Il tarassaco, o dente di leone, è una pianta molto utilizzata in fitoterapia in particolare per le sue doti depurative nei confronti del fegato. Ma i vantaggi dell’assunzione del Taraxacum officinale non si fermano a questo, scopriamo allora tutti gli usi ma anche le controindicazioni di questo rimedio naturale.
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Il tarassaco, o dente di leone, è una pianta molto utilizzata in fitoterapia. Quali sono le sue proprietà? Quali i suoi utilizzi? E presenta delle controindicazioni? Conosciuto in particolare per le sue doti depurative nei confronti del fegato, il Taraxacum officinale ne nasconde molte altre.
Scopriamo allora tutti gli usi e le proprietà del tarasacco, ma anche le controindicazioni di questo rimedio naturale.
Il tarassaco appartiene alla famiglia delle Asteracee e fin dall’antichità è noto e utilizzato per le sue proprietà depurative e disintossicanti. I principi attivi si concentrano in particolare nelle radici e nelle foglie, ma anche i fiori gialli di questa pianta si possono raccogliere ed utilizzare per preparare ad esempio infusi o tisane.
PROPRIETÀ DEL TARASSACO
Le radici e le foglie di tarassaco sono ricche di principi amari molto utili a sostenere il lavoro del fegato, uno degli organi deputati alla disintossicazione del nostro organismo. Il tarassaco contribuisce dunque a sostenere fegato e cistifellea, stimolando contemporaneamente anche il lavoro dei reni che, attraverso l’urina, porteranno fuori le sostanze che non servono.
Si tratta quindi di un rimedio naturale depurativo ma anche diuretico molto apprezzato e utilizzato in caso di ritenzione idrica o nei periodi in cui si ha voglia di detossificare un po’ l’organismo in particolare durante i cambi di stagione. In questo caso, naturalmente, all’utilizzo del tarassaco andrebbe associata un’alimentazione sana ed equilibrata ricca di frutta e verdura cruda senza dimenticarsi di fare anche un po’ di attività fisica per aiutare l’organismo a spurgare.
Il tarassaco è un buon rimedio anche per chi ha il colesterolo alto dato che aiuta il fegato ad eliminare i grassi in eccesso, previene inoltre la formazione di calcoli biliari. Questa pianta vanta poi doti digestive e leggermente lassative oltre che essere utile a rafforzare l’azione del nostro sistema immunitario.
Il Taraxacum officinale è infine ricco di sostanze utili al nostro corpo come vitamine, sali minerali e antiossidanti.
USI DEL TARASSACO
Il tarassaco si può assumere sotto forma di tisana, in tintura madre o ancora in compresse. Per preparare un infuso depurativo e diuretico a base di questa pianta potete seguire una semplice ricetta leggendo QUI. In erboristeria trovate invece con facilità tisane disintossicanti o depurative per il fegato in cui è presente il tarassaco da solo oppure all’interno di un mix composto da più erbe. Si consiglia di berne un paio al giorno.
Per quanto riguarda la tintura madre, invece, di solito si consigliano dalle 30 alle 50 gocce di tarassaco da assumere un paio di volte al giorno per un periodo limitato che può essere di uno o due mesi da ripetere ciclicamente con una lunga pausa in mezzo. Sempre meglio chiedere il parere al vostro erborista di fiducia piuttosto che assumere questo rimedio fai da te.
Le compresse di tarassaco sono più concentrate, generalmente se ne consigliano 1 o 2 al giorno lontano dai pasti. Ogni prodotto comunque, anche in base alla concentrazione di principi attivi presenti, fornisce delle indicazioni sull’utilizzo che devono essere riportate in etichetta. Anche in questo caso meglio sempre chiedere consiglio al medico.
CONTROINDICAZIONI DEL TARASSACO
Tra le controindicazioni più frequenti del tarassaco c’è senza dubbio quella di poter creare una situazione di iperacidità gastrica. Da evitare se si soffre di gastrite o ulcera peptica. Assolutamente sconsigliato durante la gravidanza o in allattamento, il tarassaco è da assumere con cautela ed esclusivamente sotto consiglio medico anche in caso si assumano alcuni tipi di farmaci. Come molti altri rimedi naturali, infatti, può andare ad interagire con alcuni medicinali in particolare quelli antidolorifici, regolatori di glicemia o diuretici. Da evitare anche se si è allergici alle piante della famiglia “Asteracee”.
Francesca Biagioli
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