Incredibile e magica India, tutta da scoprire

Diario di viaggio in India per l'iniziativa Turista per scelta

Sono confusa, molto confusa, la partenza per l‘India mi crea contrasti interiori. Perché provo tutta questa attrazione per una terra sconosciuta? Per una terra che ha dato i natali all’uomo della pace e della non violenza, Gandhi, ma anche a uomini che non rispettano le donne ed i bambini, figurarsi gli animali e l’ambiente.

Ma come si fa ad amare un Dio se non ami il tuo prossimo? Vuoi vedere che io, lady di ghiaccio, alla fine sono più spirituale di tutti quei santoni? Già, cos’è la spiritualità…? Sensibilità o altro? Allora anche commuoversi guardando un randagio, un vagabondo, le rughe di un anziano, nel vivere le emozioni e nel rispettare gli altri? Questi interrogativi mi invadono ancora prima di giungere in Rajasthan, nel Nord-Est indiano.

Arrivo in India insieme a due amiche, vengo assalita da rabbia per questo popolo che a prima vista mi pare corrotto, ipocrita e falso. Strada facendo, scorgo la dolcezza di un vitellino sorpreso a riscaldarsi vicino al fuoco acceso per strada, attorno i suoi veneratori umani. Anche questa è l’India!

vacca

Hamir, la guida indiana, ci ha accompagnate in giro per Jaipur, la città rosa, tra palazzi, musei, turisti in groppa a ubbidienti e maltrattati elefanti, ma la parte più bella della giornata è stata alla fine del tour. Hamir ci ha accompagnate in giro per un mercatino locale e poi ci ha portate sul tetto di un’abitazione. È stato fantastico, da lassù ci siamo messe ad osservare il traffico e lo scorrere della vita. Immagini indimenticabili.

traffico

Attraversare la strada in India

Dall’alto è un’altra cosa, la circolazione stradale mi sconvolge, nonostante sia abituata al traffico di Palermo… Figuratevi che sul retro di ogni automobile in India sta la seguente dicitura: HORN PLEASE! – SUONA, PER FAVORE!

L’uso del clacson è disumano e utilizzato per ogni occasione anche per intimorire i pedoni che cercano di attraversare la strada. Lo scenario è il seguente: si porta una mano avanti per iniziare l’azione dell’attraversamento. Il primo passo ad occhi chiusi… ed ecco i clacson che suonano all’impazzata. Dall’intensità e dalla lunghezza del suono capisci verso dove dirigerti… Ed ecco un fiume in piena di uomini, vacche, moto, bici e bus antiquati dai quali salgono e scendono al volo i passeggeri con il gentile aiuto del bigliettaio posizionato ai bordi della bussola.

Il cibo

In India si mangia con le mani. Cibi e salse vengono disposti tutti intorno al piatto e nel mezzo si mette un mucchietto di riso o di pane. Si aprono le danze delle dita e si inizia a mescolare. Ogni boccone va preparato con i polpastrelli, amalgamando i vari componenti. Attenzione, però, si utilizza solo la mano destra perché quella sinistra è ritenuta impura (è la mano con cui ci si puliva prima dell’invenzione della carta igienica). Il rapporto tattile con il cibo è molto importante. Cucinare e mangiare sono considerati un’arte in cui ognuno mette il proprio tocco personale. L’eleganza esige di prendere il cibo lentamente con le prime tre dita della mano destra, senza sporcarle oltre la prima falange ed è esclusivamente il pane che serve da utensile. Fin quando si tratta di riso e verdure, bene o male, la situazione è gestibile, si realizzano piccoli bocconi che grazie all’aiuto del pollice scivolano in bocca, ma come fare con i vari intingoli e zuppe?

Il costume

Le manifestazioni d’affetto in pubblico, come baci e abbracci, non sono socialmente accettate e ci siamo straniti vedendo coppie di uomini passeggiare mano nella mano. In India non è segno di omosessualità ma di semplice amicizia. Però è socialmente accettato curare la propria “igiene” personale in pubblico, come pulirsi la lingua con strani attrezzi, strofinare sui denti dei rametti vegetali (il loro dentifricio), urinare lungo le strade… e mi fermo qui!

dentrificio

La famiglia

La famiglia è il fulcro della società indiana, tanto forte da far rinunciare agli uomini di seguire il proprio cuore piuttosto che disobbedire ad un accordo matrimoniale deciso dai propri genitori.
“I matrimoni d’amore non durano…”, afferma la guida. Scorgiamo nei suoi occhi la convinzione che è giusto che sia così. Sono i genitori a scegliere il marito o la moglie per i loro figli e un indiano raramente può sposarsi al di fuori del suo gruppo sociale e religioso, della sua casta.
Gli indiani sono molto superstiziosi, prima di fissare la data del matrimonio consultano gli oroscopi degli sposi per vedere se si accordano. La futura coppia vivrà con la famiglia dello sposo, dove la suocera governa la casa e distribuirà i nuovi compiti alla nuora. La donna sposata si contraddistingue da una striscia di cipria rossa lungo la scriminatura dei capelli ed anche un punto tondo colorato chiamato tika o bindi al centro della fronte.

anna

Varanasi, passeggiata sul lungo ghat

All’alba inizia l’escursione lungo il fiume Gange. Nebbia fittissima, paesaggio surreale, luce soffusa, brezza mattutina e già tanti pellegrini dediti alle abluzioni rituali.

rogo sul fiume

Qui la vita scorre indifferente alla morte. Ci imbattiamo in un ghat specifico per le cremazioni, sul rogo il corpo di un uomo avvolto da lenzuola bianche ed i parenti tutti attorno a lui, ma non c’è dolore e disperazione per l’accaduto.

salma

A pochi passi un gruppo di bambini che giocano cercando di far volare in alto i loro aquiloni. Una lavandaia sbatte i panni per poi stenderli a terra a farli asciugare al sole. Una giovane coppia di sposi passeggia mano nella mano con il proprio bambino, santoni predicano le loro verità, vacche passeggiamo pigramente, barcaioli cercano di promuovere una gita in barca ai turisti… ed intanto il defunto brucia alla luce del sole.

panni a lavare

Qualcuno ci vede guardare incuriositi e ci comunica che in media un corpo riesce a bruciare in 3 ore. Ringraziamo il nostro informatore sdentato per la macabra informazione e proseguiamo la nostra passeggiata sul lungo fiume continuando ad immergerci in un bagno di umanità che non dimenticheremo facilmente.

Considerazioni conclusive

Sembra che il popolo indiano non abbia voglia di un riscatto sociale. Moltissime persone vivono nella povertà e nell’immondizia. A loro va bene così. L’economia del paese è saldissima ed ha un fattore di crescita tra i più rapidi del mondo. Gli indiani non cercano di cavalcare l’onda, ma osservano tutto dal fondo del mare, ringraziando qualche loro divinità per essere riusciti a guadagnare la rupia quotidiana. Tutto viene accettato passivamente.

“Fa parte del tuo dharma” (destino), ti rispondono gli indiani. “Se vivi correttamente aumenta la tua possibilità di rinascere in una casta superiore e in circostanze più favorevoli. La qualità di ogni rinascita dipende dal karma (comportamento) delle vite precedenti“.
Incredibile e magica India, sei ancora tutta da scoprire.

Anna Ortisi

Il racconto fa parte dell’iniziativa Turista per scelta (green). Per partecipare e diventare il nostro nuovo inviato, c’è tempo fino al 15 ottobre. Qui tutte le info: www.greenme.it/informarsi/eventi-e-iniziative

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