L’educazione all’aperto è legge nella regione Lazio. I bambini frequenteranno fattorie, riserve naturali e parchi

La Regione Lazio ha approvato per prima la legge che fa nascere un "sistema integrato" per la fascia 0-6 anni, inserendo anche l'educazione all'aperto

Una bella notizia che riguarda il mondo della scuola arriva dalla regione Lazio dove ieri è stata approvata una nuova legge che promette di cambiare radicalmente il modo di crescere ed educare i bambini della fascia 0-6 anni. Tra le novità più interessanti c’è un articolo che riconosce ufficialmente l’educazione all’aperto come parte del sistema.

La Regione Lazio è la prima ad approvare il Decreto Legislativo 65/2017 che vede nascere un “sistema integrato” da 0 fino a 6 anni. L’asilo nido, dunque, diventa non più un “servizio di assistenza sociale” ma parte integrante dell’educazione dei bambini, di cui faranno parte anche i micro-nidi e le tagesmutter.

Un unico percorso formativo, dunque, che si conclude con l’entrata alla scuola elementare e che prevede una serie di passaggi interessanti, tra cui anche il fatto di arrivare ad azzerare le rette, rendendo quindi gratuito tutto il percorso.

Un sistema utile a garantire pari condizioni di accesso e partecipazione ai servizi educativi indipendentemente da genere, sesso, etnia,  disabilità o orientamento religioso dei bambini, offrendo a tutti la possibilità di usufruire di un servizio educativo e di opportunità di cura, gioco e relazioni.

Tra i punti che ci piacciono di più, però, vi è l’introduzione di uno specifico articolo che introduce ufficialmente in questo “sistema”,  l’outdoor education (l’educazione all’aperto), ossia la possibilità per tutti gli asili e le scuole dell’infanzia di poter utilizzare come spazi educativi fattorie, parchi, riserve naturali, agriturismi, ecc.

Come ha dichiarato la Presidente della IX Commissione consiliare, Eleonora Mattia, prima firmataria del documento:

“Oltre alle nuove norme per asilo nido, micro-nido e sezione primavera, si aggiungono i servizi educativi sperimentali in natura, come l’asilo nel bosco o l’agrinido, e nei luoghi di lavoro. Vengono inoltre regolamentati una serie di servizi integrativi quali lo spazio gioco, il nido domestico, il centro per bambini e famiglie. Il tutto con un’importante copertura finanziaria pari a 10,5 milioni per il 2020, 17 milioni per il 2021 e 21 milioni per il 2022, oltre i trasferimenti statali. È il più grande investimento educativo realizzato da decenni nella Regione Lazio e sul nostro patrimonio più grande che sono appunto le bambine e i bambini”.

E ha poi continuato:

“Sono previste inoltre misure che, nell’ambito della refezione scolastica, abbiano l’obiettivo di diffondere abitudini alimentari corrette per contribuire alla crescita sana ed equilibrata delle bambine e delle bambine, anche con l’utilizzo di materiali ecologici, la riduzione dell’uso della plastica e l’impiego di prodotti a chilometro zero”.

A dare notizia in anteprima della nuova legge (arrivata dopo 40 anni dall’ultima in materia) è stata ieri la pagina Facebook dell’Asilo nel Bosco.

E oggi conferma la bella novità anche la consigliera regionale nel Lazio, Marta Bonafoni, che scrive con soddisfazione del risultato ottenuto:

“La legge è stata approvata ieri, e contiene un articolo nuovo di zecca, che profuma di prati e di futuro: per la prima volta riconosciamo l’educazione all’aperto come parte del sistema. Le diamo la forza di una norma, senza metterle le redini, permettendole di crescere insieme ai suoi bambini. Riconoscendo politicamente il valore di una scuola fatta a contatto con la natura, gli spazi cittadini: la piazza come aula, un albero come maestro. È stato bello portare a casa un risultato così prezioso. Bello ascoltare il mondo dell’outdoor che specie in questi mesi di lockdown ci ha fatto capire l’importanza di far crescere le bambine e i bambini nel contatto e nel rispetto della natura”.

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Anche il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha dedicato un post su Twitter alla novità che riguarda la fascia 0-6 anni.

Speriamo che ora seguano a ruota anche le altre regioni italiane in modo che ogni bambino e bambina del nostro paese abbia l’opportunità di apprendere e imparare anche grazie al contatto con la natura.

Fonti: Facebook / Twitter / Orizzonte Scuola

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