La Sicilia come l’Olanda. A Blufi fioriscono i meravigliosi tulipani spontanei che tingono di rosso le Madonie

Ad ogni anno primavera si ripete la magia della fioritura dei tulipani nel prato vicino al Santuario della Madonna dell'Olio di Blufi, in provincia di Palermo.

È tempo di tulipani a Blufi, nel palermitano. Qui, alle pendici meridionali delle Madonie, ad ogni primavera si ripete un miracolo: la fioritura spontanea di migliaia di tulipani rossi nel campo di fronte al Santuario della Madonna dell’Olio.

Un luogo che è diventato per questo meta primaverile per gli amanti della natura e della fotografia: in un campo coltivato a grano, tra mandorli e ulivi, il Tulipano precoce (o Tulipano di Raddi, Tulipa raddii, dal nome del botanico fiorentino Giuseppe Raddi) regala un colpo d’occhio che non ha pari. Un’immensa distesa rossa con sullo sfondo le montagne siciliane che saluta l’arrivo della nuova stagione.

Si tratta di un tipo di tulipano selvatico, che fiorisce generalmente proprio tra marzo e maggio e che è resistente alle operazioni di aratura dei terreni grazie alla posizione dei bulbi a circa 50 centimetri di profondità.

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Le leggenda

C’è chi narra che due giovani sposi che non riuscivano ad avere figli andarono al Santuario in un giorno di maggio per chiedere l’intercessione della Madonna. Deposero alcuni tulipani bianchi sull’altare che per miracolo dinanzi alla Vergine diventarono subito rossi e dopo pochi giorni la sposa si accorse di essere incinta. Nel febbraio successivo la giovane partorì due gemelli e al quarantesimo giorno dalla nascita i due neogenitori si recarono nuovamente al Santuario, trovandolo però chiuso. Ringraziarono allora la Madonna dal ciglio del portone e, voltandosi, si accorsero di avere davanti a loro un immenso campo di tulipani rossi. Gli stessi che avevano lasciato sull’altare quel giorno di maggio.

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Oggi il campo di tulipani rossi selvatici è visitabile liberamente tra marzo e maggio. Basta percorrere la Strada Statale 290 e raggiungere il piccolo centro sulle Madonie.

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Germana Carillo
Foto crediti

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