I bunker comunisti rinascono sotto forma di musei, caffè e punti culturali di aggregazione: succede in Albania.
I bunker comunisti dell’Albania rivivono sotto forma di musei, caffè e punti culturali di aggregazione. Ce ne sono tantissimi sparsi per il paese, si ritiene intorno ai 750mila, costruiti negli anni ’70 e ’80 dal regime dittatoriale di Enver Hoxha, che ha governato dal 1944 al 1985.
Il motivo? Il dittatore temeva che altri paesi invadessero l’Albania e in un crescendo di paranoia, decise di investire molte risorse nella militarizzazione del paese, a discapito dell’istruzione e dello sviluppo economico, che vennero invece trascurati.
I bunker spuntano inaspettatamente dalle montagne, nelle campagne o lungo le coste. In origine la gran parte di essi fungeva da postazione per una o due sentinelle. Ma sebbene non siano un bel ricordo, gli albanesi non si sono lasciati scoraggiare e hanno deciso di trasformarli in un’opportunità.
Molti di essi sono stati convertiti in musei e punti culturali come Bunk’Art 1 e Bunk’Art 2 di Tirana, oggi luoghi della memoria dedicati agli anni del regime comunista di Hoxha.
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Ma anche in locali e monumenti sparsi per il paese.
Un’idea geniale per trasformare un capitolo buio della propria storia in una grande opportunità.
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