La fattoria degli animali: 10 insegnamenti dal libro di Orwell

La fattoria degli animali (Animal Farm) è un romanzo di George Orwell scritto nel 1945 e pubblicato per la prima volta nel 1947. E’ considerato un romanzo satirico e una grande allegoria di una parte della storia dell’umanità.

La fattoria degli animali (Animal Farm) è un romanzo di George Orwell scritto nel 1945 e pubblicato per la prima volta nel 1947. È considerato un romanzo satirico e una grande allegoria di una parte della storia dell’umanità.

Il romanzo di Orwell è ambientato in una fattoria dove gli animali si ribellano perché sono stanchi dello sfruttamento da parte dell’uomo. Riescono a cacciare il loro padrone e a introdurre nel nuovo stato delle cose il principio “da ognuno secondo le proprie capacità, a ognuno secondo i propri bisogni”.

La fattoria degli animali viene normalmente considerata una parodia e un’allegoria della parabola del comunismo nell’Ex Unione Sovietica.

Il sogno degli animali di vivere in pace e senza sfruttamento finisce a causa di una rivoluzione portata avanti dai maiali, che decidono di prendere il controllo della fattoria e che diventano nei propri comportamenti sempre più simili all’uomo, fino a quando il loro leader risulterà realmente quasi umano anche nell’aspetto.

Ecco 10 insegnamenti che possiamo trarre da La fattoria degli animali di George Orwell

Un’allegoria di tutte le rivoluzioni

Questo romanzo, come le antiche favole di Esopo e Fedro, ha come protagonisti degli animali e può essere letto come un’allegoria di tutte le rivoluzioni che, trasformandosi in regime, vengono in qualche modo tradite.

Sfruttamento degli animali

Il discorso del Vecchio Maggiore, il maiale più anziano della fattoria, fa riflettere sullo sfruttamento degli animali da parte dell’uomo. Nel romanzo si parla di teoria dell’Animalismo, secondo cui il lavoro di un animale produce più valore di quello necessario al suo mantenimento, e il surplus viene rubato dall’uomo parassita.

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Corruzione degli ideali

Gli ideali alla base di una rivoluzione si possono corrompere, possono essere modificati e nel caso di questo romanzo, insieme agli slogan, vengono utilizzati per controllare gli altri animali. Gli ideali della rivoluzione degli animali contro l’uomo qui si sono corrotti e la storia ci mostra cosa può accadere quando le azioni di chi è al potere vengono accettate senza porsi domande.

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Ribellione degli animali verso l’uomo

Chi ha a cuore il benessere degli animali leggendo questo romanzo può rendersi conto di come, almeno in un mondo di fantasia, gli animali possano riuscire a ribellarsi per cacciare il padrone di una fattoria che non fa altro che ubriacarsi spesso e che si disinteressa completamente di loro. Se potessero parlare e ribellarsi, chissà cosa farebbero nei confronti dell’uomo gli animali che oggi sono costretti a vivere negli allevamenti intensivi in condizioni inadatte alla loro natura.

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Il potere offusca le buone intenzioni

Le buone intenzioni iniziali dei protagonisti della vicenda, che vorrebbero liberare gli animali dallo sfruttamento, si offuscano completamente a causa del desiderio di potere e così ben presto gli animali stessi diventano molto simili all’uomo nei suoi lati più negativi. La ricerca del potere, dimenticando i propri ideali iniziali, può portare al fallimento, al tradimento e alla corruzione.

Comunicazione e opinione pubblica

Il romanzo mostra chiaramente quanto la comunicazione possa diventare uno strumento di potere in grado di influenzare l’opinione pubblica. Ciò ci insegna che qualsiasi messaggio ci venga comunicato deve essere vagliato da noi con intelligenza e mai preso come oro colato, soprattutto quando i mezzi di comunicazione principali vengono utilizzati come canali di propaganda.

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Satira dei regimi totalitari

George Orwell in Animal Farm ha voluto realizzare una vera e propria satira dei regimi totalitari con particolare riferimento alla storia dell’Unione Sovietica e del Governo comunista. Emerge chiaramente il pensiero secondo cui anche il migliore dei leader, la persona considerata più adatta e più intelligente per governare, può corrompersi quando conquista il potere assoluto.

Autosabotaggio della nostra libertà

Sono gli animali stessi che dopo essersi salvati dallo sfruttamento dell’uomo iniziano ad auto sabotare la propria libertà nella vita quotidiana della fattoria. Forse anche noi stessi poniamo dei limiti inutili alla nostra libertà senza rendercene conto e autosabotiamo il nostro successo?

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Diritto di parola e di espressione

È fondamentale che all’interno di una società venga mantenuto per tutti il diritto di parola e di espressione. Ognuno deve essere libero di esprimere la propria opinione – altrimenti sarebbe come vivere in un regime totalitario – ma nello stesso tempo i singoli individui per non arrivare al fallimento della società dovrebbero imparare a confrontarsi in modo civile così che gli scontri tra opinioni diverse possano diventare dei momenti interessanti di scambio e di crescita per tutti, sempre con l’obiettivo del miglioramento di entrambe le parti.

Rispetto per tutti gli esseri viventi

La lezione più importante che possiamo trarre dal libro di George Orwell ci parla di rispetto per tutti gli esseri viventi, sia uomini che animali. La disparità di trattamento e la mancanza di rispetto, insieme alla folle corsa al potere, sono le motivazioni maggiori che portano la società degli animali della fattoria al fallimento. La società umana può decisamente migliorare i propri comportamenti e basarsi su degli ideali positivi e condivisi in ogni ambito per poter progredire verso il rispetto e l’inclusione anziché regredire verso la corruzione.

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