La terribile realtà vissuta dai bambini in fuga dall’orrore della guerra (VIDEO)

Come sarebbe la tua vita, o come verrebbe stravolta, se la guerra toccasse anche te, la tua casa, la tua famiglia? E se ti vestissero dello stretto, strettissimo, appellativo di “rifugiato”? Save the Children lo spiega in un nuovo toccante video.

Come sarebbe la tua vita, o come verrebbe stravolta, se la guerra toccasse anche te, la tua casa, la tua famiglia? E se ti vestissero dello stretto, strettissimo, appellativo di “rifugiato”? E di stracci, di coperte che non hai più, di umiliazione e terrore?

Cerca un attimo di fermarti, in mezzo alle cianfrusaglie inutili che hai, che odorano di pulito e di benessere, e cerca di pensare come sarebbe la tua giornata se ti togliessero tutto. Pure la dignità.

Con il suo filmato dal titolo “Still The Most Shocking Second A Day” (sequel di “Most Shocking Second a Day Video”) e che pubblichiamo sotto, Save the Children cerca di farlo capire solo con le immagini. Una sequenza di frame in cui una bambina rifugiata britannica è in fuga da una ipotetica guerra civile nel Regno Unito.

Fantasy? Sei sicuro? Se non ci tocca direttamente, non vuol dire che la disperazione e la paura, la sofferenza e il terrore di chi vive uno stato di guerra debba farti stare con le mani in mano. Lo sguardo di quella bambina protagonista del video fa ben intendere quello che sono costretti a vivere i rifugiati. Bambini che scappano da guerre e persecuzioni, bambini che, come sottolinea l’organizzazione umanitaria internazionale, “sono anche i nostri. Dobbiamo salvarli, perché adesso sono ancora più vulnerabili”.

Ecco il video della nuova campagna di Save the Children:

Il primo video di Save the Children, che aveva come slogan “Solo perché non accade qui, non vuol dire che non stia accadendo, si apriva con una bambina inglese che spegneva le candeline e mostrava la sua quotidianità spensierata, ma poi i suoi momenti felici venivano stravolti con l’arrivo dei bombardamenti. In questo secondo filmato, la stessa bambina 13enne, sempre all’interno di un ipotetico conflitto in Gran Bretagna, è costretta a fuggire alla ricerca di un posto lontano dalla guerra.

In tutto il mondo, sono 60 milioni le persone che sono state costrette a fuggire dalle loro case dalla guerra, dai conflitti e dalle persecuzioni dando luogo alla più grande crisi di rifugiati dalla seconda guerra mondiale. Tra di loro c’è una generazione di bambini che hanno perso tutto: le loro case, la possibilità di una educazione e, spesso, anche le loro famiglie.

IN SIRIA

L’assedio completo imposto in questi ultimi giorni in Siria, nella zona di Khan Eshieh, sta impedendo l’entrata di beni essenziali, mettendo a rischio la vita di circa 3mila bambini. L’ultima strada per entrare e uscire da Khan Eshieh era un campo profughi palestinese vicino a Damasco, ma è stata per i pesanti bombardamenti e per la presenza di cecchini.

Nonostante il presunto cessate il fuoco in tutto il paese, la gente vive nel terrore dei bombardamenti e sotto assedio. Le persone che vivono a Khan Eshieh ci hanno riferito che la maggior parte della medicine, del carburante e della farina sono ormai quasi esauriti, mentre i prezzi dei prodotti alimentari sono raddoppiati negli ultimi giorni. E la situazione non può che peggiorare. Le strade e l’accesso al campo devono urgentemente essere ripristinati per consentire l’entrata di aiuti umanitari vitali, ha dichiarato Sonia Khush, capo dei programmi di Save the Children in Siria.

Nonostante il recente accordo di febbraio per aumentare l’accesso umanitario alle zone assediate in Siria, centinaia di migliaia di famiglie sono ancora senza aiuti, mentre ai convogli di aiuti delle Nazioni Unite continua è stato negato il permesso di raggiungere queste aree del Paese.

Per sostenere l’intervento di Save the Children in Siria: https://www.savethechildren.it/cosa-facciamo/risposta-alle-emergenze/emergenza-siria

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