Marzo, mese della crescita: il profondo significato giapponese, collegato all’hanami

In Giappone ogni mese ha un nome antico al quale è legato un significato molto particolare e marzo è il mese della crescita

Nella cultura giapponese ad ogni mese del calendario lunare in uso fino al 1867 è associato un significato speciale che corrisponde all’antico nome con cui ci si era soliti indicare il nuovo mese. Il terzo mese dell’anno è infatti il “mese della crescita” e non è difficile intuire il perché.

Questa usanza ha delle radici antichissime poiché risalirebbe all’epoca del Periodo Heian tra VIII e XII secolo in cui i giapponesi adoperavano un calendario lunare per scandire i giorni: ogni mese iniziava con la luna nuova, il 15° giorno si assisteva alla luna piena ed il mese terminava approssimativamente il 28°, a volte il 29° e anche il 30° giorno di riferimento. Il concetto della settimana non esisteva, ma il popolo nipponico associava un evento naturale ai nomi dei singoli mesi, come ad esempio a giugno il mese senz’acqua per via della stagione delle piogge. Oggi in giapponese moderno i nomi dei mesi vengono indicati con i 12 numeri corrispondenti.

L’antico nome di marzo era iyaoi 弥生 poiché questo ricordava a tutti l’inizio del periodo della “crescita rigogliosa e progressiva della vegetazione”. Accanto a questo nome i giapponesi utilizzano anche altri appellativi per riferirsi a marzo come yayohi やよひ e hanami-zuki 花見月 che rispettivamente possono essere tradotti alla lettera come il “mese della contemplazione dei fiori” ed il “mese di hanami” che più che una parola è un concetto molto legato al paese del Sol levante.

Marzo, a cavallo tra l’inverno e la primavera, è il mese che annuncia il risveglio della Natura che, dai freddi mesi invernali, si rinvigorisce per ammaliare tutti con la sua bellezza. Non a caso altri nomi che i giapponesi associano al terzo mese dell’anno sono “mese dei sogni” e “mese che ha cara la primavera”.

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