L’iniziativa del Ministero del Turismo sta facendo parlare di sé, nel bene e nel male: trasformare la Venere di Botticelli in una virtual influencer per far scoprire al mondo attraverso anche i social le bellezze del nostro Paese
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Cosa ci fa la Venere di Botticelli trasformata in versione “influencer” che si scatta foto sui social con i più bei paesaggi italiani che le fanno da sfondo? È stata “eletta” ambasciatrice del turismo italiano, con tanta curiosità e non poche polemiche a riguardo.
Tutto è partito dalla nuova campagna internazionale di promozione turistica del Ministero del Turismo ed Enit, realizzata con il contributo del dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della presidenza del Consiglio.
In cosa consiste la campagna “Open to meraviglia”
Con il claim “Open to meraviglia”, questa campagna multisoggetto si compone di un video promozionale e di una campagna di affissione. Non mancano nemmeno le versioni 3.0, con il profilo Instagram venereitalia23, il sito Italia.it e la sua presenza su altre piattaforme social.
Ma di che si tratta? In pratica la Venere è stata “trapiantata” nel 2023 e nei suoi usi e costumi ed è diventata un’inedita virtual influencer. A lei è affidato il compito di viaggiare lungo tutto lo Stivale per presentare al mondo le meraviglie che caratterizzano l’Italia.
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La campagna digitale sarà ambientata geograficamente tra scorci fortemente rappresentativi del nord, del sud e del centro Italia. Via via si comporrà di nuove tappe, itinerari e proposte in base anche alle “visite” che compirà nei Comuni e nelle Regioni che decideranno di aderire.
La Venere farà dunque da madrina sia ai paesaggi, come già detto, che alle mete iconiche del Bel Paese, siano essi piccoli borghi o splendide città d’arte. Un tocco di riguardo lo avranno anche le tipicità che la nostra cucina offre ai turisti nonché tante altre declinazioni dell’offerta turistica che contribuiscono a rendere unico il patrimonio italiano.
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Una testimonial d’eccezione
Il Ministero del Turismo ha spiegato così la decisione di puntare su questo restyling di uno dei capolavori più noti ed indiscussi di Botticelli:
Tra i simboli del Rinascimento, la Venere ritorna oggi come allegoria di rinascita e rinnovamento, in questo caso del settore del turismo italiano, che dopo esser stato afflitto e aver sofferto duramente degli effetti delle chiusure in pandemia, ora ritrova nuovo impulso e vitalità. E guarda lontano.
La Venere del Botticelli diventa un “simbolo della rinascita e della primavera che fiorisce dopo il rigido inverno pandemico” nonché “la testimonial d’eccezione che ci prende per mano e ci accompagnerà lungo questo percorso”.
E così attraverso i selfie in bici al Colosseo, davanti al campanile di San Marco o di fronte ad una pizza sul lago di Como si spera che riesca a dare ancora maggiore impulso alla nostra economia, convincendo sempre più turisti – perlopiù giovani – a venire in Italia.
https://youtu.be/EOw57LXR-_M
Le polemiche non sono mancate
Ma questa Venere 3.0 non è piaciuta a tanti, a cominciare dal sottosegretario alla Cultura e critico d’arte Vittorio Sgarbi, che ha sostenuto come “la pubblicità all’Italia la fanno le opere d’arte, senza bisogno di travestirle”. Un grande no dunque al fatto che la Venere sia vestita e non nuda come voluta da Botticelli: “una roba da Ferragni”, secondo Sgarbi.
E a giudicare dai commenti sul profilo Instagram della Venere, in tanti la pensano come Sgarbi, definendo pessima la trovata del Ministero del Turismo e bollandola come “cringe”. C’è chi si sta augurando che si tratti solo di uno scherzo e chi ancora sta pensando al povero Botticelli che si starebbe “rivoltando nella tomba”.
Si tratterà quindi dell’ennesima campagna promozionale costosissima e ben poco efficace, piuttosto che puntare su iniziative veramente utili per il Paese? Ai posteri l’ardua sentenza.
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Fonte: Ministero del Turismo
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