Monte San Pietro, la prima malga vegetariana del Trentino Alto Adige. Una scelta che si basa sul rispetto degli animali e dell’ambiente, sulla promozione della salute grazie all’alimentazione. Di certo una scelta controcorrente, che in ogni caso non rinuncia a valorizzare i prodotti locali del Trentino Alto Adige, pur rinunciando alla carne. A Pietralba, in provincia di Bolzano, è nata la prima malga vegetariana, che offre ai propri ospiti un menù vegetariano e vegano.
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Monte San Pietro è la prima malga vegetariana del Trentino Alto Adige. Una scelta che si basa sul rispetto degli animali e dell’ambiente, sulla promozione della salute grazie all’alimentazione. Di certo una scelta controcorrente, che in ogni caso non dimentica di valorizzare i prodotti locali, pur rinunciando alla carne. A Pietralba, in provincia di Bolzano, è nata una malga molto diversa dalle altre, che offre ai propri ospiti un menù vegetariano e vegano.
Abbiamo voluto parlare di questa novità direttamente con chi l’ha proposta e la sta portando avanti con grande impegno. Si tratta di Alexander Basin, che si occupa della Malga Monte San Pietro da sette anni. È vegetariano da più di dieci anni. Non mangia carne e pesce e limita molto il consumo di uova e latticini. Fin dai primi anni la malga ha proposto un’offerta prevalentemente vegetariana, con pochi piatti a base di carne, ma da un anno e mezzo alla Malga Monte San Pietro trovate esclusivamente piatti vegetariani e vegani. Si tratta di una vera e propria sfida nella patria dello speck, che ci aiuta a comprendere che rinunciare alla carne è possibile continuando a sostenere i produttori locali con una visione ecologica.
Le motivazioni della scelta vegetariana
La scelta vegetariana per il menù della Malga Monte San Pietro, con piatti vegetariani e vegani, si basa soprattutto su motivazioni legate alla salute, all’ecologia, al rispetto dell’ambiente, del Pianeta e delle sue risorse. Alexander ci ha spiegato che: “Dal puntto di vista dell’ecosostenibilità consumare molta carne non può funzionare, poiché si tratta di prodotti fabbricati in serie, senza il minimo rispetto del Pianeta. Non voglio più incentivare la logica degli allevamnti intensivi, ma privilegiare i piccoli produttori locali che rispettano davvero gli animali”.
Si tratta di quegli agricoltori che portano davvero gli animali al pascolo, che magari hanno poche mucche per mancanza di spazio e che poi venderanno il latte ad un prezzo un po’ più caro, perché si tratterà di un prodotto differente da quello industriale: “Meno sfruttamento per gli animali, meno sfruttamento per il contadino (che riceverà una giusta paga)”.
“Nella nostra società carne, latte e formaggi sono gli alimenti di base, mentre nella mia visione si tratta di alimenti di lusso“ – ha sottolineato Alexander. I nostri nonni e bisnonni consumavano prodotti di derivazione animale molto meno di quanto avviene ora. La loro produzione su larga scala fa parte di un vero e proprio circolo vizioso dell’economia, che si basa su uno sfruttamento sempre più forte dei lavoratori e degli animali, con riferimento sia agli allevamenti intensivi che ai piccoli produttori non virtuosi.
La sfida più grande
Quali sono le sfide maggiori per chi, come Alexander, compie una scelta vegetariana e di sostenibilità alimentare in un mondo che va in tutt’altra direzione? “Uscire dal circolo vizioso dell’economia e cambiare paradigma, a partire da un approccio completamente diverso nei confronti degli animali e dell’alimentazione. Non serve mangiare tutti i giorni latte, formaggio, carne e speck, che sono solo beni di lusso e che tra l’altro non sono salutari. La sfida più grande è cambiare“.
Prodotti bio e a chilometri zero
Come ci ha spiegato Alexander, la Malga Monte San Pietro per la propria cucina sceglie soltanto ingredienti di cui conosce bene la provenienza. Alcuni prodotti sono a chilometri zero, altri sono biologici, altri ancora sono prodotti tradizionali locali, e poi non mancano gli ingredienti del commercio equo e solidale, ad esempio il cioccolato e il cacao, che non potranno mai essere a chilometri zero. Il vino è a chilometri zero, così come il latte e i latticini. La pasta è biologica, prodotta da una ditta regionale. “Si preparano sciroppi fatti in casa con il sambuco, la menta e altre erbe raccolte dall’orto. Da bere troverete anche le tisane e il succo di mela locale, ma niente Coca Cola“.
I piatti vegetariani e vegani
Il menù può variare durante la settimana e nel weekend, a seconda delle stagioni e dei prodotti disponibili. Si fa attenzione alle esigenze di tutti. Non soltanto troviamo piatti vegetariani e vegani, ma anche adatti agli intolleranti al glutine e al lattosio. Alexander ha pensato di rivisitare alcuni piatti tipici in versione vegan. Ad esempio troverete i canederli preparati con il pane raffermo, le verdure e il latte vegetale, e il goulsah vegan. Ci sono piatti ricchi a base di patate e verdure, da servire accompagnati con le uova o con le salsicce di tofu, a seconda della propria scelta alimentare. Non mancano poi le polpette vegan preparate con grano saraceno, miglio e patate e le lasagne farcite con le verdure anziché con la carne.
Altri ingredienti di provenienza locale sono i funghi, con cui accompagnare ad esempio la polenta. Con le ortiche si preparano i canederli e i gnocchetti spätzle. Per quanto riguarda i dolci, troverete delle torte tradizionali rivisitate adatte ai vegani e preparate senza uova e con il latte vegetale, accanto alle torte classiche. Non manca l’attenzione verso i diabetici. Su richiesta la malga prepara dolci senza zucchero raffinato che viene sostituito dall’eritritolo, un dolcificante naturale a zero calorie, privo di retrogusto, ad indice glicemico ed indice insulinico pressoché nulli.
Alexander ha particolarmente a cuore il desiderio di offrire agli ospiti della malga degli alimenti salutari e per questo è disposto a spendere di più per l’acquisto degli ingredienti. A suo parere il problema dell’alimentazione, e dell’offerta alimentare odierna nella ristorazione, si risolve in poche parole: “Come fare ad offrire cibi sani e ad investire sugli ingredienti che costano di più se si fa parte di un ciclo basato sulla massimizzazione dei guadagni che richiede di ridurre le spese?”. L’eritritolo, ad esempio, costa quattro volte di più rispetto allo zucchero.
Come arrivare e cosa fare alla malga
La Malga Monte San Pietro si trova nelle vicinanze dell’affascinante Gran Canyon dell’Alto Adige, il Bletterbach. La si raggiunge da Pietralba in 35-40 minuti di strada forestale, percorribile anche con il passeggino. Pietralba è raggiungibile da Bolzano anche con i mezzi pubblici. Oltre alla ristorazione, la malga offe un programma alternativo per le scuole, i gruppi e le famiglie. In questo periodo ogni domenica pomeriggio ci son laboratori per bambini dedicati al riciclo creativo, ai lavoretti con il feltro e con la carta.
L’associazione turistica locale, in collaborazione con la malga, propone per le famiglie delle escursioni sul lago di Carezza, sul passo Costa Lunga e sul lago delle Streghe, con la riscoperta delle tradizioni locali e il racconto di antiche leggende. Per chi alloggia nella zona ci sono anche escursioni gratuite, ad esempio incentrate sul riconoscimento dei fiori e delle erbe selvatiche. Alexander inoltre guida un’escursione dedicata a Sebastian Kneipp, con percorso nei torrenti. Il 16 agosto ci sarà una manifestazione locale, con tavola rotonda di discussione e musica, dedicata ai temi dell’ecosostenibilità e della giustizia sociale, cucina con menù antispreco con piatti nati dal riciclo degli avanzi ad offerta libera.
Per maggiori informazioni sulle iniziative e sulla malga vegetariana: www.naturheilt.it.
Marta Albè
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