Alla scoperta delle cascate nascoste del Trentino da ammirare percorrendo i sentieri meno conosciuti. Ecco quelle da non perdere e da vedere almeno una volta nella vita.
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Alla scoperta delle cascate nascoste del Trentino da ammirare percorrendo i sentieri meno conosciuti. Ecco quelle da non perdere e da vedere almeno una volta nella vita.
Cosa sarebbe la vita senza acqua? Chiudete per un secondo gli occhi e pensateci. Scrosci infiniti di un bene prezioso, di cui pochi apprezzano davvero il valore. Laddove ce n’è in abbondanza, l’acqua è un dono che va coccolato e protetto. Proprio come avviene in Trentino, dove le maestose montagne si incontrano con laghi e fiumi, torrenti e cascate, in un’unione di elementi naturali da celebrare ogni giorno.
Celebrare e onorare, proprio così, per tenere a mente un punto fondamentale: l’acqua è un diritto di tutti e come tale va difeso. Già, perché noi esseri umani siamo capaci di un vero paradosso, non rendendoci conto in “condizioni normali” di quanto possa incidere sulle risorse del Pianeta la mancanza di acqua o, di contro, un suo eccessivo spreco.
Secondo alcuni dati, consumiamo ben 4mila litri di acqua ogni giorno per alimentarci. Cosa vuol dire? Che non teniamo contro di quell’acqua “invisibile” che viene utilizzata durante il processo produttivo del cibo che portiamo in tavola. I maggiori sprechi idrici sono legati alla produzione di carne e al suo consumo, tanto che se la popolazione mondiale seguisse una dieta più povera di carne, calcoli alla mano il Pianeta godrebbe di una salute migliore.
Lo sanno bene in Trentino: qui il paesaggio è modellato anche da splendidi corsi d’acqua, la cui qualità e la cui purezza sono preservate nell’esclusiva ottica di conservazione della biodiversità negli ambienti fluviali.
Sportivi e turistici gli usi che se ne fanno, ma anche energetici: non tutti sanno, infatti, che il Trentino è uno dei maggiori produttori italiani di energia pulita. Nelle grandi centrali idroelettriche sul territorio la produzione media annua è di 3.500 GWh, utili a ricoprire la quasi totalità del fabbisogno energetico provinciale (a tale proposito, Hydrotour Dolomiti è il viaggio da non perdere in alcune centrali idroelettriche, che permette di vedere da vicino come l’energia dell’acqua diventa energia per la nostra vita).
I laghi del Trentino
Pesca sul lago di Tovel © Apt Val di Non – A. Concini
Chi l’ha detto che il Trentino è soltanto montagne? Sono ben 297 gli specchi d’acqua, la maggioranza dei quali di origine glaciale a quote superiori a 1500 metri. Forma a “circo” e un’incredibile limpidezza, oltre al divieto di navigazione a motore e a una rete di monitoraggio per il controllo diretto della qualità delle acque di laghi, fiumi e torrenti: sono le caratteristiche comuni a tutti i laghi trentini.
In molti laghi trovano alloggio gli uccelli di passo nel corso della migrazione verso i paesi più caldi. Altri laghi sono invece inseriti nell’elenco dei biotopi provinciali, microambienti di eccezionale valore naturalistico e scientifico. La buona salute di cui godono le acque dei laghi trentini è stata più volte riconosciuta dalla Foundation for Environmental Education che nel 2017 ha assegnato la “bandiera blu” a 10 spiagge sui laghi di Caldonazzo, Levico, Lavarone, Piazze, Baselga di Pinè, Roncone e Idro. In più, nei laghi e nei fiumi del Trentino è possibile sbizzarrirsi anche con le principali discipline d’acqua, come vela, windsurf, canoa e rafting.
7 cascate in 7 passi: i salti d’acqua nascosti del Trentino
C’è un modo per venire a contatto con la vera natura selvaggia di un posto: abbandonare le strade più conosciute e cercare sentieri meno battuti.
È solo in questo modo che in Trentino lo scrosciare dei torrenti vi rapirà lo sguardo e il cuore, nel mezzo di una natura che non vi aspettavate esistesse. Acque limpide, scrosci vigorosi su pietre dolci e levigate, trionfi di spruzzi e goccioline: scoprire una cascata è un’emozione che risveglia i sensi primordiali.
Eccone 7 da scoprire in Trentino questa primavera:
Gorg d’Abiss, Valle di Ledro
Lasciate l’auto a Tiarno di Sotto, partite dal Mulino dei Bugatini e attraversate il bosco costeggiando il Rio Massangla. Già lungo questo magnifico cammino si possono ammirare diverse cascatelle, poi, dopo una passeggiata di una ventina di minuti, avrete dinanzi ai vostri occhi una immensa cascata che inaspettatamente sbuca dalle rocce.
Cascate di Saènt, Val di Rabbi
Cascate del Saent 2 © Trentino – R. Kiaulehn
Da Malga Stablasolo, raggiungibile in 20 minuti dal parcheggio di fondovalle del Colèr (1388 metri, nei pressi del “fontanino” di acqua ferruginosa), ha inizio il percorso di visita e, dopo circa 45 minuti di passeggiata, si arriva a una delle più affascinanti e agevoli attrattive della Val di Rabbi.
Nella parte superiore della valle, la visita alle cascate può essere abbinata a quella dei secolari larici monumentali, raggiungibili lungo la “scalinata” che inizia nei pressi della Malga Prà di Saènt.
Cascate del Saent © Trentino – G. Calzà
Da non perdere, inoltre, l’adrenalinica esperienza di attraversare l’emozionante ponte tibetano sospeso nel vuoto, sopra la cascata del Rio Ragaiolo dove ci si arriva con una breve deviazione prendendo il sentiero tortuoso, ma spettacolare, che sale dall’altra parte del ponte sul torrente Ragaiolo, all’altezza della sorgente ferruginosa.
Chi è più allenato non può perdersi il rifugio “Dorigoni” della SAT (2440 m), con l’anello dei laghi di Saènt.
Cascata del Varone, Garda Trentino
Cascata di Varone © Trentino – S. Giogli
È qui che Thomas Mann avrebbe trovato ispirazione per il suo romanzo “La montagna incantata” ed è qui che le acque sotterranee del Lago di Tenno incontrano una roccia sedimentaria più tenera dando forma a una delle cascate più originali del Trentino.
Il corso d’acqua precipita in una forra di 73 metri, scavata dall’acqua, e nella cascata ci sono due grotte. Tutto attrezzato con scalette e poggioli.
Cascate di Vallesinella, Val Rendena
I veri amanti della natura selvaggia, non possono perdersi queste cascate, che fanno parte del percorso che l’acqua compie raccogliendosi nel torrente Sarca, nel Parco Naturale Adamello Brenta.
Cascata di Tret, Val di Non
Se dal paese di Fondo vi addentrate nel bosco, sulle antiche vie di pellegrinaggio, tra panorami spettacolari sui canyon della valle, si aprirà a un certo punto ai vostri occhi l’incantevole bellezza della cascata di Tret.
L’itinerario può essere percorso anche con bimbi a seguito.
Cascata di Cavalese, Val di Fiemme
Il bosco, un abete monumentale, una cascata e i sassi modellati da muschi e licheni. C’è proprio tutto, qui nel Giro della Cascata di Cavalese, nella parte bassa del Rio di Val Moena, per essere a contatto con la natura e trascorrere un po’ di tempo buono in famiglia.
Dalla Cascata di Cavalese, attraversate il ponte stradale che porta in Val Moena fino a un sentiero in mezzo al bosco, costeggiando un pascolo e arrivando al Pezo del Gazolin, un imponente abete rosso monumentale. A questo punto, abbandonate la stradina e, lungo il sentiero che risale dal Rio di Val Moena, raggiungerete il Ponte del Tabià.
Qui potrete proseguire verso monte in Val Moena, oppure, dopo il ponte, imboccare il sentiero che ridiscende sulla sponda destra del rio. Superata la baita dei pastori, andate verso valle e piano piano il sentiero comincerà a scendere a tornanti accanto alla cascata, fino a un punto panoramico potrete può osservare da vicino il meraviglioso salto dell’acqua.
Cascate del Lupo, Altopiano di Piné
Sono in pochi a conoscere questo incanto, dedicato ai viaggiatori avventurosi (ma il percorso è ben segnalato e non ha particolari difficoltà).
La cascate del Lupo sono raggiungibili sia a piedi passando nel vallone formato del Rio Regnana, sia in parte con l’auto, parcheggiandola alle Piramidi di terra di Segonzano (qui il sentiero è segnalato con SAT 406). Da lì una passeggiata di una decina di minuti vi porterà in una gola intagliata nel porfido già si ammira il salto di acqua di circa 36 metri.
Germana Carillo
Foto Cover: Cascate © Trentino – R. Kiaulehn