Monterano è un suggestivo borgo fantasma a pochi chilometri da Roma, diventato col tempo set naturale di numerose pellicole cinematografiche, grazie ai suo paesaggio immerso nel verde.
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Monterano è un suggestivo borgo fantasma a pochi chilometri da Roma, diventato col tempo set naturale di numerose pellicole cinematografiche, grazie ai suo paesaggio immerso nel verde.
Monterano si trova a meno di un’ora da Civitavecchia, incorniciato tra i monti della Tolfa e il lago di Bracciano, le sue rovine rappresentano uno dei luoghi più affascinanti della Maremma laziale.
Una città fantasma che prende il nome dall’omonima Riserva naturale e che è stata più volte set per di importanti pellicole tra cui Ben Hur con Charlton Heston nel 1959, Guardie e Ladri del 1951 di Mario Monicelli e Steno, Brancaleone alle Crociate con Vittorio Gassman nel 1970 e Il Marchese del Grillo con Alberto Sordi nel 1981, entrambi di Monicelli.
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Monterano città fantasma, la storia
Monterano è un borgo nato in epoca etrusca su un altura di tufo, col tempo poi è diventato un crocevia di culture grazie agli antichi romani e alla dominazione longobarda.
Una prima trasformazione di Monterano si ha durante il Medioevo, la città rinasce grazie a solide mura difensive, nel 1300 si ripopola e diviene sede episcopale e uno dei centri più importanti dell’area Sabatina.
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Monterano è prima feudo degli Anguillara e poi passerà nelle mani degli Orsini e degli Altieri. Proprio grazie a quest’ultimi raggiunge il suo splendore, Papa Clemente X commissiona, infatti, a Bernini la costruzione di numerose opere per Monterano.
Il maestro progetto la Chiesa e il Convento di Bonaventura, ma anche la fontana del Leone nella facciata del palazzo ducale, diventata simbolo di Monterano.
Con la morte del Pontefice e il passaggio allo Stato Borbonico, inizia la decadenza, una lenta agonia che avrà il colpo di grazia nel 1770, con un’epidemia di malaria che porterà allo spopolamento definitivo e il saccheggio da parte delle truppe napoleoniche.
Monterano, cosa vedere
Le malinconiche rovine di Monterano sono immerse da querce e altopiani dove vivono allo stato brado pecore, cavalli e bovini. Tra le cose da vedere c’è la Cascata di Diosilla che rimanda all’inferno dantesco, ci sono poi i sentieri che corrono lungo il torrente, i laghetti e le cascate tra la vegetazione variegata.
La natura muta, infatti, a poca distanza: si passa da una giungla a un paesaggio più dolce che si trasforma in bosco. Le numerose sorgenti sulfuree e i cunicoli di una vecchia miniera sembrano dall’alto un volto umano, il cosiddetto ‘indiano’ che cambia espressione a seconda della luce.
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C’è poi l’acquedotto che sarebbe opera del demonio secondo la leggenda popolare, le arcate del palazzo baronale degli Altieri e la ‘Fontana capricciosa’ del Bernini.
Sempre berniniano è il seicentesco Convento di San Bonaventura, l’edificio più noto di Monterano, davanti alla chiesa, al cui interno cresce oramai un albero, forse qualcuno potrà ricordare l’indimenticabile scena de “Il marchese Del Grillo” con Alberto Sordi, girata proprio qui, quando il protagonista, accompagnato da un soldato francese suo amico, si imbatte nei briganti di Fra’ Bastiano, il prete pugliese scomunicato dal Papa che poi sarebbe stato decapitato a Roma.
La Riserva naturale Monterano
La Riserva Naturale Monterano istituita nel 1988 si estende per oltre mille ettari di terreno che custodiscono una biodiversità straordinaria. Ci sono boschi, forre vulcaniche, pascoli attraversati dal fiume Mignone che è incluso nei Siti di interesse comunitario.
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“Visitare la Riserva Naturale Monterano significa immergersi in un viaggio nel tempo: tempo dell’uomo con le sue vicende antiche di oltre 3mila anni, ma anche i tempi molto più lunghi della Natura, che ha modellato questo paesaggio straordinario. Una visita che va fatta prendendosi il tempo dovuto, con calma, soffermandosi sugli spettacolari paesaggi ma anche su piccoli particolari: il volo di una libellula sull’acqua, il gorgogliare di una polla di acqua sulfurea nascosta nella vegetazione, il passaggio furtivo di un picchio o la ricerca, osservando il cielo soprattutto dopo il levarsi del vento, dei grandi rapaci in volo, si legge sul sito.
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Monterano, come arrivare
La parte antica di Monterano si trova ad ovest del Lago di Bracciano, arrivati a Canale Monteranovi basterà seguire i cartelli per la Riserva Naturale, da qui si deve proseguire a piedi per circa 200 metri.
Dominella Trunfio
Foto di copertina di Fabrizio Bonifazi