All'altezza del tropico del Capricorno, tra l'Africa e l'India, splendidamente isolata tra le acque dell'Oceano Indiano c'è Mauritius.
All’altezza del tropico del Capricorno, tra l’Africa e l’India, splendidamente isolata tra le acque dell’Oceano Indiano c’è Mauritius.
L’origine vulcanica dell’isola ha contribuito alla definizione di un ambiente spettacolare, spiagge formate da banchi corallini e un grande altipiano centrale ricco di piantagioni e foreste tropicali che salgono sulle pendici di imponenti montagne. Un mix di culture profondamente diverse, frutto delle varie ondate di immigrazione provenienti da Europa, Africa, India e Cina. È tutto questo che rende quest’ isola così straordinaria.
Io e il mio compagno, amanti della natura e dello sport, abbiamo deciso di concederci una lunga vacanza (21 giorni) per godere delle bellezze naturali, per rigenerarci e staccare dal solito trambusto giornaliero, dai cellulari e dall’auto,dal grigiore della città e dal suo smog e cosi abbiamo deciso di partire per Mauritius.
Di certo non è un’isola abbandonata e priva di turismo, ma noi ci siamo andati appositamente fuori stagione, ad Agosto, nel loro inverno,trovando cosi un clima ideale: 27 gradi di giorno e 19 la sera, senza assistere al sovraffollamento delle spiagge o nei locali più noti. Abbiamo preferito la costa sud-ovest, Le Morne precisamente, in cui vi è l’imponente sperone roccioso da cui la splendida penisola prende il nome, perché è meno affollata e più selvaggia e poi più ventilata e più adatta a chi come noi ama il kitesurf, uno sport che ci permette di vivere a contatto con la natura e con il mare 12 mesi l’anno.
Abbiamo deciso di alloggiare in una villetta in totale stile Mauriziano, con un piccolo giardino con gli alberi di cocco e banano e uccellini coloratissimi che si posavano sulla nostra tavola ogni mattina a colazione condividendo la buonissima frutta esotica locale. Una villetta economica che ci ha permesso di soggiornare più a lungo e di entrare in contatto con lo splendido e variegato popolo dell’isola.
Appena arrivati ci siamo trovati di fronte una natura prepotente, colori vivacissimi, piante possenti e una spiaggia bianca finissima, palme e mare cristallino ..Questo è stato per 21 giorni lo scenario della nostra vita!
I mauriziani vivono per strada, si accontentano di un piatto di riso o lenticchie che non manca mai, si arrangiano pescando e camminano scalzi tra terra e sabbia avvolti nell’odore che emanano le piantagioni della canna da zucchero e le spezia locali. Ci siamo adattati subito e benissimo grazie alla loro cordialità.
È bellissimo passeggiare sulla spiaggia durante il pomeriggio e sedersi poco prima del tramonto aspettando che il sole saluti il suo popolo che è intento a guardarlo fino a quando diventa una piccola fessura per poi svanire alle 18 in punto dietro l’orizzonte lasciando il cielo rosso fuoco. Questo è quello che abbiamo fatto in tutti i giorni della vacanza come un vero e proprio rituale.
La spesa nelle piccole e dismesse botteghe locali,e nei mercati coloratissimi delle cittadine più vive, la ricerca della raffinatissima e profumata cucina creola, il riso al curry cucinato nei piccoli localini sul ciglio delle strade e la domenica tutti in spiaggia per una grigliata di pesce presso i barbecue montati sulla spiaggia. Ancora un’occasione per restare in contatto con la natura per vedere i bambini correre e giocare inventando con immaginazione e semplicità.
Sul fare della sera assistere alla famosa danza popolare “il segà” un’energica combinazione di musica e movimenti sinuosi,nata un tempo come la musica degli schiavi. Dopo una lunga giornata di lavoro nei campi le coppie ballano accompagnate dal ritmo dei tamburi intorno ai falò, un momento di evasione e rinascita, un ritmo pulsante che in breve ci ha resi partecipi di quel momento di svago e comunione con se stessi, con la natura e il mondo.
Indimenticabili la visita all’ Isola dei Cervi, ed al giardino di Pamplemousses conosciuto dai botanici di tutto il mondo per le numerose specie di piante che vi crescono.
Così scrisse Mark Twain intorno al 1885 “Dio creò prima Mauritius e poi il paradiso terrestre”.
A distanza di millenni, Mauritius ci appare ancora così: uno degli ultimi paradisi rimasti sulla Terra.
Antonella Santino