Porte du Plan du Lac, il rifugio francese senza barriere architettoniche

In Francia, nella valle del fiume Arc si trova un piccolo paese di circa 500 abitanti: Termignon. Un piccolo paese che pochi conoscono ma che ha da offrire una montagna grandiosa, incontaminata, pura ma soprattutto accessibile a tutti.

In Francia, nella valle del fiume Arc si trova un piccolo paese di circa 500 abitanti: Termignon. Un piccolo paese che pochi conoscono ma che ha da offrire una montagna grandiosa, incontaminata, pura ma soprattutto accessibile a tutti.

Il paese si trova all’ingresso del Parc National de la Vanoise ed offre fino a sei diverse possibilità di alloggio per gli utenti disabili e una decina di locali, ristoranti e bar completamente accessibili.

In città è spesso difficile trovare strutture adatte ad ospitare persone con disabilità e la montagna non sembra essere il migliore dei luoghi, eppure in questo piccolo angolo di Francia troviamo un’offerta “senza barriere” forse più capillare rispetto alle grandi città italiane.

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A Termignon i disabili possono andare anche in montagna, grazie alle Guide Alpine formate per il loro accompagnamento e possono provare l’ebbrezza di volare tra le montagne grazie agli esperti di parapendio. E per chi non avesse abbastanza si può salire fino al Rifugio alpino Plan du Lac, facilmente accessibile grazie alla navetta che ferma nel suo ampio parcheggio ma anche facilmente raggiungibile anche a piedi, lungo il sentiero oppure lungo la strada asfaltata a traffico limitato che non impegna per più di 15 minuti.

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Il Plan du Lac è il primo rifugio montano a poter ospitare senza difficoltà persone disabili e ad aver ricevuto il riconoscimento di rifugio di montagna accessibile da tutte e quattro le categorie di handicap dall’associazione francese “Tourisme et handicap”.

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Oggi i gestori sono cambiati, ci sono due ragazzi Juliette e Guilhem. Sono molto diversi dai classici gestori di rifugio: amano i giochi di società, ne hanno una collezione infinita e vogliono giocarci con i loro clienti. Inoltre vogliono rendere il rifugio ancora più accessibile. Ci tengono davvero molto a poter ospitare le persone disabili. A spingerli in questa direzione e a dargli la motivazione è stata la loro vita, la parte più intima e segreta.

Gian Luca Gasca

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