Vestirsi di nero: cosa emerge dagli studi della psicologia del colore e dell'abbigliamento.
Il nero, come le donne ben sanno, “sfina”. E poi dà un tocco di eleganza, forse anche mistero, linearità. Infine, particolare non insignificante, si abbina bene a (quasi) qualsiasi altra nuance. Così gli umani – maschi o femmine che siano – finiscono sempre per avere, nei propri guardaroba, dei pezzi di un bel, solido, nero.
Il nero, come d’altra parte qualunque altra tonalità, non è “neutro”: come ci ricorda la cromoterapia, porta in sé – per le sue proprie caratteristiche – delle informazioni energetiche, vibrazionali. Quando facciamo un acquisto o, al mattino, scegliamo un certo abito con un determinato colore, siamo orientati dalla sintonia che, in quel momento, abbiamo con quella “vibrazione”; portandola spesso, però, quella “informazione” viene in noi rafforzata, nutrita, sostenuta.
Per questo occorre esserne consapevoli. Alla fine, è un po’ come mangiare la cioccolata: pure se fondente e ricca di benefici flavonoidi, non può diventare il nostro pasto principale o l’unico alimento. Servono altri nutrienti e gusti, è opportuno variare, arricchire, integrare. Così nell’abbigliamento, soprattutto (ma non solo) di colore nero.
Di che cosa ci parla, di cosa ci “informa” il simbolismo del colore nero è presto detto: si forma nell’assenza della luce e, per questo, sottolinea e rinforza la depressione profonda, la tristezza, l’umore nero. Una certa malinconia sostenuta e compiaciuta. La mancanza di visione, di chiarezza, il pessimismo. L’assenza di vitalità, la morte. La paura. È il profondo, lo yin estremo, il buco profondo che inghiotte. Sappiamo che il nero respinge la luce (e simbolicamente la Luce) o meglio la penetrazione cutanea delle radiazioni elettromagnetiche dei colori e raffredda. Mette uno spazio di distanza, intimidisce, non invita ad avvicinarsi.
Ma è anche uno dei due colori del chakra di base: insieme al rosso, parla delle radici, della struttura, della forza vitale. Rimanda al mistero, all’intrigo della sessualità pulsionale (a proposito: per quanto nell’immaginare sia una scelta con possibili valenze seduttive, indossare sempre biancheria intima nera porta ad un raffreddamento della sessualità). Il nero è il colore del guerriero coraggioso, senza paura, che sa affrontare le sue ombre interiori e così anche quelle che vengono dal mondo. È la nuance che rimanda al controllo, alla severità, alla dominanza, alla prepotenza e al potere (uno studio ha dimostrato che il vestirsi di nero favorisce l’espressione di comportamenti aggressivi e chi indossa quel colore è percepito, dagli altri ma anche da se stesso, come “più aggressivo”).
A questo punto, cosa si può celare “dietro” la scelta di un guardaroba dominato dal nero? Ad esempio, la voglia di proteggersi, difendersi, non condividere troppo di sé, mantenere la distanza o, all’opposto, creare un dislivello, “alzarsi” per dominare. Oppure il desiderio di creare un leggero effetto di mistero, un alone di intrigante irraggiungibilità.. disponibile. Evidenzia il gusto per un tocco elegante, sofisticato. Può rappresentare uno stato d’animo di cui si è più o meno consapevoli. Il nero è prediletto (anche) da persone metodiche che non apprezzano il cambiamento, che amano il rigore e la precisione puntuale di tutti i dettagli e vogliono assicurarsi che ogni cosa sia come deve.
Ogni colore, con le sue ombre e le sue luci, è utile e arricchisce le nostre informazioni. Ma va “dosato”: un po’ come la cioccolata, in effetti. Si tratta quindi di indossare una tonalità scegliendola consapevoli dell’effetto che, inconsciamente, ci fa: questo consente di approfittare della sua forza, del suo impulso vigoroso e costruttivo, senza rimanerne, lentamente e impercettibilmente, “divorati” e devitalizzati.
Ps: se tutto questo sembrasse – nonostante i risultati della ricerca scientifica – un po’ “fantascientifico”, si può sempre provare ad osservare in modo nuovo i colori indossati dagli altri e l’effetto – quasi impercettibile, all’inizio -, l’impressione che questo ci fa. Nero incluso. Sarà una scoperta interessante.