Sono stati spesso scenario di pellicole cinematografiche perché racchiudono in sé fascino e mistero. I Sassi di Matera, Patrimonio Unesco dal 1993 e primo sito dell’Italia meridionale costituiscono un esempio eccezionale di una civiltà scomparsa ma anche, della perfetta unione tra architettura e paesaggio.
Sono stati spesso scenario di pellicole cinematografiche perché racchiudono in sé fascino e mistero. I Sassi di Matera, Patrimonio Unesco dal 1993 e primo sito dell’Italia meridionale costituiscono un esempio eccezionale di una civiltà scomparsa ma anche, della perfetta unione tra architettura e paesaggio.
Matera viene considerata la terza città più antica del mondo dopo Aleppo in Siria e Gerico in Cisgiordania e i Sassi ne rappresentano proprio la parte storica.
Essi costituiscono un’intera area urbana scavata nel tufo che si erge tra i pendii di un vallone, la Gravina. Un paesaggio bianco di grande effetto con case, caverne e labirinti sotterranei che regalano a Matera un alone di mistero.
Il Sasso Caveoso è costituito da abitazioni quasi completamente scavate nella roccia, rimaste intatte negli anni. Dalla grande piazza omonima, con la chiesa di San Pietro Caveoso, è possibile vedere il panorama della Gravina e la schiera di case e grotte, arroccate le une sulle altre.
Il Sasso Barisano, completamente ristrutturato, ospita numerose strutture ristorative e alberghiere oltre che diverse attrattive turistiche come, la ricostruzione dei Sassi in miniatura e il Museo della civiltà contadina.
La storia dei Sassi è lunga e controversa. Fino alla fine del 1700 rappresentavano, infatti, un esempio di perfetta unione tra l’uomo e l’ambiente ma già agli inizi dell’Ottocento erano diventati “una vergogna nazionale” perché trasformati in ghetti per contadini.
Nel 1927, Matera diventa capoluogo di provincia e nel 1935 ospita il confino di Carlo Levi che nel ’45 pubblica il romanzo Cristo si è fermato a Eboli. La città è poi la prima del Mezzogiorno a insorgere contro i nazisti conquistando la Medaglia d’argento al valore militare.
Nel 1948 Palmiro Togliatti prima e Alcide De Gasperi dopo, sollevano la questione dei Sassi, conclamati simbolo nazionale dell’arretratezza e il sottosviluppo del meridione. Nei primi anni Cinquanta arrivano i fondi per la costruzione di quartieri residenziali e il recupero degli antichi rioni materani, ormai degradati da oltre trent’anni di abbandono.
I Sassi sono oggi un sito di grande interesse turistico e la stessa Matera è stata nominata Capitale europea della cultura per il 2019. La città della pietra racchiude in sé una grande e antica civiltà che si rispecchia il suo paesaggio e la sua storia. Chiese bizantine e facciate rinascimentali e barocche trasformano Matera in un vero e proprio set cinematografico.
Dominella Trunfio
Foto: Roberta Ragni per greenMe.it
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