Belladonna. Un vero e proprio veleno ma non se utilizzato a dosi infinitesimali come fa l’omeopatia che si serve di diverse diluizioni di belladonna per il trattamento di vari disturbi, in primis l’influenza e tutti i sintomi ad essa correlati. Conosciamo più da vicino questo rimedio, le sue proprietà, gli usi e le eventuali controindicazioni.
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Belladonna. Un vero e proprio veleno ma non se utilizzato a dosi infinitesimali come fa l’omeopatia che si serve di diverse diluizioni di belladonna per il trattamento di vari disturbi, in primis l’influenza e tutti i sintomi ad essa correlati. Conosciamo più da vicino questo rimedio, le sue proprietà, gli usi e le eventuali controindicazioni.
L’Atropa belladonna (questo il suo nome botanico) è una pianta che offre delle bacche apparentemente succulente, in realtà i suoi frutti così come le foglie sono altamente tossici e se ingeriti sono causa di un’intossicazione alimentare che può provocare il coma e la morte. Per quanto riguarda il rimedio omeopatico, questo non presenta rischi in quanto è ottenuto dalla tintura madre della pianta ma solo dopo una serie di diluizioni e dinamizzazioni.
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PROPRIETÀ
I principi attivi della belladonna sono sostanzialmente tre: l’atropina che agisce come un anestetico, la iosciamina che è uno stimolante e la scopolamina che ha invece un’azione sedativa. Queste sostanze alcaloidi agiscono fondamentalmente sul sistema nervoso (in particolare quello parasimpatico) e provocano differenti effetti a seconda dell’organo o tessuto su cui vanno ad agire.
Altre proprietà della belladonna sono poi il potere antinfiammatorio e antinfluenzale e l’azione broncodilatatrice molto utile in caso di problemi all’apparato respiratorio. Questa pianta può mostrarsi utile anche per il cuore nei casi in cui c’è bisogno di aiutare un po’ la frequenza cardiaca e la pressione ma anche, grazie all‘effetto antispastico e di riduzione dei succhi gastrici, può servire per trattare disturbi dell’apparato gastrointestinale come gastrite, colite o ulcera.
Da non sottovalutare anche l’effetto antidolorifico, ecco perché la belladonna è spesso consigliata a chi soffre di dolori mestruali, articolari o mal di testa.
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Ricapitolando la belladonna ha proprietà:
• Antidolorifiche
• Antinfiammatorie
• Anestetiche
• Stimolanti
• Sedative
• Broncodilatatrice
• Antispastiche
USI
La belladonna viene utilizzata come rimedio omeopatico per trattare diversi tipi di disturbi tra questi le influenze stagionali e tutti i sintomi ad esse associati: raffreddore, mal di gola, tosse e febbre. Utile anche in caso di forte cefalea pulsante frontale accompagnata da ipersensibilità al cuoio capelluto con dolori pungenti che peggiorano all’aria aperta e con il rumore.
Si può scegliere questo rimedio poi per il mal di denti e l’arrossamento gengivale provocato da un ascesso, in caso di otite o dolore alle orecchie, congiuntivite, problemi della pelle o del sistema nervoso, dolori articolari, colite e bruciori di stomaco. C’è poi chi la utilizza con successo per alleviare i problemi legati al ciclo mestruale.
Consigliata spesso anche ai bambini, la belladonna è adatta non solo a fronteggiare i problemi che colpiscono l’apparato respiratorio dei più piccoli ma anche le malattie esantematiche tanto comuni in età scolare.
È evidente quindi quanto la belladonna sia un rimedio ad ampio spettro e quindi quanto sia necessario l’aiuto di un esperto per capire se si tratta della soluzione più indicata per la propria situazione. Infatti, non sempre e non in tutti i casi compaiano i disturbi sopracitati, la belladonna è il rimedio giusto. È per questo che anche in omeopatia è sconsigliato il fai da te. Rivolgetevi sempre al vostro omeopata o ad un farmacista esperto in questo ramo di medicina alternativa.
Altro discorso molto importante da sottolineare è che la belladonna, così come tutti gli altri rimedi omeopatici, può essere preparata in diverse diluizioni, ad esempio 5 CH, 9 CH, 30 CH, 200 CH, ecc. È sempre cura del medico valutare qual è il più indicato CH di belladonna per la patologia da trattare, in base all’età e alla costituzione del paziente.
La belladonna si trova sotto forma di granuli, gocce, supposte o compresse.
Ricapitolando questo rimedio può essere utile in caso di:
• Raffreddore
• Tosse
• Febbre
• Otite o mal d’orecchio
• Ascessi dentali e gengive gonfie
• Cefalea
• Malattie esantematiche
• Problemi alla pelle
• Colite
• Dolori articolari
• Problematiche legate al ciclo mestruale
CONTROINDICAZIONI
La medicina omeopatica non ha indicazioni terapeutiche confermate così come, chi la reputa acqua fresca, non crede esistano possibili controindicazioni di rimedi che vengono ritenuti esclusivamente fatti di acqua e zucchero. Ovviamente gli omeopati non la pensano allo stesso modo e consigliano una certa cautela nell’utilizzo della belladonna così come di altri rimedi apparentemente innocui. Diverso poi il discorso in caso di ingestione di grosse quantità di belladonna in tintura madre o peggio fresca: in questo caso si può assistere ad un avvelenamento da atropina che può generare diversi sintomi tra cui allucinazioni, tachicardia, svenimenti, coma e in alcuni casi essere anche letale. La belladonna va usata solo ed esclusivamente sotto forma di preparati medici approvati. Esiste anche la possibilità che la belladonna possa interferire con l’assunzione di alcuni farmaci soprattutto quelli che si utilizzano in caso di asma bronchiale, glaucoma, bradicardia e depressione.
Francesca Biagioli