Palau mette al bando le creme solari inquinanti dal 2020: sarà il primo Stato al mondo

Addio alle creme solari dal 2020 per tutelare le barriere coralline. È quanto accadrà nella piccola isola di Palau, nel cuore del Pacifico

Addio alle creme solari inquinanti dal 2020 per tutelare le barriere coralline. È quanto accadrà nella piccola isola di Palau, nel cuore del Pacifico.

Così come già disposto dalle Hawaii (ma a partire dal 2021), anche la Repubblica di Palau vieterà i filtri solari considerati tossici per i delicati ecosistemi delle barriere coralline. L’isola, che si trova nel nord-ovest del Pacifico, a est delle Filippine e a nord dell’Australia, è considerata una delle migliori destinazioni subacquee del mondo, ma il governo è preoccupato che tale popolarità ma soprattutto l’uso dei solari possa danneggiare le barriere.

Un portavoce del presidente Tommy Remengesau ha detto che ci sono prove scientifiche che le sostanze chimiche trovate nella maggior parte delle creme solari siano tossiche per i coralli provocando lo sbiancamento, anche in dosi minime.

I siti di immersione di Palau in genere vedono arrivare circa 4 imbarcazioni all’ora piene di turisti. Ciò ha destato preoccupazione visto che un accumulo di sostanze chimiche potrebbero danneggiare la barriera corallina fino a un punto di non ritorno.

“In un solo giorno litri di crema solare finiscono nell’oceano nei famosi punti di immersione e nei luoghi di snorkeling di Palau”, ha detto.

Da qui la decisione di vietarne l’utilizzo tra poco più di un anno. Dal 1° gennaio 2020 chiunque importasse o vendesse una crema solare contenente uno qualsiasi dei 10 prodotti chimici vietati rischierebbe una multa di 1.000 dollari. Qualora le creme fossero trovate ai turisti, verrebbero confiscate.

Tra le sostanze più pericolose vi sono l’oxibenzone, l’octinoxato, l’octocrilene e alcuni parabeni. Si teme che esse rendano il corallo più suscettibile allo sbiancamento e potrebbero ostacolarne anche la crescita.

Secondo gli esperti queste sostanze chimiche si trovano nella metà delle marche di solari e gli effetti possono colpire le barriere fino a 5 km di distanza.

La decisione di Palau di fatto anticiperà anche quella delle Hawaii, che avevano annunciato il divieto di questi filtri solari dal 2021, un anno dopo l’isola del Pacifico.

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Quest’ultima da anni si batte per la tutela del mare e dei suoi abitanti, introducendo il primo santuario degli squali al mondo nel 2009. Ha anche vietato la pesca commerciale dalle sue acque e l’anno scorso ha introdotto il “Palau Pledge” che richiede ai visitatori internazionali di firmare una “promessa”, stampata sul passaporto, di rispettare l’ambiente.

“È il primo paese a vietare queste sostanze chimiche. Penso che sia grandioso, sono proattivi”, ha detto Craig Downs, direttore esecutivo dell’Haereticus Environmental Laboratory alle Hawaii. “Non vogliono essere come la Tailandia, le Filippine e l’Indonesia, dove le autorità sono state costrette a chiudere le spiagge. Le barriere coralline in quell’area sono morte”.

Downs ha invitato i produttori di creme solari a “intensificare e innovare”, spiegando che le sostanze chimiche utilizzate per la protezione dai raggi UV sono rimaste sostanzialmente invariate negli ultimi 50 anni.

A Palau intanto si corre ai ripari, per prevenire danni irreparabili.

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Francesca Mancuso

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