Paesaggi e vigneti del Piemonte entrano finalmente a fare parte del Patrimonio dell'Umanità Unesco. Langhe, Monferrato e Roero, per un totale di cinque aree vitivinicole, sono state selezionate nel corso della 38esima Sessione del Comitato Unesco, in coso in Qatar dal 15 al 25 giugno 2014.
Paesaggi e vigneti del Piemonte entrano finalmente a fare parte del Patrimonio dell’Umanità Unesco. Langhe, Monferrato e Roero, per un totale di cinque aree vitivinicole, sono state selezionate nel corso della 38esima Sessione del Comitato Unesco, in coso in Qatar dal 15 al 25 giugno 2014.
Tra le questioni riguardanti i siti Unesco italiani, è stata discussa la candidatura del sito “Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato” ed è stata adottata la decisione finale circa la sua iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale. Già la preventiva decisione dell’Icomos aveva portato a pronunciare una raccomandazione all’iscrizione.
L’Unesco definisce i vigneti piemontesi dei paesaggi eccezionali. L’area prescelta comprende il Castello di Cavour, come nome emblematico sia per lo sviluppo dei vigneti stessi che per la storia italiana. Ci troviamo nella parte meridionale del Piemonte, tra il fiume Po e l’Appennino Ligure.
In Piemonte sono state ritrovate tracce della coltivazione della vite che risalirebbero al 5° secolo A.C., quando la regione era un luogo di contatto e di scambio tra Etruschi e Celti. In particolare, vi sarebbero parole sia etrusche che celtiche legate al vino e ancora presenti nel dialetto locale. Come ricorda l’Unesco, durante l’impero romano, Plinio il Vecchio cita il Piemonte come uno dei luoghi più favorevoli per la coltivazione di vigneti nell’Italia antica.
Secondo l’Unesco, i vigneti piemontesi costituiscono un esempio eccezionale di interazione dell’uomo con il suo ambiente naturale: grazie ad una lunga e costante evoluzione delle tecniche e della conoscenza sulla viticoltura si è realizzato il miglior adattamento possibile dei vitigni alle caratteristiche del suolo e del clima, tanto da diventare un punto di riferimento internazionale. I paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato incarnano l’archetipo di paesaggio vitivinicolo europeo per la loro grande qualità estetica. L’attenzione va anche alle eccellenze rappresentate dai vini piemontesi.
“Un successo per il Piemonte e per l’Italia intera alla vigilia del semestre di presidenza dell’Unione e dell’Expo che potrà contribuire alla ripresa di un Paese in cui” – come ha sottolineato Moncalvo, presidente di Coldiretti – “turismo, cultura e alimentazione rappresentano le leve strategiche determinanti per uscire dalla crisi. Si consolida il primato mondiale dell’Italia nel turismo enogastronomico che da solo vale 5 miliardi ed è in continua crescita, ma una spinta determinate viene anche per l’insieme della vacanza “Made in Italy”, con un terzo del budget destinato da italiani e stranieri all’acquisto di prodotti alimentari o ai pasti consumati in ristoranti o trattorie”.
fonte foto: dreamboxtravel.com
fonte foto: wineowine.com
Langhe, Monferrato e Roero rappresentano il 50esimo sito italiano ad essere riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Lo scorso anno la stessa fortuna era toccata all’Etna, mentre il primo sito italiano ad essere iscritto nella lista Unesco fu la Val Camonica, nel 1979, con i propri reperti archeologici dedicati all’arte rupestre.
Marta Albè
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