La Giornata della memoria è l’occasione per capire cosa sia stato l'Olocausto. Ecco una serie di film e libri per spiegarlo ai più giovani
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Memoria, ricordo, pensiero. Se serve a qualcosa questo è il momento giusto per non dimenticare un male chiamato Olocausto. La Giornata della memoria – in programma ogni anno il 27 gennaio – è l’occasione buona per capire cosa sia stato questo autentico eccidio, cosa voglia dire la parola Shoah e tutte le conseguenze di politiche scellerate.
Perché il 27 gennaio? Perché in questo giorno del 1945 vennero aperti i cancelli dei campi di concentramento di Auschwitz e liberate le poche persone rimaste in vita.
Stermino e odio antisemita accomunati da un’idea senza senso di “eliminazione di massa” e di “soluzione finale del problema ebraico”. Erano loro il “problema”, gli ebrei, e i milioni zingari e di omosessuali e di disabili che furono sottoposti ad ogni sorta di tortura.
Spiegarlo ai ragazzi di oggi? Non è cosa semplice. Non è stato facile comprenderlo per noi, che forse fino a ieri abbiamo avuto nonni che ci raccontavano di persona quegli anni, figuriamoci per chi è nato nel 2000.
Come fare? Genitori e insegnanti hanno dalla loro opere cinematografiche e libri preziosi da cui prendere spunto e iniziare a spiegare. Al di là dei celeberrimi (per citarne alcuni) “Il bambino con il pigiama a righe”, “Il Pianista” di Roman Polanski, il “Diario di Anna Frank” o “Se questo è un uomo” di Primo Levi (che dovrebbero essere un po’ nelle case di chiunque), ecco i titoli (molti libri, tra l’altro, hanno ispirato parecchie pellicole) che abbiamo scelto e che pensiamo essere un po’ più vicini ai gusti dei più giovani:
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La vita è bella
Come raccontare le torture di un campo di concentramento come se fosse una favola. Roberto Benigni con questo film, che nel 1999 si aggiudicò tre Oscar (tra cui miglior film straniero), ha centrato in pieno il desiderio più disperato di un genitore di non rendere mai infelici i propri figli. Nella pellicola, Guido, Dora e il figlio Giosuè vengono trasportati in un campo di concentramento, dove Guido cerca in tutti i modi di far credere al figlio che sia tutto un gioco. Romantico e straziante.
Jona che visse nella Balena (e il libro Anni d’infanzia. Un bambino nei lager)
Di Roberto Faenza (1993), Jona che visse nella Balena si ispira al romanzo autobiografico di Jona Oberski intitolato Anni d’infanzia. Un bambino nei lager (linkaffiliazione). La storia di un bimbo di 4 anni che, dopo l’occupazione di Amsterdam da parte dei tedeschi, viene deportato nel campo di concentramento con tutta la famiglia. Qui subirà fame e freddo, la morte del padre e la follia della madre.
Monsieur Batignole
Di Gerard Jugnot, che nel 2002 ripercorre non senza una punta di critica il comportamento dei francesi durante la Seconda Guerra Mondiale. Edmond Batignole è un macellaio che cerca di “sopravvivere” in maniera del tutto egoistica, atteggiamento con cui si troverà a fare i conti quando si vedrà “costretto” ad aiutare in casa sua tre bambini sfuggiti ai nazisti.
Jakob il bugiardo
Di Peter Kassovitz con Robin Williams (1999), il film viaggia sul filo del tragicomico, perché, un po’ come La vita è bella, fa riflettere sorridendo. In una città polacca, gli ultimi cittadini sopravvissuti di un ghetto cercano di evitare i campi di sterminio e tra di loro Jakob fa amicizia con una bambina a cui racconta storie per tenere viva in lei una speranza.
Train de vie – Un treno per vivere
Anche questo decisamente “divertente” visto il delicato tema che racconta. Ma nella sua leggerezza, delinea i tratti di un gruppo di ebrei che riescono a fingersi soldati tedeschi per sfuggire alle deportazioni. Una volta allestito un finto convoglio ferroviario, tenteranno di raggiungere l’URSS, per proseguire poi in Palestina.
Il volo di Sara
Libro di Lorenza Farina, illustrato da Sonia M.L. Possentini (Fatatrac edizioni), racconta ai più piccoli una storia di deportazione e di Shoah. Nelle pagine, il delicato incontro tra una bambina e un pettirosso in un campo di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale. Il piccolo pettirosso porterà con sé questa nuova amica perché la Shoah è “una cosa troppo crudele per una bambina“.
Il diario di Jorg. La tragedia della verità nella vita di un ragazzo tedesco
Di Giuseppe Pederiali. Un ragazzino 13enne di Monaco scopre che suo padre è un ufficiale tedesco delle SS. Molto orgoglioso del lavoro del padre, comincia a cambiare opinione e ad entrare in conflitto con lui quando comincia a prendere coscienza delle atrocità fatte agli Ebrei.
La bambina del treno
Anche questo di Lorenza Farina, è la storia dell’intreccio delle vite di una bambina ebrea e di un bambino. Lei, Anna, è sul treno che la deporterà, lui, Jarek, la guarda da lontano nascosto tra l’erba e la saluta.
Quando Hitler rubò il coniglio rosa
Qui Judith Kerr traspone parte della sua storia personale. Braccati dai nazisti, Anna e la sua famiglia lasciano Berlino ma sono costretti a cambiare città più volte e adattarsi non è così semplice. In sottofondo, l’unione della sua famiglia.
Il mestolo di Adele
Di Sebastiano R. Mignone. Vero è che gli oggetti non parlano, ma siete sicuri? Un mestolo, per esempio, riporta alla mente bontà culinarie e molto altro, soprattutto se si trova tra decine di altri oggetti confiscati a una famiglia ebraica…
Ma in libreria potete trovare anche (e non solo):
- Il sogno di Lilli (linkaffiliazione)
- L’albero di Anne (linkaffiliazione)
- L’albero della memoria. (linkaffiliazione)
- La Shoah raccontata ai bambini (linkaffiliazione)
- La città che sussurrò (linkaffiliazione)
- Il bambino di Noè (linkaffiliazione)
- La portinaia Apollonia (linkaffiliazione)
- Stelle di cannella (linkaffiliazione)
- La stanza segreta (linkaffiliazione)
- Il commerciante di bottoni (linkaffiliazione)
- Non restare indietro (linkaffiliazione)
- Gli incubi di Hazel (linkaffiliazione)
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