Il Giardino dei Tarocchi: a Capalbio un posto davvero magico, da visitare almeno una volta nella vita

Ispirato a Antoni Gaudì – chi ha visitato il Parc Guell di  Barcellona qui ha la sensazione di esserci già stato – il Giardino dei Tarocchi di Capalbio rispecchia l’animo visionario della sua creatrice, Niki de Saint Phalle

Natura ed esoterismo a due passi da casa: al confine tra Lazio e Toscana c’è un luogo incantato, dove ogni cosa sembra dettata dal mistero. È il Giardino dei Tarocchi, un parco artistico dedicato agli arcani maggiori delle carte dei Tarocchi. Qui è un continuo di forme magicamente fiabesche alte anche quindici metri, sorrette da armature in acciaio piegate a braccia, rivestite a specchio, a mosaico policromo, a vetro, a ceramica invetriata.

Tutt’attorno predomina il rosso e il blu cobalto, il celeste e il verde smeraldo, e poi vialetti, giardini, fontane e tantissime iscrizioni. Una fra tutte: “L’immaginario è la mia felicità. L’immaginario esiste”.

Eccola la frase che racchiude tutto ciò che di magico e misterioso ed esoterico c’è in questo posto, pronunciata e impressa da quella artista visionaria artefice di questo luogo “non luogo”: Niki de Saint Phalle.

La storia del Giardino dei Tarocchi

Siamo in località Garavicchio, nei pressi di Pescia Fiorentina, frazione comunale di Capalbio, provincia di Grosseto, e qui il Giardino dei Tarocchi prende il nome dal fatto che al suo interno l’artista abbia costruito le 22 figure rappresentate nelle carte. Grosse strutture in acciaio ricoperte di vetri colorati, specchi e ceramiche preziose incastonati tra loro come tasselli di un grande mosaico: immerse nella natura della Maremma si ergono così quelle ciclopiche sculture alte dai 12 ai 15 metri dedicate ai simboli dei Tarocchi.

Per più di diciassette anni il giardino è stato un laboratorio di idee in cui Niki de Saint Phalle affiancata dal marito Jean Tinguely e da una equipe di nomi dell’arte contemporanea come Rico Weber, Sepp Imhof, Paul Wiedmer, Dok van Winsen, Pierre Marie ed Isabelle Le Jeune, Alan Davie, Marino Karella e altri, hanno creato le statue ispirate agli arcani maggiori dei tarocchi.

giardino tarocchi

©Silvia Romano

I colori vivaci e intensi, la predominanza dei contrasti cromatici non è ispirata solo al maestro Gaudì. A colpo d’occhio è facile rivedere le forme di Matisse, Picasso, Kandinskij e Klee.

Aperto al pubblico nel 1998, il parco prevede diversi percorsi che si estendono per due ettari, durante il cammino si trovano incisi messaggi e pensieri dai significati simbolici e a tratti esoterici. Il portale d’ingresso, creato dall’architetto ticinese Mario Botta in collaborazione con Roberto Aureli è costituito da una lunga muraglia in tufo con un’apertura circolare al centro, quasi a sottolineare il passaggio dal mondo reale a quello onirico del giardino.

Giorni e orari di visita

Le visite al Giardino dei Tarocchi sono possibili solo da fine marzo alla metà di ottobre, limitate in fasce orarie predeterminate, per un numero ristretto di visitatori. Per desiderio dell’artista inoltre, al fine di salvaguardare la libertà di movimento dei visitatori, non sono previste né visite guidate né un itinerario precostituito.

giardino tarocchi
©Silvia Romano

Orario di apertura e prezzi:

  • dal 28 marzo al 15 ottobre, tutti i giorni dalle ore 14.30 alle ore 19.30
  • Biglietto intero:    €. 14,00
  • Biglietto ridotto:    €.   9,00

QUI è possibile acquistare i biglietti.

Come arrivare

Per raggiungere il Giardino dei Tarocchi sia in auto che in treno, ecco le indicazioni dettagliate:

In Auto:

Parcheggio Gratuito:

  • Dalla SS1, prendere l’uscita Chiarone e seguire le indicazioni per Pescia Fiorentina.
  • Se vieni da Roma, prendi l’autostrada A12 in direzione nord/Civitavecchia.
  • Se vieni da Siena, segui la S223 in direzione Grosseto.
  • Se vieni da Firenze, dirigi verso sud/Roma, prendendo l’autostrada Firenze-Siena e poi la SS1/E80.

In Treno:

Stazione di Arrivo:

  • Stazione di Capalbio Scalo, situata a 10 km dal Giardino dei Tarocchi.

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