Il lago Titicaca è il più grande dell’America latina, ma negli ultimi anni è diventato talmente inquinato, che le specie animali autoctone stanno scomparendo.
Il lago Titicaca è il più grande dell’America latina, ma negli ultimi anni è diventato talmente inquinato, che le specie animali autoctone stanno scomparendo.
Il lago Titicaca è navigabile e si trova al confine tra il Perù e la Bolivia, per anni è stato un paradiso incontaminato, ma a causa del turismo e delle miniere che circondano la zona, già dallo scorso anno, gli ambientalisti hanno denunciato la morte di migliaia di rane e anfibi.
Non è raro, infatti, trovare sulle rive carcasse di animali e pesci pieni di mercurio, a completare il quadro ci sarebbero anche scarichi abusivi. Nonostante le bonifiche governative sono già oltre diecimila, le rane trovate senza vita su uno degli affluenti del lago Titicaca, il fiume Coata.
Nonostante ciò però, come vediamo da queste immagini, lo scenario del lago Titicaca rimane mozzafiato.
Tra le attrazioni ci sono le isole galleggianti, realizzate dalle popolazioni Uros con canne di totora, un materiale simile al bambù. In principio, questa popolazione indigena si era rifugiata sulle rive del lago per sfuggire alle persecuzioni degli Incas.
Per questo motivo, l’isola più grande conserva anche una torre di guardia interamente costruita di canne.
Gli Uros si sono estinti negli anni Settanta, ma le isole di paglia sono oggi abitate da una popolazione di lingua aymara che vive di pesca e vendendo prodotti artigianali ai turisti.
Ogni zattera ospita circa trenta persone ed è unita alle altre con dei collegamenti percorribili, per questo si parla di veri e propri isolotti di paglia galleggianti. Essi sono ancorati al fondo del lago, ma si alzano e abbassano a seconda del livello dell’acqua.
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Nel periodo turistico ospitano negozi che vengono spostati come se fossero delle zattere. Insomma è come se gli abitanti fossero sulla terraferma. Non solo, le popolazioni usano anche pannelli solari con cui produrre energia per piccoli elettrodomestici.
Dominella Trunfio