Dighe di Panperduto: dal degrado all’eco-museo. Si torna a navigare nella Valle del Ticino

La messa in sicurezza di una Diga di straordinaria bellezza architettonica, un’imbarcazione per navigarne le acque, un Museo per conoscere la perfetta fusione fra natura e idraulica di questo tratto dell’antica “idrovia” che da Locarno arrivava a Venezia: sono le principali realizzazioni del progetto Idrotour

Chi conosce le Dighe di Panperduto sa bene di cosa si parla. Un gioiello dell’idraulica industriale di fine ‘800, una imponente opera da cui hanno origine il sistema dei Navigli e il Canale Villoresi che per forza doveva essere riqualificata.

Siamo nel Parco Regionale della Valle del Ticino, in Lombardia, e qui si mira, con il progetto Idrotour, a dare nuova vita proprio alle celebri dighe di Somma Lombardo e, perché no, a rispolverare il piano di ripristino della navigabilità da Locarno a Milano, e di qui a Venezia.

Promosso da Regione Lombardia e dal Consorzio Est Ticino Villoresi insieme al partner svizzero Associazione Locarno-Milano-Venezia, e concepito nell’ambito del programma europeo Interreg Italia-Svizzera, il progetto Idrotour trasforma tutto il sito in un vero ecomuseo: oltre ai lavori di messa in sicurezza delle Dighe, infatti, sono stati realizzati il Museo delle Acque italo-svizzere e l’Ostello “Locanda Panperduto”.

panperduto museo

Il primo, ricavato in un ex magazzino, è al centro dell‘isola di Confurto, una lingua di terra tra il fiume Ticino e il bacino di calma di Panperduto, ed è pensato come un museo diffuso, pienamente integrato con l’ambiente e il territorio circostante.

Il secondo ricavato dal vecchio casello idrico delle Dighe e trasformato in una struttura ricettiva ecosostenibile con stanze a 2 e 4 posti letto oltre a una foresteria, in grado di ospitare sino 6 persone. Sia il Museo che l’ostello sono raggiungibili anche grazie alla LoVeMi, un’imbarcazione a propulsione ibrida progettata per la fruizione turistica della diga.

panperduto diga

Anche in bici – Tutta la filosofia del progetto è inoltre ispirata alla mobilità dolce e all’ecosostenibilità, integrandosi con l’itinerario ciclo pedonale della Valle del Ticino, lungo il sentiero europeo E1, e con le altre vie navigabili che man mano saranno restituite al territorio.

Quanto alla natura, l’area delle Dighe del Panperduto racchiude tutta la vegetazione padana, con lembi boschivi analoghi a quelli delle grandi foreste alluvionali dell’Europa: alberi tipici della foresta pedemontana, fiori acquatici, arbusti non più presenti nella pianura coltivata ed erbe medicinali.

panperduto bici

PRENOTAZIONI – È possibile prenotare l’accesso alla diga direttamente presso il Consorzio Villoresi (info@etvilloresi.it, tel. 02 48561301), ma fra qualche mese una gara individuerà il soggetto gestore dei servizi museali e di ospitalità.

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