I nuraghi più spettacolari dell’Ogliastra: un viaggio nella storia millenaria dell’antica regione sarda

L'Ogliastra è terra antica, ricca di tradizioni, storia e siti di grande rilievo culturale: scopriamo qualcosa in più su questa celebre area della Sardegna

La zona dell’Ogliastra è una delle più affascinanti della Sardegna, un luogo remoto e misterioso che vede mantenute antiche tradizioni, in un contesto che prevede natura, storia ed arte convivere armoniosamente.

Tra le 5 zone blu del mondo, la regione storico-geografica dell’Ogliastra appartiene alle sette Barbagie (in passato veniva chiamata Barbagia Trigonia) e si trova nella parte centro-orientale della Sardegna, dove viene bagnata dal Mar Tirreno.
Abitata fin dal neolitico, la regione presenta diversi parchi archeologici di enorme valore, dove è possibile ammirare le celebri costruzioni nuragiche, i menhir, le domus de janas (tombe di epoca preistorica scavate nella roccia) e le tombe dei giganti (tombe dell’Eta del Bronzo riutilizzate durante l’epoca nuragica).

I nuraghi da non perdere

Le famose ed antiche costruzioni in pietre, detti nuraghi, sono forse il simbolo dell’intera Sardegna, espressione unica della civiltà nuragica che abitò l’isola tra il 1800 ed il 1100 a.C.
Tra i circa 250 nuraghi presenti sul territorio dell’Ogliastra ne abbiamo selezionati 4 che vale la pena di visitare, vediamoli insieme.

Nuraghe Unturgiadore

nuraghe unturgiadore

Il Nuraghe Unturgiadore, situato sul Gennargentu è un esempio straordinario dell’architettura nuragica, caratteristica dell’antica civiltà che popolava la Sardegna. Posto in una posizione strategica, il nuraghe domina la zona circostante, offrendo un panorama suggestivo e testimoniando l’importanza difensiva e culturale di queste strutture. Realizzato con blocchi di pietra massicci, il sito si integra perfettamente nel paesaggio montano del Gennargentu, riflettendo l’adattamento delle popolazioni locali a un ambiente naturale aspro ma affascinante.

Come raggiungere il Nuraghe Unturgiadore?

Per raggiungere il Nuraghe Unturgiadore, è consigliabile utilizzare un navigatore impostando le coordinate Lat: 39.96172 e Lon: 9.35376. Il sito si trova nella parte del comune di Arzana, dal quale dista circa 16 chilometri in linea d’aria.

Latitudine: 39.96172
Longitudine: 9.35376

Nuraghe Ruinas

Il nuraghe Ruinas, situato a 1200 metri d’altitudine alle falde del Gennargentu, è uno degli insediamenti dell’età del Bronzo più alti della Sardegna. Immerso nel paesaggio montuoso di Arzana, vicino a boschi e sorgenti, il sito comprende un vasto villaggio con circa 200 capanne, una tomba di Giganti e forse un pozzo sacro. Il nuraghe, con un impianto trilobato e un mastio conservato fino a 8,5 metri, mostra segni di ristrutturazioni. Alcuni reperti suggeriscono una frequentazione continua fino all’età imperiale. Una leggenda narra che il villaggio fu abbandonato nel XV secolo a causa di un’epidemia di peste. Il sito offre anche un sentiero di trekking che conduce alla cima più alta della Sardegna, Punta la Marmora.

Nuraghe Serbissi

nuraghe serbissi

Il viaggio al nuraghe Serbissi, situato sul Taccu di Osini, a quasi mille metri d’altitudine, offre un’esperienza unica tra storia e natura. Immerso tra gole, dirupi e falesie ricoperte di macchia mediterranea, il nuraghe, abitato tra il XVII e il X secolo a.C., rappresenta un raro esempio di complesso nuragico ad alta quota. Composto da un nuraghe a quattro torri, un villaggio, una grotta e due tombe di Giganti, si adatta armoniosamente alla roccia calcarea del Taccu. Oltre all’architettura ben conservata, il sito regala viste panoramiche spettacolari sull’Ogliastra. Secondo una leggenda, San Giorgio creò la Scala di San Giorgio, un suggestivo varco tra le rocce, per facilitare il passaggio attraverso l’altopiano. Non lontano si trova Osini vecchio, un paese fantasma abbandonato dopo l’alluvione del 1951.

Nuraghe Bau’e Tanca

Possiamo trovarlo a Talana, si distingue per la posizione panoramica e la maestosità della struttura, che domina l’altopiano sottostante. I resti delle capanne circostanti offrono un ulteriore spunto di riflessione sulla vita quotidiana delle popolazioni nuragiche che abitavano questi luoghi. Il nuraghe Bau ‘e Tanca, situato a 1122 metri d’altitudine nel territorio di Talana, è uno dei più alti della Sardegna. Anche se altri nuraghi, come il Ruinas di Arzana (1197 metri) e l’Ura ‘e Sole di Desulo (1331 metri), si trovano a quote superiori, Bau ‘e Tanca rappresenta un esempio significativo di architettura nuragica in alta quota. L’ingresso presenta un architrave granitico con un finestrino di scarico, e il villaggio circostante testimonia un’intensa attività passata, con capanne a pianta circolare. Il sito è oggi circondato da pascoli, dove animali liberi sembrano rievocare l’antica vita del villaggio. Nelle vicinanze si trovano i resti di una tomba di Giganti.

I siti archeologici

Il patrimonio archeologico del territorio dell’Ogliastra è di primissimo livello, ricco e variegato: ecco i siti principali da visitare.

Barisardo: Sa Perda Longa e i suoi misteri

Presso Barisardo, uno dei centri nevralgici della regione, troviamo l’area sacra di Sa Perda Longa, un luogo che riporta indietro nel tempo di oltre quattro millenni. Qui possiamo ammirare i menhir, gli antichi monumenti megalitici che testimoniano gli antichi culti, affiancati dai resti di una tomba prenuragica e da altari dove venivano celebrati riti sacri. Immaginare la vita che si svolgeva in questa area attorno al 2000 a.C., tra cerimonie e credenze, restituisce un senso di connessione profonda con le radici più antiche della nostra storia.

Baunei

A Baunei, il paesaggio si trasforma in una commistione singolare di archeologia e natura, il nuraghe Coe Serra emerge in tutta la sua potenza con le torri quasi intatte, dominando un complesso di capanne i cui ruderi si intravedono tra la vegetazione selvaggia. Passeggiare tra queste antiche strutture permette di cogliere l’ingegnosità e la maestria degli antichi costruttori nuragici, capaci di creare fortificazioni resistenti e organizzate in maniera efficiente.

Poco distante, il Menhir di San Pietro in Golgo cattura l’attenzione per l’incisione di un volto umano, un dettaglio che affonda le radici in antichi culti legati alla fertilità e al ciclo della vita. E poi c’è il nuraghe Orgoduri, circondato dai resti di un antico villaggio: qui le torri, le mura e i cortili raccontano di una vita comunitaria organizzata attorno a un nucleo di strutture difensive e religiose.

Lanusei

A Lanusei, l’area archeologica ospita uno dei simboli più evocativi della civiltà nuragica, le tombe dei giganti, di cui avevamo accennato in apertura. Stiamo parlando di monumenti sepolcrali, risalenti al XV secolo a.C., contraddistinti dalla presenza di una stele, utilizzata come porta per accedere alla camera funeraria. Il nuraghe Seleni, purtroppo in gran parte scomparso, mantiene intatto il basamento e alcuni resti del villaggio che lo circondava, lasciando intravedere la vita quotidiana di chi abitava queste terre migliaia di anni fa.

Villagrande Strisaili

A Villagrande Strisaili, due siti archeologici di grande importanza ci immergono ulteriormente nella spiritualità nuragica. Il Tempio di S’arcu e is Forros è un imponente edificio suddiviso in quattro ambienti, a testimonianza della complessità delle pratiche religiose del tempo. Il vicino Tempio di Sa Carcaredda, invece, sorge all’interno di un villaggio nuragico, circondato da capanne e resti di antiche attività quotidiane, fattispecie capace di stabilire una forte connessione tra il sacro, profano, culto e vita domestica.

Lotzorai

Il mistero si infittisce a Lotzorai, dove le Domus de Janas, conosciute anche come “case delle fate”, suscitano da sempre l’interesse di studiosi e visitatori. Si tratta di tombe ipogeiche, scavate nella roccia, ed utilizzate come sepolture collettive. La struttura interna, caratterizzata da camere funerarie, riflette la connessione tra il mondo dei vivi e quello dei morti, esprimendo credenze religiose che affondano le radici in epoche lontane e misteriose.

Seui

Spostandosi a Seui, si trova il nuraghe Ardasa, arroccato su un promontorio roccioso che domina l’area circostante. Dalla sua torre centrale si possono osservare i resti del villaggio nuragico sottostante, con le capanne e perfino una fonte sacra. Il panorama che si gode dalla sommità del nuraghe rende evidente perché gli antichi abitanti abbiano scelto questo luogo come punto strategico di controllo e protezione.

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