Ti portiamo al Musaba, lo straordinario parco museo d’arte contemporanea ai piedi dell’Aspromonte (che dovresti visitare almeno una volta)

Oggi vi portiamo alla scoperta del Musaba, il Parco Museo Laboratorio di Santa Barbara nato dal genio del grande artista Nik Spatari, un luogo dove arte, storia e cultura danno vita ad esperienze straordinarie.

Nel cuore pulsante della Calabria, precisamente a Mammola, un piccolo comune nella provincia di Reggio Calabria, sorge uno dei gioielli più inaspettati e affascinanti del panorama artistico italiano: il Parco Museo Laboratorio di Santa Barbara, più comunemente conosciuto come #MUSABA.

Fondato verso la fine degli anni Sessanta dall’artista calabrese Nicodemo Spatari, detto Nik, e da sua moglie, l’artista olandese Hiske Maas, il Musaba si estende su quasi 7 ettari di terra, configurandosi come un museo all’aperto unico nel suo genere. Questa oasi di arte contemporanea è immersa in un contesto naturale mozzafiato, alle pendici del Parco Nazionale dell’Aspromonte, nella storica Vallata del Torbido.

Il MUSABA, acronimo di Museo Santa Barbara, non è semplicemente un luogo espositivo: è un vero e proprio laboratorio creativo, dove l’arte, l’architettura e la natura si fondono armoniosamente. Nato nel 1969, il parco si sviluppa intorno ai resti di un antico complesso monastico risalente al X secolo, il Monastero di Santa Barbara, fondato dall’Ordine brasiliano, un gruppo di monaci che seguiva, e continua a seguire, la regola di San Basilio.

È un luogo dove il passato e il presente si incontrano, che dà come risultato un ambiente suggestivo e stimolante: qui, le opere d’arte realizzate da Spatari e da artisti internazionali convivono in perfetta sintonia con il paesaggio naturale, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva e totalizzante.

La storia dei visionari del Musaba: Nik Spatari e Hiske Maas

musaba

La storia del MUSABA è indissolubilmente legata a quella dei suoi fondatori, Nik Spatari e Hiske Maas. Nik Spatari, nato in Calabria, si avvicina all’arte fin da bambino, seguendo il padre nei paesini dell’Aspromonte e ritraendo scene di vita quotidiana. Il suo talento precoce gli permette di vincere, a soli 9 anni, il premio internazionale di disegno Asse Roma-Tokyo-Berlino. Tuttavia, la sua vita viene segnata da un tragico incidente: a 11 anni, perde l’udito a causa dell’esplosione di una mina durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo evento lo costringe a formarsi da autodidatta, ma non gli impedisce di coltivare la sua passione per l’arte.

Le prime esperienze artistiche all’estero arrivano con la partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1958. Alla fine del decennio, Spatari si trasferisce a Losanna e successivamente a Parigi, dove entra in contatto e collabora con alcuni dei più grandi artisti del Novecento, tra cui Picasso, Le Corbusier, Jean Cocteau, Max Ernst e Sartre.

Hiske Maas, olandese di origine, è un’artista anticonformista che a 18 anni lascia la famiglia per girare il mondo in cerca della propria identità. Il destino fa incontrare Hiske e Nik a Parigi nel 1963, e da quel momento diventano inseparabili. Nel 1966, aprono insieme una galleria d’arte a Milano, nel cuore del quartiere Brera. Tuttavia, desiderosi di un cambiamento, nel 1969 decidono di trasferirsi a Mammola, dove danno vita al Musaba.

Grazie alla loro dedizione ed all’aiuto di un gruppo di volontari, i due artisti iniziano un’opera di recupero dei resti del complesso monastico del X secolo, trasformando un luogo abbandonato e pieno di macerie in un meraviglioso museo a cielo aperto. Nel 1971, organizzano una grande mostra, inaugurando ufficialmente il MUSABA come spazio espositivo.

NIK SPAdARI musaba

Le opere e l’architettura del Musaba

Una delle caratteristiche distintive del MUSABA è la presenza di numerose sculture site-specific, opere realizzate appositamente per integrarsi con l’ambiente circostante. Tra queste, spiccano “Fountain” dell’artista taiwanese Jin Jong Chen, una fontana che coniuga elementi naturali e artificiali in un gioco di riflessi e trasparenze, e la “Donna Fontana”, creata da Stevie Kerwin nel 1987 e successivamente arricchita con frammenti colorati dallo stesso Spatari nel 2006. Non meno significativa è l’opera “Fireman” di Italo Sganga, dedicata a Santa Barbara, patrona dei vigili del fuoco, visibile dalla superstrada Ionio-Tirreno.

La Foresteria

Tra le opere architettoniche più emblematiche del MUSABA, la Foresteria occupa un posto di rilievo. Realizzata tra il 2004 e il 2008 da Nik Spatari, questa struttura si distingue per la sua copertura dai colori vivaci e per il suo design labirintico. La Foresteria non è solo un’opera d’arte, ma anche un luogo di accoglienza e di formazione: Spatari organizzava attività formative per giovani artisti provenienti da tutto il mondo, offrendo loro l’opportunità di partecipare a corsi e stage di mosaico e architettura. All’interno del chiostro della Foresteria, i visitatori possono ammirare oltre 1000 metri quadrati di mosaici monumentali in progress, che rappresentano scene del Vecchio e del Nuovo Testamento. Al centro del chiostro, si erge la scultura “L’ombra della Sera”, un’imponente figura di ferro alta 15 metri, che sembra voler toccare il cielo, sostenuta da cavi d’acciaio.

La Foresteria funge anche da residence, con 11 stanze decorate con murales ispirati all’arte moderna e contemporanea, offrendo complessivamente 22 posti letto e una sala da pranzo. Questo ambiente colorato e dinamico riflette la filosofia di Spatari, che vedeva nell’arte un mezzo per stimolare la creatività e favorire lo scambio culturale.

Il Concetto universale

Un’altra opera significativa del MUSABA è “Il Concetto Universale”, realizzata nel 1983 con la tecnica del calcestruzzo dipinto. Questa scultura è diventata il simbolo del parco ed al suo interno, oltre ai raggi solari, è possibile riconoscere diverse forme, tra cui un veliero e una cattedrale, che simboleggiano la connessione tra l’uomo e l’universo.

La Rosa dei venti

La Rosa dei Venti è un altro esempio di come Spatari abbia saputo coniugare l’arte con la funzionalità abitativa. Costruita tra il 2008 e il 2013, questa struttura ospita le opere dell’artista realizzate tra il 1943 e il 2010. L’architettura della Rosa dei Venti è ispirata a forme geometriche complesse, come i triangoli egiziani e gli esagoni dell’oriente antico, che conferiscono all’edificio un fascino esotico e misterioso, ed è realizzata con materiali di recupero provenienti dal territorio circostante.

Il Sogno di Giacobbe

Una delle attrazioni più impressionanti del Musaba è senza dubbio il “Sogno di Giacobbe”, un gigantesco dipinto tridimensionale lungo 14 metri che copre interamente la volta e l’abside dell’ex chiesa di Santa Barbara. Questo capolavoro, realizzato da Spatari tra il 1990 e il 1994, è stato definito la “Cappella Sistina calabrese”. Le figure umane, ritagliate su fogli di legno leggero e dipinte, sono applicate come rilievi sospesi nell’aria, creando un effetto di movimento e di profondità straordinario.

Il Musaba oggi

Dopo la scomparsa di Nik Spatari nel 2020, il MUSABA continua a vivere grazie alla dedizione di Hiske Maas. Il parco-museo rimane un luogo di incontro e di scambio culturale, dove l’arte contemporanea si fonde con la storia e la natura: il lavoro di Spatari e Maas ha lasciato un segno indelebile, trasformando Mammola in una meta imprescindibile per gli amanti dell’arte e della cultura.

Il Musaba rappresenta un luogo che invita alla riflessione e alla scoperta, un esempio di come l’arte possa trasformare il paesaggio e arricchire le nostre vite. Visitare il MUSABA significa immergersi in un mondo dove la creatività non conosce limiti, dove ogni angolo racconta una storia e dove il passato e il presente si incontrano in un dialogo continuo.

In un’epoca in cui il ritmo frenetico della vita moderna spesso ci fa dimenticare l’importanza della bellezza e della creatività, il MUSABA rappresenta un’oasi di tranquillità e di ispirazione, un luogo dove l’arte non è solo qualcosa da ammirare, ma una vera e propria esperienza da vivere e condividere.

Musaba: prezzo biglietti ed orari

Per l’entrata senza guida, il prezzo è di 10 euro per gli adulti, di 5 euro per i ragazzi tra i 7 ed i 15 anni, gratuito per i bambini al di sotto dei 6 anni.
La visita guidata, che necessita di un gruppo di almeno 15 persone, costa 15 euro a testa, mentre per gruppi superiori alle 30 unità è di 13 euro a persona.

Il Musaba è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 14:00 (tranne nei classici giorni di festa, come Natale e Pasqua).
Per maggiori info vi rimandiamo al sito del Museo.

Come arrivare al Musaba

Per visitare il Musaba, situato in Viale Parco Museo Santa Barbara,
89045 Mammola (RC), dovrete prendere la superstrada Jonio- Tirreno, uscire allo svincolo per Mammola e seguire la segnaletica per il sito.

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