Bonus famiglia: tutte le novità, le agevolazioni, gli assegni e le detrazioni del 2018

Bonus famiglia 2018. Tante sono le agevolazioni dedicate alle famiglie italiane, sia sotto forma di detrazioni fiscali che in termini di bonus erogati direttamente. Scopriamo insieme quali sono gli aiuti economici che si potranno richiedere nel 2018 e i relativi requisiti

Bonus famiglia 2018. Tante sono le agevolazioni dedicate alle famiglie italiane, sia sotto forma di detrazioni fiscali che in termini di bonus erogati direttamente. Scopriamo insieme quali sono gli aiuti economici che si potranno richiedere nel 2018 e i relativi requisiti.

Bonus bebè 2018

Chiamato anche assegno di natalità, il bonus bebé 2018 consiste in un assegno mensile destinato alle famiglie con ISEE non superiore a 25.000 euro, per ogni figlio nato, adottato o in affido preadottivo tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2018 .

Si tratta di un assegno annuale che viene corrisposto ogni mese fino al compimento del primo anno di vita del bambino o del primo anno di ingresso nel nucleo familiare a seguito di adozione o affidamento preadottivo.

A quanto ammonta? Dipende dall’ISEE minorenni del minore per il quale si richiede l’assegno. Spiega l’Inps che con ISEE minorenni inferiore ai 7.000 euro è pari a 1.920 euro. Con ISEE minorenni compreso tra 7.000 euro e 25.000 euro annui è di 960 euro.

Per approfondire: Bonus disabili e bonus bebé: le novità

Bonus mamme domani 2018

Si tratta di un premio alla nascita di 800 euro corrisposto dall’Inps per la nascita o l’adozione di un minore, a partire dal 1° gennaio 2017, su domanda fatta al compimento del settimo mese di gravidanza (inizio dell’ottavo mese di gravidanza) o alla nascita, adozione o affido. Valido nel 2017, è stato riconfermato anche per il 2018.

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Bonus asili nido 2018

Il bonus asili nido prevede invece un assegno da 1.000 € l’anno per 3 anni per pagare la retta e delle spese d’iscrizione ai nido pubblici o privati. Adifferenza del Bonus Bebè, non dipende dal reddito e dall’ISEE ma è aperto a tutti, fino ad esaurimento fondi. Il bonus, valido lo scorso anno, è stato riconfermato anche per il 2018.

Alle famiglie vengono erogati mille euro sono su base annua su 11 mesi per un massimo di 3 anni d’iscrizione al nido.

Per approfondire: Bonus asili nido 2018: novità, requisiti e come richiederlo

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Bonus infanzia 2018 (baby sitter e nido)

Tale bonus è stato prorogato fino al 2018 ed è possibile dunque richiederlo ancora. Viene erogato per un massimo di 6 mesi alle lavoratrici. L’importo massimo del contributo è di 600 euro mensili. Per le lavoratrici part-time viene ricalcolato in proporzione alle ore lavorative. Nel caso dei servizi di baby sitting, il controbuto viene erogato sotto forma di Voucher direttamente corrisposti alla baby sitter. Nel caso di contributo per l’asilo nido, quest’ultimo viene erogato con pagamento diretto alla struttura scolastica prescelta.

Si tratta di un’alternativa al congedo parentale. È possibile richiederlo al termine del congedo di maternità ed entro gli 11 mesi successivi.

Bonus papà 2018

Nel 2018 anche i papà potranno usufruire dei giorni di congego. Si tratta di un’agevolazione che riguarda il lavoratore dipendente alla nascita di un nuovo figlio ma anche in caso di adozione e affidamento. Si distingue in due tipologie: il congedo di paternità obbligatorio e il congedo di. paternità facoltativo. Nel primo caso, dal 2018, il bonus papà sarà di 4 giorni ed è fruibile dal padre entro il quinto mese di vita del bambino o dall’ingresso in famiglia/Italia in caso di adozioni o affidamenti nazionali/internazionali, sia durante il congedo di maternità della madre lavoratrice sia successivamente purché entro i 5 mesi.

bonus papà 2018

Il congedo di paternità facoltativo invece dipende dalla scelta della mamma lavoratrice di non fruire dei proprio giorni di congedo di maternità. Di fatto, i giorni fruiti dal papà anticiperanno il termine finale del congedo di maternità della madre.

Per approfondire: Bonus papà 2018: novità, requisiti e come richiedere il congedo

Assegno di Maternità

Ad avere diritto all’assegno di maternità sono le mamme lavoratrici (in alcuni casi anche il papà come spiegato in precedenza) a partire dall’ottavo mese di gravidanza e entro sei mesi dalla nascita del bambino o dall’effettivo ingresso del minore in famiglia nel caso di adozione o affidamento, oppure in Italia in caso di adozione internazionale. La domanda si presenta sul sito dell’Inps.

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Vi è poi l’assegno di maternità 2018 dei Comuni che va presentata al Comune di residenza entro 6 mesi dalla nascita del bimbo e dalla sua entrata in famiglia se adottato o preso in affido. Per ottenere l’assegno di maternità la legge prevede che il reddito ed il patrimonio del nucleo familiare di appartenenza della madre al momento della domanda non superino il valore dell’Indicatore della Situazione Economica (ISE) vigente alla data di nascita del figlio (ovvero di ingresso del minore nella famiglia adottiva o affidataria).

Assegni familiari e assegni familiari dei Comuni

Gli assegni familiari 2018 sono un sostegno economico erogato dall’INPS per le famiglie dei lavoratori dipendenti, dei titolari delle pensioni e delle prestazioni economiche previdenziali da lavoro dipendente e dei lavoratori assistiti dall’assicurazione contro la tubercolosi. I nuclei familiari devono essere composti da più persone e il reddito complessivo deve essere inferiore a quello determinato ogni anno dalla legge.

L’importo dell’assegno è calcolato in base alla tipologia del nucleo familiare, del numero dei componenti e del reddito complessivo del nucleo, spiega l’Inps.

Gli assegni familiari dei Comuni (ANF) sono concessi in via esclusiva dai comuni e pagati dall’INPS e sono rivolti alle famiglie che hanno almeno tre figli minori e che dispongono di patrimoni e redditi limitati. L’assegno al nucleo familiare viene erogato per tredici mensilità ed è annualmente rivalutato sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Viene erogato ai nuclei familiari con ISEE non superiore a 8.650,11 euro e sarà corrisposto in misura totale se l’Isee del beneficiario non supera 6.793,06 euro. Si tratta di 142,85 euro mensili per 13 mensilità.

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Bonus figli a carico

Si tratta di una delle novità annunciate, su cui si lavora da anni, ma ancora in attesa di approvazione da parte del Senato, anche se è stata approvata alla Camera. Ad averne diritto saranno le famiglie con almeno un figlio a carico e con un reddito Isee fino a 30.000 euro. Un assegno universale che prenderebbe il posto di tutte le altre agevolazioni riservate alla famiglia e dovrebbe essere pari a circa 200 euro al mese per le famiglie che hanno almeno 1 figlio da 0 a 3 anni, di 150 euro fino a 18 anni e d 100 euro fino a 26 anni.

Aumenta dal 2019, il limite di reddito per essere considerati figli a carico: 4.000 euro fino a 24 anni e 2.840 euro per quelli con 25 anni di età. Le famiglie con più di 3 figli avranno la possibilità di richiedere l’assegno terzo figlio, o meglio Assegno Nucleo Familiare concesso dal Comune ai nuclei familiari con 3 figli minorenni appena descritto.

Per approfondire: Bonus Figli a carico: come funziona e chi avrà diritto alla nuova agevolazione di 150 euro al mese (se approvata)

Bonus nonni

Anche in questo caso, si tratta di un aiuto in attesa di conferma da parte del Senato. Secondo l’attuale formulazione, estenderebbe la detrazione spese al 19% anche per quelle effettuate dai nonni in favore dei nipoti, o per i figli a tutti parenti in linea retta per cui anche ai nipoti.

Per approfondire: Bonus nonni 2018: cos’è e a chi spetterebbe la detrazione fiscale

Bonus nonni 2018

Bonus trasporti 2018

Questo bonus permette di detrarre dalle imposte il 19% delle spese sostenute per l’acquisto di abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale. Un piccolo aiuto per le famiglie che hanno ad esempio figli studenti e pendolari. La spesa massima detraibile è di 250 euro a persona.

bonus trasporti

Reddito di inclusione

Vi è poi il REI, il Reddito di Inclusione che va da 187,50 a 534 euro in base a una serie di fattori, tra cui ISEE, ISRE, valore del patrimonio immobiliare e mobiliare e in presenza di uno dei seguenti casi: componente di età minore di anni 18, persona con disabilità e di almeno un suo genitore, ovvero di un suo tutore; una donna in stato di gravidanza accertata; almeno un lavoratore di età pari o superiore a 55 anni.

Reddito di inclusione: requisiti, a quanto ammonta e come richiederlo

Altri aiuti per le famiglie

Esistono poi altri aiuti per le famiglie a basso reddito, che comprendono sconti sulle bollette di luce e gas (per le famiglie con ISEE pari 8.103,5 euro e non superiore a 20.000 euro per le famiglie con più di 3 figli a carico), sul canone Rai per gli over 75, la riduzione o esenzione del canone telefonico (per chi ha un reddito familiare non superiore a 6.713,94 € e con una persona a l’interno del nucleo famigliare titolare di pensione di invalidità civile o assegno sociale, oppure, con più di 75 anni).

Fino al 1° luglio 2018, è possibile richiedere anche il bonus acqua, una forma di agevolazione fiscale che permette alle famiglie con un reddito basso di avere un taglio nella bolletta dell’acqua rispetto alle tariffe del gestore locale. Dipendendo dal gestore idrico locale che fa capo all’Autorità idrica regionale, il bonus ha requisiti diversi per ogni regione.

Per approfondire: Bonus acqua 2018: cos’è, requisiti e come richiederlo

bonus acqua

È inoltre possibile detrarre le spese di affitto dalla dichiarazione dei redditi con modello 730 o Unico. Si tratta di una detrazione per le famiglie a reddito basso e permette di scaricare dalle tasse 300 euro per chi ha un reddito complessivo fino a 15.493,71 euro e 150 euro per chi è tra i 15.493,71 euro e 30.987,41 euro.

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