Giulio, il bimbo di 12 anni che studia su un banco ad 1 km da casa, perché non ha connessione

Giulio è uno dei tanti bambini italiani alle prese con le difficoltà della didattica a distanza. In casa non ha connessione e studia ad 1 km da casa

La foto che vedete in copertina esprime la difficoltà di tanti bambini e ragazzi che, in tutta Italia, sono alle prese con la didattica online. Giulio a casa non ha connessione ed è costretto ogni giorno ad allontanarsi di 1 km per poter posizionare il suo banco di fortuna e mettersi a studiare.

La chiusura delle scuole ha costretto tanti bambini ad affrontare diverse difficoltà. Non solo l’isolamento, il fatto di non poter vedere amici, insegnanti e nonni, ma anche il doversi scontrare con una didattica completamente nuova e sperimentale, quella online.

Tanti gli scogli da superare e spesso mancano proprio i mezzi essenziali per poter continuare a studiare in questa modalità nuova. Non tutte le famiglie, infatti, hanno a disposizione pc o tablet con cui far seguire le lezioni ai bambini e poter inviare i compiti alle insegnanti e c’è anche chi abita in zone dove il segnale è scarso e non c’è connessione in casa.

E’ il caso di Giulio Giovannino, bambino di 12 anni che abita nella campagne di Pomone (Scansano, Toscana) e, prima dell’emergenza, frequentava la prima media all’istituto comprensivo Pietro Aldi di Manciano.

Come racconta la mamma di Giulio a Il Tirreno, per un problema alla linea, in casa non c’è internet e anche comunicare con il cellulare è molto difficile, perché prende male. È chiaro quindi che la didattica a distanza, in queste condizioni, è impossibile da seguire.

Il piccolo, però, non si è scoraggiato e ha trovato un sistema per continuare a studiare, nonostante tutto: un luogo in cui può connettersi tramite smartphone e così vedere le sue insegnanti e i compagni. Il problema è però che deve spostarsi a circa un chilometro dalla sua abitazione, su una strada in aperta campagna. Qui il piccolo mette un banco, una sedia e armato di tablet e cellulare per avere la connessione, si mette a studiare per non rimanere indietro rispetto ai suoi compagni.

Davvero ammirevole! Ma tanti altri bambini che non hanno neanche questa possibilità come faranno a seguire la ormai obbligatoria didattica online?

Fonte di riferimento: Il Tirreno

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