La combustione di una sigaretta riesce a inquinare più delle polveri sottili provenienti dai gas di scappamento di un'automobile.
La combustione di una sigaretta riesce a inquinare più delle polveri sottili provenienti dai gas di scappamento di un’automobile.
A rivelare questa sconcertante realtà sono i dati emersi da una ricerca svolta dall’Istituto Tumori di Milano, che ha fatto alcuni test scientifici per evidenziare ancora una volta i danni provocati dal vizio del fumo e spingere così gli italiani ad abbandonare la sigaretta.
Secondo gli studiosi dell’istituto milanese, il tabacco è una fonte di inquinamento più pericolosa delle polveri sottili emesse da automobili e industrie. Fumare in auto equivale a produrre polveri sottili in concentrazioni trenta volte superiore ai limiti di legge e una sigaretta accesa produce concentrazioni di polveri sottili di oltre 400 microgrammi per metrocubo, ovvero molto più dello smog da auto.
Per arrivare a queste conclusioni, gli studiosi hanno effettuato alcuni esperimenti, posizionando all’esterno dell’Istituto dei Tumori di Milano una piccola cabina di plastica trasparente, con un rilevatore in grado misurare il livello di inquinamento della zona.
All’interno della cabina gli scienziati hanno fatto entrare un Harley Davidson, modello 883, uno dei motocicli più inquinanti al mondo, e – tenendo premuto sull’acceleratore – hanno fatto espellere quanto più gas di scarico possibile.
Dopo due minuti di accelerazione, l’aria di Milano è passata da 170,000 micron di PM10 a 250,000 micron.
Una volta spenta la moto, e fatta areare la cabina usata per l’esperimento, è entrata una ragazza che ha acceso una sigaretta e l’ha fumata per due minuti.
Risultato?
L’aria nella cabina era tre volte più inquinata e il livello misurato dai sensori era di 700,000 micron.
Dall’esperimento milanese emergono quindi due fattori importanti: il primo evidenzia che il fumo inquina più dello smog, il secondo ci dice che il fumo passivo costituisce un pericolo non solo nei luoghi chiusi, ma anche in quelli aperti. Per questo è necessario realizzare numerosi spazi verdi in cui sia rigorosamente vietato fumare. E la stessa cosa dovrebbe avvenire anche in spiaggia.
Ma c’è di più: il fumo prodotto dalla sigaretta, a differenza di quello delle auto e delle industrie, è costituito dalla parte inalata e filtrata dai polmoni del fumatore e quella legata alla combustione del tabacco e della carta, dove si riscontrano NO2, CO, nicotina, benzopirene, metilgliossale, formaldeide, acetaldeide, acroleina e massicce dosi di particolato.
E se è vero che l’ingrediente principale delle sigarette è il tabacco naturale, è certo che ci sono tantissime sostanze chimiche aggiunte dannosissime per l’organismo umano; tra queste: gas, composti organici e particelle, ma anche nicotina, formaldeide, ammoniaca, arsenico, catrame, fenilacetico acido, monossido di carbonio, anidride carbonica, propano, acroleina, acido cianidrico, metilgliossale, acetaldeide,propanaldeide, acetonitrile,anilina,piridina, nitrosodimetilammina, nitroso-nor-nicotina, nitrosoanatabina, toluolo, benzopirene, chinolina, cadmio, nichel e zinco.
Non vi basta tutto questo per smettere di fumare?
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