Rosa Parks: storia e frasi della donna coraggiosa che cambiò la storia con un no sul bus

La sera del 1° dicembre 1955 l'afroamericana Rosa Parks rifiutò di cedere il suo posto sul bus a un uomo bianco, ignara che quel gesto avrebbe dato vita a una vera e propria rivoluzione contro la segregazione razziale: ripercorriamo la storia della madre del movimento dei diritti civili negli Usa

Ti dà l’esatta idea di cosa sia un attivista, di cosa significhi lottare e credere nella difesa dei diritti civili: ancora oggi, al nome di Rosa Parks, pensi al boicottaggio sano e giusto, quell’idea per cui vale la pena anche sacrificare la propria libertà. Dal destino intimamente connesso a quello di Martin Luther King, Rosa Parks ha fatto la storia della lotta per l’emancipazione dei neri. Perché? Chi era davvero Rosa Parks?

rosa parks

Tanto per cominciare, uno ed unico è stato il gesto che ha fatto diventare un mito Rosa Parks: rifiutò di cedere il suo posto su un autobus a un uomo bianco dando vita a una fiera protesta afroamericana nel Sud degli Stati Uniti. Questo atto di coraggio ha dato vita a una delle più significative proteste afroamericane nel Sud degli Stati Uniti.

Nella sua lotta, troverete un diverse analogie con numerose situazioni che ancora oggi viviamo e facciamo finta di non vedere.

Chi era Rosa Parks, biografia

rosa parks sorriso
Foto: Bettmann/CORBIS

Nata il 4 febbraio 1913 a Tuskegee (Alabama) Rosa Parks ha vissuto in un’epoca in cui gli afroamericani erano segregati e emarginati dalla società a causa delle leggi vigenti, in vigore dal 1876 al 1965, che stabilivano una separazione razziale nei servizi pubblici.

Rosa Parks, di confessione metodista e sarta di professione, sposò Raymond Parks, attivista per i diritti civili. Nel 1943, entrò a far parte della National Association for the Advancement of Colored People (NAACP), divenendo segretaria della sezione di Montgomery. Nel 1955, frequentò la Highlander Folk School, un centro per l’educazione sui diritti dei lavoratori e l’uguaglianza razziale.

La situazione dei neri negli Stati Uniti degli anni ‘50

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Fonte foto: Montgomery Schools

La segregazione razziale fu un sistema molto rigido che tendeva a tenere nettamente separate le persone di colore. Mezzi di trasporto e luoghi e uffici pubblici, per non parlare delle scuole, dei posti di lavoro, della differenziazione dei bagni e dei ristoranti e del diritto al voto negato: gli afroamericani erano i ghettizzati.

Furono le cosiddette leggi Jim Crow dei singoli Stati – emanate tra il 1876 e il 1965 – a creare di fatto una spregevole segregazione razziale in tutti i servizi pubblici, istituendo uno posizione di “separati ma uguali” per i neri americani e per i membri di alcuni gruppi razziali diversi dai bianchi. Anche nell’esercito venne applicata la segregazione razziale, che fu dichiarata incostituzionale dalla Corte Suprema nel 1954, con la sentenza Brown v. Board of Education. Ma le leggi Jim Crow furono abrogate soltanto dal Civil Rights Act del 1964 e dal Voting Rights Act del 1965.

Rosa Parks e il no sul bus di Montgomery, il “Montgomery Bus Boycot”

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Foto: Bettmann/CORBIS

“Le persone dicono sempre che non ho ceduto il mio posto perché ero stanca, ma non è vero. Non ero stanca fisicamente o non più di quanto non lo fossi di solito alla fine di una giornata di lavoro. Non ero vecchia, anche se alcuni hanno un’immagine di me da vecchia allora. Avevo 42 anni. No, l’unica cosa di cui ero stanca era subire” ( “Rosa Parks: My Story”)

Eccola lì che pare di vederla Rosa Parks mentre conosce bene quello di cui lei e tutti le persone segregate hanno diritto e rimbecca un secco no all’autista che le intimava di lasciare il posto a un bianco. Da allora ha inizio la protesta civile e politica contro la segregazione razziale in America.

L’1 dicembre 1955, Rosa Parks rifiutò di lasciare il suo posto su un autobus a un uomo bianco mentre tornava a casa dal lavoro. Quella sera non c’erano posti liberi tra quelli riservati ai neri e così andò a sedersi in su un sedile libero tra quelli comuni che potevano essere occupati sia da neri che da bianchi nel caso tutti fossero già occupati: un atto di resistenza e ribellione alle leggi segregazioniste dell’epoca.

Non servirono neanche le intimidazioni dell’autista; Rosa non si alzò per cedere il posto. Fu arrestata per “condotta impropria”, ma il suo gesto catalizzò una protesta civile contro la segregazione razziale, con il boicottaggio dei mezzi pubblici di Montgomery, che durò 381 giorni. Martin Luther King descrisse l’episodio come un’espressione di dignità umana e libertà.

La sera stessa fu liberata grazie a una cauzione pagata da un avvocato bianco antirazzista. Il giorno dell’inizio del processo, su iniziativa di Jo Ann Robinson, un’altra donna nera che stampò e diffuse clandestinamente dei volantini grazie alla coalizione di donne attiviste della città, iniziò un boicottaggio dei mezzi pubblici da parte di tutta la comunità nera di Montgomery che smise di usarli per ben 381 giorni.

Lo stesso Martin Luther King descrisse l’episodio come “l’espressione individuale di una bramosia infinita di dignità umana e libertà”, aggiungendo che Rosa “rimase seduta a quel posto in nome dei soprusi accumulati giorno dopo giorno e della sconfinata aspirazione delle generazioni future”.

Il boicottaggio mise in ginocchio la rete di trasporti pubblici locali, usati soprattutto dai neri. Nel 1956 il processo arrivò alla Corte Suprema: pronunciandosi sul caso Parks, la Corte decretò che la segregazione dei neri sui pullman dell’Alabama era incostituzionale.

Da quel momento Rosa Parks divenne nota come “The Mother of the Civil Rights Movement”. Consegnandole un’onorificenza nel 1999, Bill Clinton la elogiò per essersi “alzata” in difesa dei diritti di tutti e della dignità dell’America.

Rosa Parks morì a Detroit il 24 ottobre 2005 e la fotografia che fu esposta durante la commemorazione funebre a Montgomery era quella scattata dalla polizia il giorno del suo arresto.

Rosa Parks, 10 frasi celebri

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Foto: Bettmann/CORBIS

Trovo che se sto pensando ai miei problemi, e al fatto che a volte le cose non sono come io desidero che siano, non faccio alcun progresso. Ma se mi guardo attorno e vedo cosa posso fare, e lo faccio, io progredisco

Non devi mai temere di ciò che stai facendo quando sai che è giusto farlo

Ogni persona deve vivere la propria vita come modello per gli altri

Nel corso degli anni ho imparato che quando la mente si è ben formata, questa non diminuisce la paura; sapendo cosa deve essere fatto la paura viene meno

Non ero fisicamente stanca, ero stanca di cedere

Vorrei essere ricordata come una persona che voleva essere libera … così anche altre persone potranno libere

Il razzismo è ancora con noi. Ma è su di noi per preparare i nostri figli a quello che devono incontrare, e, speriamo, riusciremo a superare

Credo che siamo qui sul pianeta Terra per vivere, crescere e fare tutto quello che possiamo fare per rendere questo mondo un posto migliore in cui tutte le persone possano godere della libertà

Se sei mai stato ferito cerca un posto per guarire un po’, ti basterà tirare fuori la cicatrice più e più volte

Vorrei essere conosciuta come una persona che è preoccupata per la libertà e l’uguaglianza, la giustizia e la prosperità per tutti

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