Patrimoni Unesco da tutelare: 5 meraviglie del mondo ad alto rischio

Nel 2013 l’Unesco ha inserito 10 nuove meraviglie del mondo nel Patrimonio dell’Umanita. Numerose località selezionate per il loro valore naturale, storico e culturale si trovano purtroppo in una condizione di elevato pericolo di deterioramento, per via di numerosi fattori ambientali e sociali, dalle guerre all’inquinamento.

Nel 2013 l‘Unesco ha inserito 10 nuove meraviglie del mondo nel Patrimonio dell’Umanita. Numerose località selezionate per il loro valore naturale, storico e culturale si trovano purtroppo in una condizione di elevato pericolo di deterioramento, per via di numerosi fattori ambientali e sociali, dalle guerre all’inquinamento.

Conflitti armati, terremoti, cambiamenti climatici, urbanizzazione incontrollata e sviluppo turistico sconsiderato sono soltanto alcuni dei fattori che minacciano i luoghi più caratteristici del Pianeta e della storia dell’uomo. Dal 1972 l’Unesco iscrive in una lista speciale quei patrimoni che richiedono interventi maggiori e per cui è possibile richiedere l’assistenza immediata del World Heritage Committee per dare vita a interventi rapidi di salvaguardia. Si tratta di un sistema nato per rispondere in breve tempo a esigenze specifiche di conservazione.

Ecco 5 tra i siti più a rischio del Patrimonio dell’Umanità Unesco, parte della List Of World Heritage In Danger.

La città di Bam, in Iran

bam

L’eredità culturale della città di Bam, in Iran, è stata posta a serio rischio nel dicembre del 2003, quando un terremoto provocò gravi danni e la morte di 26 mila persone. L’Unesco la iscrisse immediatamente nella lista dei patrimoni dell’umanità in pericolo. La comunità internazionale si è mobilitata per salvaguardare ciò che resta del patrimonio storico di questa località. Nei secoli passati Bam si trovava al centro di importanti rotte per gli scambi commerciali tra Oriente e Occidente. Al suo interno è presente uno dei principali esempi di fortificazioni medievali costruite con stratificazioni di fango.

Il villaggio storico di Zabid, nello Yemen

zabid

L’eccezionale patrimonio archeologico e storico di Zabid si è fortemente deteriorato negli ultimi anni. Infatti, il 40% degli edifici originali sono stati sostituiti da costruzioni moderne. Nel 2000, lo storico villaggio di Zabid è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale in Pericolo. L’Unesco sta aiutando le autorità locali a sviluppare un piano di conservazione urbana e ad adottare un approccio strategico per la salvaguardia di questo Patrimonio dell’Umanità. Il patrimonio culturale del sito è parte di una delle località di maggior rilevanza archeologica e storica per il mondo arabo, di cui è simbolo per via del suo insieme di stradine, case tradizionali e minareti. Si tratta di una città costiera fortificata, costruita a breve distanza da una fertile pianura alluvionale. L’integrità del patrimonio storico e culturale è stata minacciata dalla costruzione di grandi edifici in cemento armato.

I Parchi Nazionali del Congo

unesco congo

L’Unesco si riferisce ai Parchi Nazionali di Garamba, Kahuzi-Biega, Salonga e Virunga, e alla Riserva Naturale di Okapi, nella Repubblica Democratica del Congo. Tutti e cinque i siti risultano iscritti alla Lista del Patrimonio Mondiale in Pericolo a causa dell’impatto della guerra e dei conflitti civili nella regione dei Grandi Laghi. L’Unesco ha lanciato una campagna internazionale di salvaguardia per proteggere l’habitat di specie in via d’estinzione, come il gorilla di montagna, il rinoceronte bianco settentrionale e l’okapi, un animale simile alla giraffa, che vive tra le foreste pluviali del Congo. Giappone e Belgio hanno promesso aiuti economici per aiutare il Congo a riabilitare questi importanti parchi naturali. Il solo Parco Nazionale di Garamba ospita rare specie di elefanti e altri grandi mammiferi, come le giraffe, gli ippopotami e i rinoceronti, che lo rendono un santuario eccezionale della biodiversità.

Bamiyan Valley, in Afghanistan

bamiyan valley

Bamiyan Valley, una località del Afghanistan, è stata inserita contemporaneamente nella lista del patrimonio mondiale in pericolo e tra i siti Unesco di maggior pregio nel 2003. Il luogo si trova in uno stato precario di conservazione, per via dell’abbandono da parte della popolazione, delle azioni militari e delle esplosioni. Le mine antiuomo rendono inaccessibili alcune aree del sito. L’Unesco, su richiesta del Governo afghano, coordina gli sforzi internazionali per valorizzare il patrimonio culturale dello Stato, con particolare riferimento a Bamiyan. L’area comprende edifici fortificati del periodo Islamico e numerosi santuari e monasteri Buddhisti. Purtroppo, alcuni luoghi di culto sono stati danneggiati durante la guerra. Una perdita importante per l’integrità del sito fu la distruzione delle grandi statue di Buddha nel 2001. I resti archeologici della valle di Bamiyan rappresentano gli sviluppi artistici e religiosi che tra il I e il XIII secolo caratterizzavano l’area, integrando diverse influenze culturali.

L’antica città di Aleppo

aleppo

Già dal II millennio a.C. Aleppo fu un importante crocevia per le rotte commerciali. La cittadella del XIII secolo, la Grande Moschea del XII secolo, i palazzi e gli hammam sono parte di un tessuto urbano unico, minacciato sia dalla sovrappopolazione che dalla guerra. L’antica città di Aleppo riflette culture ricche e varie, per via dell’avvicendarsi di occupanti di origine diversa nel corso dei secoli. Ad Aleppo troviamo resti della cultura ittita, ellenistica, romana e bizantina. Negli ultimi anni, lo sviluppo urbanistico e la costruzione di grandi hotel hanno minacciato il paesaggio storico e artistico. L’Unesco spera nella nascita di una zona cuscinetto per la protezione del cuore più antico di Aleppo, che ospita un patrimonio inestimabile. È una delle più antiche città del mondo e risulta al momento la località più popolata della Siria. Purtroppo nel 2013 Aleppo è stata sede di feroci combattimenti, nel corso della guerra civile siriana, che hanno causato seri danni al patrimonio. Il grande Suq medievale è stato dato alle fiamme e la Moschea Omayyade, o Grande Moschea, è stata ridotta a campo di battaglia.

Consulta qui l’elenco completo dei 44 siti Unesco in pericolo inseriti nella List of World Heritage in Danger.

Marta Albè

Fonte foto: unesco.org

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