Machu Picchu: riapre ai turisti il sito archeologico più famoso del Perù (e il treno per raggiungerlo costa la metà)

Il sito archeologico Inca patrimonio dell’umanità di Machu Picchu ha finalmente riaperto ai turisti. La chiusura era arrivata quasi un mese fa a causa delle forti proteste che avevano scosso il Paese per garantire la sicurezza dei visitatori. In particolare era stato sospeso il collegamento ferroviario che porta alla cittadella dopo che manifestanti avevano divelto alcuni tratti della ferrovia.

Finalmente, dopo quasi un mese di chiusura, Machu Picchu – il sito archeologico Inca dal 1983 dichiarato dall’Unesco Patrimonio culturale e naturale dell’umanità – ha riaperto ieri i battenti ai turisti nazionali e stranieri. Il Ministero della Cultura ha annunciato che è stato raggiunto un accordo tra le autorità responsabili.

Il Parco archeologico di Machu Picchu era stato chiuso il 21 gennaio scorso, di fronte alle manifestazioni antigovernative che avevano costretto i gestori a interrompere il collegamento ferroviario da Ollantaytambo per ripetuti danni ai binari e per la mancanza di sicurezza. (Leggi anche: Machu Picchu, il sito archeologico più famoso del Perù, ha chiuso a tempo indeterminato)

Cos’era successo?

All’epoca centinaia di turisti, oltre 400 secondo alcune fonti giornalistiche, erano rimasti bloccati nella cittadina più vicina al sito Inca. Tra questi c’erano 300 stranieri e molti italiani che avevano passato nel luogo la notte dopo aver visitato la cittadella. In un comunicato del Ministero si leggeva:

La chiusura del percorso dei siti Inca e della cittadella di Machu Picchu è stata ordinata a causa della situazione sociale per garantire la sicurezza dei visitatori.

Il collegamento ferroviario in particolare è stato sospeso dopo che manifestanti hanno divelto alcuni tratti della ferrovia. Il Perù intero è avvolto in un momento di forte tensione e la regione di Cusco, soprattutto la zona di Machu Picchu per la sua importanza turistica, è stata al centro di proteste, con ripetute interruzioni dei collegamenti ferroviari verso la cittadella.

Non era la prima volta che le proteste avevano ripercussioni sul turismo. Già il 14 dicembre scorso, infatti, centinaia di stranieri erano stati bloccati nella regione dai blocchi stradali organizzati dai manifestanti, fra cui quattro ragazze italiane.

L’impatto economico della chiusura del sito archeologico è stato notevole

Ora però uno dei siti archeologici e turistici più importanti del Perù ha riaperto le sue porte ieri. Lo ha fatto sapere un comunicato della Direzione decentrata della cultura di Cusco. La decisione di riprendere a ospitare visitatori nella cittadella che sovrasta la valle del fiume Urubamba è stata adottata d’accordo con tutte le istituzioni che compongono l’Unità di Gestione di Machu Picchu che si sono assunte l’impegno congiunto di garantire la sicurezza del monumento e dei servizi di trasporto facilitando così l’arrivo dei visitatori al sito archeologico.

L’accordo ha coinvolto le autorità municipali di Machu Picchu e Ollantaytambo, oltre ai dirigenti della Camera di Commercio e ai leader sociali. La riapertura, oltre alla sua evidente funzione culturale, è considerata per il Ministero della Cultura “necessaria per la riattivazione economica della regione di Cusco”. Inoltre risponde alla necessità di dialogo e di pace che tutti in Perù auspicano.

La Ministra della Cultura Leslie Urteaga aveva giudicato negativamente l’impossibilità di accedere a una delle sette meraviglie del mondo. A ciò si aggiunge il problema che la chiusura dell’accesso alle rovine ha avuto un notevole impatto economico. La Urteaga ha infatti fatto sapere che avrebbe comportato la perdita di 5-6 milioni di soles per Cusco.

Ha altresì annunciato che le autorità peruviane stanno anche “lavorando a un piano di recupero dell’immagine del Paese all’estero, che dovrebbe essere presentato nei prossimi mesi”. Questa iniziativa cercherà di far comprendere a tutti come il Perù sia “un Paese pacifico e sicuro e che siamo pronti a ricevere visitatori da tutte le Nazioni”.

La linea Ollantaytambo-Machu Picchu di Peru Rail ha ripreso a funzionare

Congiuntamente alla riapertura del sito, la linea Ollantaytambo-Machu Picchu di Peru Rail ha ripreso a funzionare lunedì 13 febbraio. Attraverso Twitter l’azienda che si occupa dei collegamenti ha comunicato che in questo periodo opererà i suoi servizi ferroviari (treno locale + treno turistico) con quattro frequenze al giorno, due all’andata e due al ritorno.

Il servizio era stato sospeso il 19 gennaio e aveva ripreso a funzionare, anche se parzialmente, l’8 di questo mese. Da lunedì 20 febbraio le frequenze pubblicate saranno quelle regolari, a condizione che siano confermate le condizioni di sicurezza e le autorizzazioni necessarie.

Per l’occasione, l’operatore ferroviario ha annunciato uno sconto del 50% sui biglietti. L’offerta è valida per gli acquisti di persona presso i punti vendita di Lima e Cusco e attraverso il sito web. Si spera che questo sia un primo passo per riattivare il turismo nel sud del Paese.

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