Aprono le porte di casa loro per far conoscere usi, costumi e tradizioni, creano così comunità e valorizzazione le bellezze del territorio. Sono le “Guerreras de Galera”, un gruppo di donne che rilancia il turismo comunitario.
Aprono le porte di casa loro per far conoscere usi, costumi e tradizioni, creano così comunità e valorizzazione le bellezze del territorio. Sono le “Guerreras de Galera”, un gruppo di donne che rilancia il turismo comunitario.
Questo gruppo di donne di Muisne, sono sorridenti e combattive e insieme alla onlus Sensacional e al Grupo Partenon hanno deciso di trasformare l’idea del viaggio in qualcosa di unico. Dalla parte loro hanno un magnifico scenario: l’Ecuador che è uno dei 17 stati del mondo con una straordinaria biodiversità.
Qui convivono una pluralità di culture differenti ognuna con le proprie tradizioni e culture, per esempio solamente nelle sue tre regioni continentali convivono 13 diverse popolazioni indigene.
Da alcuni anni, le Guerreras de Galera ed altre piccole comunità rurali, hanno rilanciato l’idea di turismo comunitario, accogliendo i turisti nelle proprie abitazioni e dando loro la possibilità di conoscere a fondo i propri costumi, la loro vita quotidiana e la loro sapienza ancestrale.
L’obiettivo è quello di permettere al turista di sperimentare la vita in una comunità indigena e tutti gli utili vengono reinvestiti in progetti che mirano al benessere del villaggio. Così gli abitanti diventano delle vere e proprie guide turistiche.
Ma non solo. Il turismo comunitario in Ecuador nasce come risposta alla devastazione di 20mila ettari di mangrovie, rispetto ai 23 mila esistenti, per realizzare impianti di acquicoltura, obbligando le comunità originarie di questo ecosistema a migrare verso le fasce povere delle grandi città.
In questo contesto, il turismo comunitario è diventato uno strumento concreto di sopravvivenza per i villaggi ancestrali dell’ecosistema della mangrovie: comunità di pescatori e raccoglitori che si stanno organizzando e stanno attivando strategie per preservare il loro territorio.
È possibile fare questo tipo di esperienza nella Riserva delle mangrovie Muisne-Cojimíes, nella Riserva Mache Chindul e nella Riserva Marina Galera-San Francisco, tutti luoghi duramente colpiti dal terremoto del 2016 e che hanno bisogno di essere rilanciati.
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Il gruppo di donne Guerreras de Galera, rappresentano un esempio di resilienza: è 12 famiglie, circa 60 persone che puntando sul proprio territorio dimostrando amore per la propria cultura e fiducia nella comunità. Ma non ci sono solo queste splendide mujeres, le persone della comunità coinvolte sono circa 550.
Dominella Trunfio
Foto: Sensacional Onlus