Campi Flegrei nel degrado: dalla Grotta della Sibilla alla tomba di Agrippina tra rifiuti, sigilli ed erbacce 

I Campi Flegrei sono uno dei luoghi più belli e antichi vicino Napoli, ma visitarli potrebbe essere molto complicato.

Sacchi della spazzatura, cancelli arrugginiti e siti chiusi. Non è esattamente una bella accoglienza quella che trovano turisti e visitatori nella zona archeologica più vicina alla città di Napoli, i Campi Flegrei.

Qui, da Baia a Bacoli a Pozzuoli, è tutto un susseguirsi di antichi fasti e magnifici tesori che però soffrono dell’incuria di cittadini e istituzioni. Un totale abbandono che non sfugge agli occhi di chi si aspettava di passeggiare nella storia di una terra unica.

Ma di unico ormai c’è soltanto quella immondizia e quella erbaccia, quella assenza di un personale che dovrebbe fare da guida, quei cancelli chiusi chissà perché. Eppure i Campi Flegrei che, ironia della sorte, godono anche di una “Soprintendenza Archeologica Speciale”, non meritano tutto questo.

A denunciarlo sono alcuni turisti stranieri che, incalzati da una giornalista, Ilaria Urbani, ci hanno messo un attimo a far esplodere tutta la loro amarezza di fronte a una telecamera (come si vede dal video più sotto).

I Campi Flegrei

Ardenti” è il nome che gli antichi diedero alla zona che va da Pozzuoli fino a Quarto, Bacoli e Monte di Procida, a pochi chilometri da Napoli. Splendore del mare e fascino inquietante dei vulcani insieme hanno dato vita a una terra davvero meravigliosa e superba. I romani hanno qui costruito acquedotti, anfiteatri e ville di una bellezza inestimabile e Virgilio ha ambientato proprio in queste zone il mito dell’Eneide.

piscina mirabilis
Piscina mirabilis

Dall’Antro della Sibilla, un corridoio lungo più di 130 metri con sei aperture laterali che conduce nella mitica stanza oracolare della sacerdotessa in cui, secondo la tradizione, la Sibilla rivelò ad Enea la sua profezia, alla Piscina Mirabilis, un enorme serbatoio d’acqua potabile della flotta romana, all’Anfiteatro Flavio al Tempio di Apollo alla Crypta Romana, chi si trova per qualche giorno in più a Napoli non può non visitare il parco archeologico dei Campi Flegrei.

Il degrado

Nel video girato da Riccardo Siano una serie di turisti si ritrovano di fronte alla inspiegabile chiusura della Grotta della Sibilla, circondata ormai da erbacce e rifiuti, della Tomba di Agrippina alla Marina Grande di Bacoli, perché pericolante, e del sito di Cento Camerelle, una serie di cisterne scavate nel tufo conosciute anche come le “Prigioni di Nerone” off-limits da oltre un anno.

Non è da meno la Piscina Mirabilis, serrata e non ben segnalata, come dice Angela, turista madrilena, che ha avuto pure difficoltà ad arrivare vista la totale mancanza di un adeguato trasporto pubblico.

Sinus Baiis praelucet amoenis”, “Nulla al mondo splende più dell’ameno golfo di Baia”, si legge sulla lapide all’ingresso degli scavi delle antiche terme romane di Baia, nel comune di Bacoli. Era Orazio, che ricordava i fasti di quel luogo nobile di patrizi e imperatori.

E ora, a salutare i turisti, sono solo cancelli chiusi e un ricettacolo di gravi incurie.

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Germana Carillo

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