Se volete pianificare un fine settimana all'insegna della natura incontaminata e dell'arte nella splendida Toscana, questo è l'itinerario che fa per voi! Vi portiamo in alcuni dei luoghi più affascinanti di questa Regione
Indice
La Toscana è una terra ricca di fascino, bellezze naturali e storia e settembre è indubbiamente uno dei mesi migliori per scoprirla se si vuole evitare il turismo di massa. Se state valutando di organizzare un fine settimana in questa Regione all’insegna del relax e dell’arte, la provincia di Grosseto ha diverse chicche da offrire.
Vi consigliamo un bellissimo itinerario da segnarvi per una gita fuori porta indimenticabile, in compagnia di amici o della vostra famiglia, adatta a chi adora stare a contatto con gli animali, ma anche ammirare reperti storici e opere d’arte.
Tappa 1: Oasi del lago di Burano
La prima tappa del nostro itinerario è rappresentata dall’Oasi del lago di Burano, la prima italiana ad essere gestita dal WWF. La riserva naturale, istituita nel 1980 sorge nella Maremma meridionale, nel comune di Capalbio (Grosseto) e si estende per circa 410 ettari (più altri 600 sottratti all’attività venatoria).
Protagonista assoluto di questa importante zona umida è il lagoo di Burano, uno stagno costiero che si è formatosi a seguito dell’emersione di una striscia di sabbia.
Nell’area domina la macchia mediterranea ricca di ginepri, sughere, lecci, ma anche di mirto, lentisco e rosmarino: qui sono oltre 500 le specie vegetali presenti.
È un luogo in cui si gode di panorami incredibili e ci si riconnette a Madre Natura. Nell’Oasi del lago di Burano si possono avvistare numerosi uccelli, che popolano la riserva. Tra questi gli aironi, i gabbiani, le oche selvatiche, gli sparvieri e il falco pescatore. Nella splendida laguna è possibile avere incontri ravvicinati anche con i fenicotteri rosa nelle ultime settimane della stagione estiva.
Un’esperienza emozionante da non perdere! Tra i mammiferi troviamo invece l’istrice, il tasso, la volpe, la donnola e il cinghiale.
Il sentiero-natura, attrezzato anche per i disabili, si snoda lungo la duna e prevede 7 punti di osservazione, costituiti da sei capanni e una torre di avvistamento.
Tappa 2: visita al borgo di Capalbio
Il nostro viaggio prosegue con una visita nel pittoresco borgo di Capalbio, il cui centro dista meno di venti minuti di auto dall’Oasi WWF del lago di Burano. La cittadina, che sorge su una collinetta, è immersa nella lussureggiante della Maremma Toscana, al confine con il Lazio.
Capalbio, annoverato tra i borghi più belli d’Italia, è circondato da mura molto antiche. La cinta più esterna e più alta risala al Medioevo e la costruzione fu dagli Aldobrandeschi per difendere il centro del potere feudale. Quella più interna e più bassa, invece, risale al periodo rinascimentale.
Qui è possibile ammirare anche l’imponenete Rocca Aldobrandesca, che domina il punto più alto della cittadina storica. Oggi questa struttura – eretta in epoca medievale – ospita mostre ed eventi e al suo interno è custodito il pianoforte, suonato anche da Giacomo Puccini, quando viveva a Capalbio.
Salendo sulla terrazza della torre si può godere di un panorama meraviglioso. Altra chicca da non perdere nel borgo è Piazza Magenta, caratteristico spiazzale che rappresenta il cuore pulsante del comune toscano.
Tappa 3: l’affascinante Giardino dei Tarocchi
Il nostro itinerario si conclude nel luogo più affascinante e colorato di Capalbio: il Giardino dei Tarocchi, che dista poco più di una decina di minuti in auto dal centro del borgo. In questo parco l’arte incontra l’esoterismo, dando vita ad un risultato sorprendente.
Il Giardino dei Tarocchi, che si trova nei pressi di Pescia Fiorentina (frazione comunale di Capalbio) prende il nome dalla presenza delle particolari e imponenti sculture che rappresentano le figure degli arcani maggiori dei tarocchi. A realizzare le 22 statue ispirate alle celebri carte l’artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle.
Le sculture in acciaio – che vanno dai 12 ai 15 metri d’altezza – sono ricoperte di vetri colorati, specchi e ceramiche preziose incastonati tra loro come tasselli di un grande mosaico. Per la loro realizzazione la scultrice e pittrice de Saint Phalle ha preso ispirazione dall’iconico Parc Güell di Barcellona, firmato da Gaudì.
Nello splendido parco predominano le sfumature di rosso, blu e azzurro. Passeggiando ci si imbatte anche nella celebre frase dell’autrice di questo capolavoro unico nel suo genere, che racchiude l’anima del posto: “L’immaginario è la mia felicità. L’immaginario esiste”.
Se vi trovate dalle parti di Capalbio, questo parco – in cui la realtà si fonde con l’immaginazione – è una tappa imperdibile. Il Giardino dei Tarocchi è adatto anche ai bambini, che resteranno sicuramente affascinanti dai colori brillanti e dalle maestose sculture.
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