Baby Caring, la scuola che educa alla bellezza e all’arte (INTERVISTA E FOTO)

Una scuola che educa alla bellezza e all'arte. Non siamo in uno dei paesi del Nord Europa ma a casa nostra, nel regno della bellezza e dell'arte per antonomasia. È nato a Milano il primo Children Innovation Lab, che accoglie i bambini dagli 1 ai 12 anni

Una scuola che educa alla bellezza e all’arte. Non siamo in uno dei paesi del Nord Europa ma a casa nostra, nel regno della bellezza e dell’arte per antonomasia. È nato a Milano il primo Children Innovation Lab, che accoglie i bambini dagli 1 ai 12 anni.

Aperto 7 giorni su 7, si chiama Baby Caring ed è il primo a proporre un percorso di crescita unico, bilingue, basato sull’educazione alla bellezza in tutte le sue sfumature, coinvolgendo il pensiero, l’osservazione e la riflessione. Un’idea di insegnamento e apprendimento che vede il bambino protagonista attivo.

Baby Caring nasce all’interno della Fondazione Mantegazza in Via Calocero 16, dove Laura Solera Mantegazza aprì il primo asilo nido nel 1850 per aiutare le donne lavoratrici.

Educare all’arte

Si tratta di un momento essenziale per lo sviluppo del bambino, della propria personalità e delle proprie attitudini, perché possa riconoscersi come “cosa bella” e sviluppare le proprie capacità relazionali.

I piccoli che frequentano Baby Caring ogni giorno possono ammirare le opere d’arte esposte in forma di galleria all’interno della struttura. Ma non solo. Producono arte attraverso i laboratori ideati e curati da artisti di fama internazionale con un obiettivo chiaro: educare all’arte per creare arte.

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…e alla bellezza della Natura

Baby Caring offre la possibilità di dedicarsi all’orto didattico, una superficie di circa 400 mq.

Intervista a Sabrina Gherner, responsabile pedagogica di Baby Caring Mantegazza.

PERCHÉ LA SCELTA DI PROPORRE UN PERCORSO EDUCATIVO DI SOCIALIZZAZIONE ED EDUCAZIONE ALL’ARTE E ALLA BELLEZZA SIN DAI PRIMI ANNI DI VITA?

Baby Caring Mantegazza propone una metodologia pedagogica ispirata alle Intelligenze multiple di Gardner e calibrata su un tempo minimo di permanenza di due ore dove i bambini sin dalla prima infanzia possono sperimentare i diversi linguaggi dell’arte, della musica e del bello. Abbiamo ritenuto importante proporre un percorso di educazione all’arte e alla bellezza che inizia sin dai primi anni di vita perché rappresenta un momento essenziale per lo sviluppo del bambino, della propria personalità e delle proprie attitudini. Educare all’arte e a scoprire il bello è fondamentale per la crescita del bambino perché possa imparare a riconoscersi come “cosa bella” e sviluppare capacità relazionali proprie.

L’educazione da Baby Caring Mantegazza avviene attraverso la partecipazione quotidiana alle opere d’arte esposte in forma di galleria all’interno della struttura, ma anche attraverso laboratori ideati e curati da artisti di fama internazionale con l’obiettivo di educare all’arte per creare arte.

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Un esempio è il laboratorio firmato da Paolo de Cuarto in cui i bambini seguono gli insegnamenti dell’artista sporcandosi le mani su una tela ricoperta di intonaco, per dar vita ad un’opera d’arte libera da vincoli accademici, dove il sole può essere di tutti i colori e la matita si impugna come si vuole. O il laboratorio Micro-Memory curato dall’artista armena Liana Ghukasyan dove i bambini sono stimolati a creare immagini a tema su una carta creata in laboratorio per dar vita a piccoli libri d’artista.

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CHE RUOLO HA IL BILINGUISMO NEL PERCORSO DI CRESCITA DEL BAMBINO? PERCHÉ ÈIMPORTANTE?

La reale domanda dovrebbe essere: “Perché no?! Perché non dare al proprio figlio ed alla propria figlia dei vantaggi cognitivi?” La ricerca scientifica ha ampiamente dimostrato molti effetti positivi del bilinguismo infantile. Innanzitutto, i bambini bilingue possiedono maggiori competenze linguistiche in quanto conoscono diversi vocaboli per esprimere lo stesso concetto o oggetto. Diventano maggiormente abili nel distinguere tra la forma della parola e il suo significato, ed arrivano spesso ad imparare a leggere e/o scrivere prima dei coetanei monolingue.

La necessità di comprendere quale codice linguistico utilizzare con i diversi interlocutori, fa sì che i bambini bilingue sviluppino buone capacità di attenzione e di esecuzione di richieste. Inoltre, sviluppano precocemente la capacità di comprendere che le persone possono avere un punto di vista differente dal proprio.

Si è, infine, dimostrato che gli effetti benefici del bilinguismo sono permanenti e si rivelano come un vantaggio formativo in età adulta. Ovviamente, se la seconda lingua è un idioma spendibile nel mercato del lavoro, i vantaggi risultano aumentati ulteriormente. Dunque, non chiediamoci “perché” far apprendere ai bambini due o più lingue. Piuttosto chiediamoci “come”.

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Per imparare due lingue in modo spontaneo e senza sforzo cognitivo, i bambini hanno bisogno di frequenti opportunità di sentire ed usare la seconda lingua. All’interno di rapporti interpersonali significativi e positivi il bambino è presto in grado di comunicare con diversi tipi di lingua in modo adeguato al contesto. Tramite l’utilizzo di libri, di giochi, ed altri materiali l’educatore adulto di riferimento motiva il bambino ad esprimersi nella seconda lingua. Tutto questo è favorito dal contesto sociale di pari, dove, durante la routine educativa tutti i bambini condividono la stessa esperienza di bilinguismo.

In sintesi, io credo che se ai genitori venissero date delle corrette informazioni non circolerebbero così tanti preconcetti negativi e sarebbe maggiormente diffuso il bilinguismo.

Francesca Mancuso

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