Cultura e biodiversità uniche al mondo e al contempo la possibilità di sostenere il lavoro di alcune comunità locali e fare un turismo sostenibile di qualità. La Birmania, o Myanmar, è un mix di tutte queste cose. Ecco come fare un viaggio solidale in Birmania.
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Forse uno dei luoghi migliori al mondo se si vogliono conoscere una cultura e una biodiversità meravigliose e al contempo sostenere il lavoro di alcune comunità locali e fare un turismo sostenibile di qualità. La Birmania, o Myanmar, è un mix di tutte queste cose, con una chicca in più: un paesaggio che cambia di angolo in angolo.
Così, si può partire alla volta di questa grande anima d’Oriente, verso questa terra di risaie e di mille pagode e dei monasteri permeati dal credo buddhista. Un Paese che, come pochi in Asia, non ha subito una aggressiva occidentalizzazione anche, e soprattutto, per la presenza di una dittatura militare che per anni ha oppresso e isolato la Birmania dal resto del mondo.
È anche per questo che vale la pena fare nel Myanmar un percorso che dia conto del proprio impatto sociale e ambientale. In sostanza, se si considera il fatto che la Birmania, a causa proprio della dittatura militare, si sia soltanto da poco aperta al turismo, il modo migliore per andarci (come consiglia anche il premio nobel Aung San Suu Kyi) è con viaggi di turismo sostenibile. Un viaggio solidale che consenta di usufruire dei servizi offerti dalle piccole aziende locali, di privilegiare le strutture ecocompatibili e affiancare alle mete più note realtà sconosciute al turismo tradizionale, come i villaggi e le tribù locali.
Un tipo di turismo che in Birmania non è semplice offrire, ma se volete organizzare un viaggio qui potreste partire con un tour operator di turismo sostenibile come Conscious Journeys che propone due viaggi solidali in Birmania, “Il meglio del Myanmar” e “Birmania: trekking, tribù e templi”, in cui non mancheranno le tappe fondamentali come Yangon, Mandalay, il lago Inle e Bagan, ma anche visite ai villaggi e alle tribù locali, alle associazioni non-profit e ai progetti sociali.
Conscious Journeys ha all’interno dei suoi itinerari due progetti rilevanti di turismo comunitario del Paese: il Villaggio di Shar Pin Kaing nel distretto di Pakokku e il progetto di Loikaw nello stato Kayan con le donne giraffa.
Gli itinerari
Il meglio del Myanmar
Il viaggio inizia a Mandalay, dove è possibile ammirare un fantastico tramonto dalla cima della collina e visitare il meraviglioso monastero di Shwenandaw, interamente scolpito in legno. Da qui il viaggio prosegue verso alcune delle antiche capitali come Amapura, Inwa e Sagaing. Ad Amapura si potrà visitare il ponte U Bein, il più lungo del mondo nel suo genere, una struttura di 1,2 km in teak che è ancora parte integrante della vita della comunità, attraversato da centinaia di abitanti e monaci e utilizzato dai pescatori del posto.
A Sagaing, altra antica capitale, famosa per le centinaia di pagode bianche, argentate e dorate, si potrà partecipare a una sessione di meditazione tradizionale in uno dei tanti monasteri. Il tour prosegue con Bagan e lungo la strada si potrà fare una sosta presso un villaggio che ospita un’iniziativa di turismo a base comunitaria promossa da una ONG.
Dopo aver percorso il fiume Irrawaddy, si giunge al complesso templare più bello di tutta l’Asia, la valle di Bagan (a volte si trova scritto Pagan), il sito archeologico più ricco del continente asiatico.
Con un volo interno ci si potrà poi spostare verso Bagan allo stato di Shan, dove è situato il pittoresco lago di Inle, famoso per i suoi villaggi, i giardini galleggianti, i mercati e per le capacità di adattamento del popolo Intha, la cui vita è completamente basata su queste acque.
Viaggiando in questa zona del Myanmar si scoprono suggestivi panorami collinari e un gran numero di culture tribali, la più famosa delle quali è quella dei Kayan, con le loro ‘donne giraffa‘ dai lunghi colli inanellati. Da Loikaw un volo diretto condurrà alla capitale, Yangon.
Trekking, tribù e templi
Quest’altro tipo di tour ha inizio nell’affascinante cittadina coloniale di Yangon, continuando con Kalaw, Loikaw e Inle Lake, alla scoperta della cultura e delle tradizioni autentiche del paese, con escursioni sull’altopiano Shan con i suoi monasteri e trascorrendo la notte presso le famiglie locali. Anche con questo itinerario, si potrà viaggiare alla volta del magnifico paesaggio collinare del Kayah, del lago Inle e di Bagan.
Si prosegue con il trasferimento a Mandalay, che avverrà al mattino presto con tanto di colazione su una barca alla vista del magnifico paesaggio che si snoda lungo il fiume Irrawaddy. Da qui il viaggio arriverà al suo termine con le esplorazioni di alcune antiche capitali di Amarapura, Innwa, Mingun e Sagaing.
Impatto sociale e ambientale, alcuni dei progetti
Gli itinerari sono stati studiati in modo da apportare benefici diretti o indiretti alle comunità locali, alla tutela ambientale e alla salvaguardia del patrimonio culturale. Laddove è stato possibile, il tour operator ha selezionato alloggi tradizionali sensibili alle questioni sociali e ambientali e secondo i criteri che guidano il turismo responsabile.
In questo modo, si avrà l’opportunità di incontrare alcune popolazioni rurali e di supportarle comprando le loro creazioni artigianali, mangiando nei luoghi frequentati dagli abitanti del luogo oppure facendo una donazione alle loro scuole.
È bene sapere che molte tasse di ingresso, che devono essere pagate in dollari e che sono richieste in molte destinazioni come Bagan e Inle Lake, vanno direttamente al governo che raccoglie a sua volta informazioni dalle ONG e dai governi europei riguardo il turismo responsabile e lo sviluppo.
Durante questo viaggio si può visitare il villaggio Shar Pin Kaing, appena fuori Pakokku, famosa per il tabacco per un’iniziativa che rientra in un progetto di ActionAid per promuovere sistemazioni presso le comunità, con pasti e attività forniti dagli abitanti dei villaggi. Qui, infatti, le opportunità lavorative sono ridotte e la povertà è molto diffusa, per cui l’obiettivo del progetto è far divenire Pakokku una destinazione turistica stabile, con il minimo impatto su ambiente e stile di vita locali, ma con un forte impatto economico.
A Yangon si può invece supportare l’iniziativa di Pomelo, facendo shopping responsabile e aiutare così i produttori emarginati, le piccole famiglie e le comunità a inserirsi nel circuito del commercio equo e solidale. L’obiettivo è aiutare tutti quelli che non trovano spazio nel mercato internazionale e permettergli di vendere in modo responsabile e conveniente.
Infine, con un contributo di 50 euro si possono sostenere progetti a favore dell’istruzione per le comunità più emarginate del Myanmar. In particolare, questo aiuto sarà devoluto per il supporto della scuola del villaggio Kayan vicino alla città di Loikaw.