Da domani il fiordo di Furore, in costiera amalfitana, sarà di nuovo aperto al pubblico ma rispettando le norme sul distanziamento sociale
E’ il fiordo più bello d’Italia. Si trova nel cuore della costiera amalfitana e finalmente da domani sarà di nuovo aperto al pubblico. È il fiordo di Furore. A renderlo noto è stato il Comune.
Da sabato 11 luglio alle 18.30 sarà possibile accedere alla suggestiva spiaggia incastonata nella roccia. Si tratta di uno degli angoli più belli e caratteristici della costiera amalfitana ma anche meno noti. Furore ospita circa 1000 abitanti ed è nascosto dai percorsi turistici blasonati. Esso si inerpica sulla roccia ed è ricco di sentieri e scale.
Ad arricchire questo paesaggio così selvaggio e incontaminato è il suo splendido fioro, una profonda spaccatura nella roccia, nata dal lungo lavorio di un torrente quasi sempre secco, lo Schiato, che scende a picco dal bordo dell’altopiano di Agerola.
Purtroppo da tempo l’accesso alla suggestiva spiaggia del fiordo era rimasti vietato ma oggi l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giovanni Milo, ha approvato e reso noto il nuovo piano per l’utilizzo delle spiagge libere:
“Si informa che è stato redatto ed approvato il Piano per l’utilizzo delle spiagge libere del Comune di Furore. Si richiamano i fruitori delle spiagge libere al rigoroso rispetto ed osservanza dello stesso e di tutte le normative di sicurezza e di prevenzione anti diffusione SARS – Cov 2 vigenti, facilmente consultabili anche sul sito istituzionale del Comune. Si confida nella massima collaborazione” si legge nel post ufficiale pubblicato su Facebook dal Comune di Furore.
Sarà necessario però rispettare alcune regole, tra cui mantenere almeno un metro di distanza gli uni dagli altri e 1,5 m tra le attrezzature da spiaggia, evitare gli assembramenti e anche di rimanere sulla battigia. Inoltre, per accedere alla spiaggia non è prevista alcuna prenotazione.
Da domani, dunque, uno dei luoghi più belli della Campania finalmente potrà tornare accessibile.
Fonti di riferimento:
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