Crecchio è nota per il castello dei duchi De Reises e per il suo ruolo storico: qui il Re decise di fuggire verso Brindisi, sancendo di fatto la fine della monarchia che si concretizzò tre anni dopo
Il borgo di Crecchio, noto come la “perla bizantina” dell’Abruzzo, può essere poco conosciuto ma ha un ruolo storico importante nella recente storia italiana. È infatti stato capitale d’Italia per una notte. Tutto risale alla notte del 9 settembre 1943.
Mentre stavano scappando verso Brindisi, Sua Maestà Vittorio Emanuele III, Re d’Italia, insieme al figlio Umberto e allo Stato Maggiore del Regio Esercito, ha pernottato nel castello di Giovanni De Reises, duca di Bovino, situato a Crecchio.
In questa notte, proprio qui furono prese decisioni cruciali per il destino della monarchia sabauda. Si optò per una fuga verso il mare e la parte d’Italia che era già in mano alleata. Fuga che avrebbe compromesso il consenso popolare nei confronti della monarchia la cui fine fu sancita definitivamente durante il Referendum Costituzionale del 2 giugno 1946.
Il fulcro di Crecchio è il suo castello
Crecchio è un piccolo centro abruzzese, ancora avvolto da un’aura mistica bizantina, situato non lontano dalla dorsale appenninica. La sua importanza storica, sebbene fugace, è notevole, e oggi è possibile esplorare questo gioiello affacciato sul mare Adriatico.
Un itinerario consigliato soprattutto ai motociclisti è un anello di circa 100 km, che offre una panoramica tra mare e montagne abruzzesi. Partendo da Crecchio, si può dirigere verso est, attraversare il tracciato della SS 538 Marrucina, quindi svoltare a nord a Ortona, utilizzando la SS16 adriatica per risalire verso l’entroterra.
Il castello dei duchi De Reises è uno dei punti salienti di Crecchio. Questa imponente struttura, con origini che risalgono all’XI secolo, ha subito varie trasformazioni nel corso dei secoli, passando da una funzione difensiva a un’utilizzazione abitativa. Ne è mutata anche l’architettura: non è infatti più presente la merlatura originaria a causa di un innalzamento del piano nobile.
La sua struttura è a pianta quadrata ed è delimitata quattro torrioni angolari, tra cui una di origine normanna dell’XI secolo e due gemelle risalenti al XVIII secolo. Sono state fatte realizzare dai duchi De Reises, gli ultimi nobili che hanno posseduto l’edificio.
Esplorando Crecchio, ci si può immergere nei suoi stretti vicoli, respirando un’atmosfera ricca di storia e antichità. Come riferimento si possono prendere le torri del castello o il campanile della chiesa del Santissimo Salvatore per poi proseguire a piedi verso la chiesa di Santa Maria da Piedi, nei pressi della omonima porta che fungeva da accesso al centro fortificato. Da qui è possibile apprezzare ulteriormente la bellezza di questo borgo abruzzese dalla storia affascinante.
Non vuoi perdere le nostre notizie?
- Iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite
Ti potrebbe interessare anche:
- Sulle tracce degli Etruschi: scopri il cammino della Tuscia, fra borghi medievali e valli incontaminate
- Vico del Gargano, il borgo di San Valentino che celebra l’amore tra baci e arance
- Roscigno Vecchia è ormai completamente disabitata: addio a Giuseppe Spagnuolo, l’unico abitante del meraviglioso borgo Patrimonio dell’Unesco