Il Cammino di San Benedetto: il suggestivo viaggio di 300 chilometri che unisce Umbria e Lazio

Parliamo del cammino di San Benedetto, un percorso di 300 km che ci porterà tra i paesaggi di Umbria e Lazio

Il Cammino di San Benedetto si snoda per circa 300 chilometri tra Umbria e Lazio, unendo le cittadine di Norcia e Montecassino, per un percorso che rappresenta un viaggio profondo nella storia, nella natura e nella spiritualità dell’Italia centrale, pronto ad offrire ai viandanti la possibilità di esplorare paesaggi favolosi, borghi medievali e monumenti di straordinario valore culturale e religioso. Il cammino può essere affrontato sia a piedi che in bicicletta, e si articola in 16 tappe principali che offrono un’immersione completa nei luoghi più significativi legati alla vita di San Benedetto da Norcia.

Le origini del Cammino e il suo significato

cammino di san benedetto

@flickr

Il Cammino di San Benedetto prende il nome dal santo fondatore dell’ordine benedettino, una delle figure religiose più influenti del Medioevo europeo. San Benedetto nacque a Norcia intorno al 480 d.C. e trascorse gran parte della sua vita in luoghi che oggi costituiscono le tappe principali del percorso. Da Norcia, dove nacque, a Montecassino, dove fondò l’abbazia in cui trascorse gli ultimi anni e dove morì nel 547 d.C., il Cammino ripercorre i momenti salienti della vita del santo.

Camminare sulle orme di San Benedetto significa rivivere la storia millenaria dei territori che attraversò, incrociando la vita di altri santi e personaggi storici che hanno lasciato un segno indelebile in queste terre. Tra questi, Santa Rita da Cascia, San Francesco d’Assisi e San Tommaso d’Aquino, figure che hanno arricchito di spiritualità e cultura l’Umbria e il Lazio, rendendo questi luoghi delle mete di pellegrinaggio e riflessione.

Il percorso e i suoi tesori nascosti

Il punto di partenza del Cammino è Norcia, cittadina umbra nota sia per aver dato i natali a San Benedetto che per il suo ricco patrimonio storico e artistico. Nonostante i danni subiti dal terremoto del 2016, Norcia conserva un fascino particolare, con la Basilica di San Benedetto e la Cattedrale di Santa Maria Argentea che rappresentano due dei principali simboli della città. Per chi ama la natura, è imperdibile una visita a Castelluccio di Norcia, soprattutto durante il periodo della fioritura, quando il Pian Grande si colora di sfumature vivaci, offrendo uno spettacolo unico al mondo.

Proseguendo lungo il cammino, ci si addentra nell’Appennino, tra montagne ricche di boschi e borghi medievali come Cascia, famosa per il Monastero e il Santuario dedicati a Santa Rita. La natura selvaggia e incontaminata accompagna i pellegrini lungo tutto il percorso, che si snoda tra le valli e i monti dell’Umbria e del Lazio, dove sarà possibile osservare splendidi panorami e vivere un profondo senso di pace e contemplazione.

I borghi medievali e la natura incontaminata

Dopo Cascia, il Cammino attraversa Monteleone di Spoleto, situato in una posizione panoramica sulla Valle del Corno, e Leonessa, un incantevole borgo medievale ai piedi dei Monti Reatini, celebre per eventi come il Palio del Velluto e la Sagra della Patata. Il viaggio prosegue verso Poggio Bustone, che conserva tracce del passaggio di San Francesco d’Assisi, e Rieti, una città ricca di storia, con numerose chiese medievali e barocche che ne testimoniano l’importanza storica.

Il percorso tocca anche Rocca Sinibalda e Castel di Tora, due borghi che si affacciano sul Lago del Turano, dove troveremo scorci da non sottovalutare ed un paesaggio da cartolina. Inoltrandosi nei Monti Sabini e nei Monti Lucretili, il Cammino attraversa piccoli borghi come Pozzaglia Sabina, Orvinio e Licenza, ognuno con le sue peculiarità ed un fascino antico. Licenza, in particolare, è famosa per la villa di Mecenate, costruita per il poeta Orazio, i cui resti sono ancora visibili.

Da Mandela, si può raggiungere il Convento di San Cosimato a Vicovaro, un luogo di grande spiritualità, e le grotte benedettine, che rappresentano una tappa importante per chi è interessato alla vita monastica e alla storia religiosa di questi luoghi.

Subiaco: il cuore spirituale del Cammino

A metà del percorso, i pellegrini raggiungono Subiaco, nella Valle dell’Aniene, un luogo di grande importanza per la vita di San Benedetto. Qui, il santo visse per tre anni in una grotta, conosciuta come il Sacro Speco, dove sperimentò la vita eremitica. Questo luogo è oggi una delle mete di pellegrinaggio più visitate, non solo per la sua bellezza naturale ma anche per la sua profonda spiritualità. Subiaco è anche sede dell’Abbazia di Santa Scolastica, il più antico dei monasteri benedettini, che ospita una biblioteca famosa per aver stampato il primo libro in Italia.

Il cammino prosegue lungo la Valle dell’Aniene, attraversando borghi storici come Trevi nel Lazio, un antico centro che domina la valle dai Monti Simbruini, e Collepardo, posto nei Monti Ernici. Collepardo è noto per la Certosa di Trisulti, fondata nel 1204, e per il Pozzo d’Antullo, una profonda voragine di origine carsica, unica nel suo genere.

Verso la meta: Montecassino e l’abbazia benedettina

Il Cammino di San Benedetto culmina con l’arrivo a Montecassino, dove sorge l’abbazia che San Benedetto fondò nel 529 d.C. Il luogo non è solo il simbolo del cammino, ma rappresenta anche uno dei centri spirituali più importanti d’Europa. Montecassino fu distrutta più volte nel corso della storia, ma ogni volta è stata ricostruita, mantenendo viva la tradizione benedettina e continuando a essere un faro di fede e cultura.

Prima di raggiungere Montecassino, i pellegrini attraversano altri luoghi di grande interesse storico e naturalistico. Tra questi, la Certosa di Trisulti, un esempio raro di gotico cistercense, e l’Abbazia di Casamari, un gioiello dell’architettura religiosa italiana. Da non perdere, inoltre, la visita all’Abbazia di San Domenico nella Valle del Liri, fondata da San Domenico di Sora sulle rovine della villa natale di Cicerone, e ad Arpino, un borgo che vanta una storia antichissima e una natura rigogliosa.

Come organizzare il viaggio e affrontare il Cammino

Il Cammino di San Benedetto può essere affrontato in qualsiasi periodo dell’anno, anche se è consigliabile evitare i mesi invernali a causa della possibile presenza di neve nelle tappe più alte. Per chi decide di percorrerlo a piedi, il cammino è suddiviso in 16 tappe, ciascuna delle quali offre un mix di natura, cultura e spiritualità. Per chi preferisce la bicicletta, il cammino può essere completato in 7 tappe, con itinerari che variano in lunghezza e difficoltà.

Lungo il percorso, non mancano le strutture ricettive, che vanno dai B&B agli agriturismi, fino alle ospitalità a donativo, spesso gestite da enti religiosi o associazioni laiche. Il cammino è interamente tracciato su GPS e il sito ufficiale del Cammino di San Benedetto offre tutte le informazioni necessarie per organizzare al meglio il viaggio, inclusi consigli su cosa portare, dove alloggiare e quali tappe scegliere in base alle proprie esigenze e capacità.

Tutte le tappe del Cammino di San Benedetto

Il Cammino di San Benedetto può essere percorso in 16 tappe a piedi o 7 tappe in bicicletta. Vediamole insieme.

Le 16 tappe a piedi

  • Norcia – Cascia 17,7 km
  • Cascia – Monteleone di Spoleto 17,9 km
  • Monteleone di Spoleto – Leonessa 13,1 km
  • Leonessa – Poggio Bustone 14,2 km
  • Poggio Bustone – Rieti 17,4 km
  • Rieti – Rocca Sinibalda 20,2 km
  • Rocca Sinibalda – Castel di Tora 14,5 km
  • Castel di Tora – Orvinio 13,5 km km
  • Orvinio – Mandela/Vicovaro 20,1 km
  • Mandela/Vicovaro – Subiaco 33,0 km
  • Subiaco – Trevi nel Lazio 17,1 km
  • Trevi nel Lazio – Collepardo 22,0 km
  • Collepardo – Casamari 24,7 km
  • Casamari – Arpino 21,9 km
  • Arpino – Roccasecca 17,8 km
  • Roccasecca – Montecassino 19,0km

Le 7 tappe in bicicletta

  • Norcia – Leonessa 54 km
  • Leonessa – Rieti 48 km
  • Rieti – Orvinio 54 km
  • Orvinio – Subiaco 49 km
  • Subiaco – Collepardo 44 km
  • Collepardo – Arpino 48 km
  • Arpino – Montecassino 49 km

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