Okunoshima, l'isola dei conigli. Ad appena un paio di miglia al largo della costa di Takehara, tra Hiroshima e Shikoku, in Giappone, si trova una piccola isola con una storia oscura, conosciuta oggi per i suoi parchi selvaggi e, soprattutto, per una vasta popolazione di dolci e soffici conigli desiderosi di attenzioni. Sono proprio loro, infatti, ad attirare migliaia di turisti l'anno.
![Okunoshima-rabbit-island](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2014/01/Okunoshima-rabbit-island.jpg)
Okunoshima, l’isola dei conigli. Ad appena un paio di miglia al largo della costa di Takehara, tra Hiroshima e Shikoku, in Giappone, si trova una piccola isola con una storia oscura, conosciuta oggi per i suoi parchi selvaggi e, soprattutto, per una vasta popolazione di dolci e soffici conigli desiderosi di attenzioni. Sono proprio loro, infatti, ad attirare migliaia di turisti l’anno.
Prima di diventare il paradiso dei conigli, però, Okunoshima è stata la sede top-secret di alcuni impianti chimici realizzati allo scopo di produrre e sperimentare armi chimiche, come il temibile gas mostarda (chiamato così per il suo odore simile a quello della senape). Il territorio, scelto per il suo isolamento, ha contribuito a mantenere nella più completa segretezza il programma militare per tutti i suoi 16 anni di attività.
In questo periodo di tempo Okunoshima fu persino cancellata dalle mappe e divenne una fortezza costantemente sorvegliata, mentre ogni notizia di avvelenamento della popolazione locale fu insabbiata e nascosta. Secondo alcune fonti, i conigli sono stati portati a Okunoshima proprio per testare gli effetti del veleno. Sarebbero stati rilasciati dai lavoratori con la fine della seconda guerra mondiale e la disfatta del Giappone.
Altre fonti affermano, però, che fu un gruppo di scolari in gita a liberare otto esemplari in natura nel 1971. Indipendentemente da ciò, i conigli originali di Okunoshima e le loro successive generazioni di discendenti hanno prosperato con felicità e successo in questo ambiente privo di predatori. Oggi i 700 metri quadrati dell’isola ospitano più di 300 conigli che vagano liberamente.
Anche se selvatici, i conigli sono abituati al contatto con gli uomini e si avvicinano tranquillamente ai visitatori in cerca di uno spuntino. Si possono accarezzare e nutrire, ma, nel tentativo di preservare la popolazione, cani e gatti non sono ammessi sull’isola.
Roberta Ragni
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