Crespi D’Adda, due passi nel villaggio operaio che sembra un piccolo feudo medievale

Sembra uscito da un libro dell’Ottocento e immerso in un’atmosfera quasi surreale, invece il villaggio operaio di Crespi d’Adda esiste davvero e si trova in provincia di Bergamo, in Lombardia. Dal 1995 è tra i siti Patrimonio dell’umanità Unesco perché considerato un esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai nonché, il più completo e conservato del Sud Europa.

Sembra uscito da un libro dell’Ottocento e immerso in un’atmosfera quasi surreale, invece il villaggio operaio di Crespi d’Adda esiste davvero e si trova in provincia di Bergamo, in Lombardia. Dal 1995 è tra i siti Patrimonio dell’umanità Unesco perché considerato un esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai nonché, il più completo e conservato del Sud Europa.

Insieme al villaggio Leumann e alla città di Schio rappresenta una perla dell’archeologia industriale e dell’opinione diffusa che le cose utili a volte, possono essere anche belle. Questa però non è solo la storia di edifici costruiti ma la storia di uomini testardi e ricchi che hanno realizzato il proprio sogno da industriali: un villaggio ideale del lavoro accanto al proprio opificio tessile, lungo la riva bergamasca del fiume Adda.

Per convincere gli operai ad abbandonare definitivamente il lavoro agricolo a favore di quello industriale a tempo pieno, Cristoforo Benigno Crespi, pioniere del cotone proponeva salari e servizi migliori. Chi decideva di accogliere l’invito si trasferiva nel villaggio diventando, forse in maniera inconsapevole, parte del suo regno.

Per anni, quelli a cavallo tra Ottocento e Novecento, prima il padre e poi il figlio Silvio hanno provveduto ai bisogni dei loro dipendenti, dalla culla alla tomba, anticipando a volte anche le tutele da parte dello Stato.

Cimitero03 jpgCimitero, photo credit

Villaggio Crespi d Adda 1Case operai, photo credit

Ogni operaio aveva una casa di ispirazione inglese con l’orto e il giardino e tutti i servizi necessari alla comunità: dalla scuola alla chiesa rinascimentale, dall’ospedale al teatro e ancora il dopolavoro e il cimitero. La fabbrica di Crespi dismessa nel 2003 era situata lungo il fiume, accanto al castello in stile medioevale trecentesco della famiglia, tutti gli edifici erano disposti in base alla carica ricoperta, a est gli operai, a sud i dirigenti, sopra la collina la casa del medico e del prete.

Varietà anche negli stili architettonici che mescolano il classicismo al romanticismo. Il cimitero è monumento nazionale, al suo interno vi è la cappella Crespi, una torre-piramide di ceppo e cemento che, sembra abbracciare le tombe operaie formate da piccole croci ordinate nel prato all’inglese.

2012 04 25 Crespi dAdda scuolaScuola, photo credit

Villaggio Crespi d Adda villa per impiegatiCasa per impiegati, photo credit

ville dirigenti crespi dadda valeria cavenaghiCasa per dirigenti, photo credit

Dopo la cadenza della famiglia Crespi, inevitabilmente questo esperimento di villaggio operaio cessa di esistere ma tutt’oggi, anche senza il cotonificio, al suo interno vivono i discendenti degli ex operai. Per i turisti, invece, sono previste visite guidate sia a piedi che in bicicletta, da diversi anni, infatti, l’Associazione Crespi D’Adda indirizza verso un modello sostenibile di sviluppo culturale.

Dominella Trunfio

Photo credit

LEGGI anche:

Leumann, il villaggio che sembra uscito da una fiaba

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook