Alla scoperta di Monteruga, il borgo fantasma nel cuore del Salento che sembra uscito da un film horror

In Salento si trova una paesino abbandonato che negli ultimi anni è diventato una delle mete più apprezzate dagli amanti dei luoghi spettrali e misteriosi 

Dagli anni Ottanta balza alla cronaca perché è diventato un simbolo dell’abbandono. Tra le sterpaglie delle campagne di San Pancrazio, Salice e Veglie, nel cuore del Salento si trova Monteruga, un piccolo borgo nato in epoca fascista che da oltre trent’anni non conta più abitanti.

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La storia di Monteruga è quella di un paesino nato intorno agli anni Cinquanta grazie ad una masseria. Meno di mille abitanti e i servizi essenziali: la scuola, la caserma, la chiesa, i frantoi, parte integrante di un agglomerato del regime fascista morto dopo la privatizzazione dell’azienda agricola, divenuto oggi l’emblema della desolazione.

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Oggi Monteruga è visitata solo dai curiosi che vogliono scoprire se questo posto esiste davvero. Un paese fantasma vittima del degrado e dell’incuria, in cui tutti quei luoghi un tempo riempiti da volti e voci sono stati dimenticati.

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Le strutture sono fatiscenti, molti edifici non hanno più porte e finestre, Monteruga è un luogo spettrale. Dopo la privatizzazione dei terreni agricoli che davano il sostentamento alla comunità locale e l’urbanizzazione dei grandi centri, gli abitanti del paese salentino hanno lasciato le loro case.

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Una fine lenta ma inesorabile: Monteruga è stata perfino ignorata dall’amministrazione che non ha saputo vederne le potenzialità trasformandola in un borgo di ospitalità diffusa. Oggi i visitatori ci sono ma il turismo è quello dell’abbandono.

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