La Tasmania ha detto no alla costruzione di un mega resort turistico cinese davanti al Parco Nazionale del paese, una potenziale minaccia.
Avrebbe avuto una spettacolare vista sul parco nazionale, il Freycinet National Park, vicino a Swansea, il resort turistico che i cinesi intendevano costruire in Tasmania, se non fosse che la commissione di pianificazione statale ha respinto la domanda di riqualificazione di 3.000 ettari di terreni agricoli destinati alla costruzione del complesso.
Il terreno è stato acquistato nel 2015 e nove degli acquisti sono stati effettuati lo stesso giorno, informazione che ha alimentato dubbi sulla controversa proposta sostenuta dalla Cina, presentata dalla società Cambria Green nell’aprile 2018, secondo quanto riporta The Guardian.
Il resort, se costruito, avrebbe dovuto comprendere 550 unità abitative e camere d’albergo, due campi da golf e un centro benessere con 80 letti o unità di cure palliative, probabilmente rivolte ai turisti cinesi.
Giudicata poco chiara anche a causa di errori tecnici e assenza di documentazione adeguata, nonché di prove sufficienti a dimostrare che tutti i proprietari terrieri dei 3000 ettari, con sede a Hong Kong, avessero dato il proprio consenso alla riqualificazione delle terre, la proposta è stata respinta. Cambia Green ha risposto che c’è un solo firmatario delle altre 7 società coinvolte, Liu, unico azionista e direttore. Ma la commissione non ne è affatto certa per mancanza di sufficienti prove.
Secondo il leader dei Verdi Cassy O’Connor la proposta rappresenta inoltre una minaccia per la Tasmania e per il modo di vivere dei residenti della East Coast, motivo per cui ha invitato provocatoriamente i sostenitori ad accontentarsi di utilizzare quei 3000 ettari di terra per scopi agricoli, anziché volerli trasformare in terra edificabile destinata alla realizzazione di un resort, in teoria, rivolto prevalentemente ai turisti cinesi.
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