Vi porto sull’Altopiano della Giara: uno scrigno di storia, natura e biodiversità nel cuore della Sardegna

Alla scoperta dell'Altipiano della Giara, non un semplice parco naturale, ma un viaggio nell'anima stessa della Sardegna da percorrere a piedi per coglierne davvero l'essenza oltre che rimanere incantanti davanti agli ultimi cavallini selvaggi d'Europa

Visitare l’Altopiano della Giara, nel cuore della Sardegna, è come intraprendere un viaggio che abbraccia millenni di storia, dall’antica epoca vulcanica fino ai nostri giorni. Con i suoi scenari geologici unici, la biodiversità straordinaria e le tracce di antiche civiltà, questo luogo si presenta come una perla che racchiude la storia naturale e culturale dell’isola. Uno scrigno che noi abbiamo avuto il piacere di aprire in parte percorrendone un bel tratto grazie all’iniziativa NOI Camminiamo in Sardegna organizzata dalla Regione Autonoma e da Terre di Mezzo Editore per la promozione del turismo lento attraverso  la scoperta di 15 itinerari tra cammini e destinazioni di pellegrinaggio.

camminiamo sardegna

Dopo aver visitato negli scorsi anni proprio grazie a questa iniziativa  Sant’Antioco e Orgosolo, quest’anno siamo stati invitati a scoprire i borghi di Gesturi, Genoni e Laconi, lungo la via Francescana in Sardegna e a camminare proprio sull’Altopiano della Giara, esperienza questa che si è rivelata illuminante data la ricchezza geologica, naturalistica e storica del sito che si estende per circa 45 chilometri quadrati.

Origini geologiche della Giara

fossili

L’Altopiano della Giara è un vero e proprio libro aperto sulla storia della Terra. Formatosi milioni di anni fa, esso faceva parte di un blocco sardo-corso collegato alla Francia e alla Spagna, finché i movimenti tettonici non separarono questa porzione di terra, facendola ruotare fino alla sua posizione attuale. Durante il Miocene, questa regione era sommersa da un mare profondo, come testimoniano i tantissimi fossili marini ritrovati, tra cui i denti di coccodrillo e megalodonte, l’antico squalo dalle dimensioni colossali. Circa 2.700 milioni di anni fa, due crateri vulcanici – Pauli Manna e Zepparedda – eruttarono lava fluida, che coprì le rocce marine sedimentarie. La solidificazione di questa lava ha creato il basalto, una roccia estremamente dura che, come uno scudo naturale, ha protetto le rocce sottostanti dall’erosione.

dente megalodonte

Oggi questo vasto altopiano si trova a un’altitudine media di circa 550 metri sopra il livello del mare, con il punto più alto che raggiunge i 609 metri presso il cratere di Pauli Manna. Si estende tra quattro comuni della storica regione della Marmilla: Gesturi, Genoni, Tuili e Setzu. Questi comuni condividono l’accesso a diverse parti dell’altopiano, ognuno con punti di accesso, paesaggi e attrazioni uniche. Noi abbiamo percorso il sentiero che dall’ingresso di Gesturi porta fino a quello di Genoni.

mappa altopiano giara

La sua grandezza e la conformazione elevata e pianeggiante lo rendono un ambiente ideale per ospitare ecosistemi unici e una biodiversità rara, caratteristica di questa area della Sardegna.

Uno degli aspetti che colpisce immediatamente è il contrasto netto tra l’Altopiano della Giara e il paesaggio circostante della Marmilla.

marmilla contrasto

Se quest’ultima è caratterizzata da colline tondeggianti, il profilo dell’altopiano è delineato da pareti ripide che si elevano, creando una vista quasi surreale. A queste altitudini, si estende un paesaggio verde e selvaggio, che sembra essersi fermato nel tempo.

Storia e presenza umana sull’Altipiano della Giara

altopiano_giara

I segni di insediamenti umani nell’Altopiano della Giara risalgono al Neolitico, circa 4000 a.C. L’area era particolarmente attraente per la fertilità del terreno e per la facilità di difesa, grazie alla sua posizione elevata. Qui si trovano tracce di officine litiche, con strumenti in selce e ossidiana, e numerose Domus de Janas – misteriosi ipogei scavati nelle rocce, che servivano come luoghi di sepoltura e probabilmente anche di culto. Durante l’età nuragica, l’altopiano acquisì un’importanza strategica, testimoniata dalla presenza di numerosi nuraghi lungo i bordi dell’altopiano. Uno di questi, il Bruncu Madu, è un esempio di protonuraghe, una delle prime forme di questa architettura, con corridoi e ambienti circolari che si sviluppano attorno a una piattaforma centrale.

I Paùlis: gli specchi d’acqua effimeri della Giara

paulis

Tra i segreti più affascinanti della Giara ci sono i Paùlis, piccoli acquitrini temporanei che, durante la stagione delle piogge, generalmente in autunno e in inverno, si riempiono d’acqua e danno vita a un micro-ecosistema unico. In questi specchi d’acqua stagionali cresce il ranuncolo acquatico, fonte di nutrimento per i celebri Cavallini della Giara, divenuti simbolo del Parco. Qui, tra l’altro, si possono osservare insetti, anfibi e uccelli che animano la vita della zona.

Un fossile vivente nei Paùlis della Giara

epiduro

Lepidurus apus lubbocki

È qui che trova il suo habitat l’epiduro, un piccolo crostaceo fossile vivente, oggi considerato una rarità. Il Lepidurus apus lubbocki , infatti, risale a più di 200 milioni di anni fa e ha attraversato ere geologiche, restando sorprendentemente immutato.

Apparentemente minuscolo e insignificante, questo antichissimo abitante dell’altopiano svolge un ruolo essenziale nell’ecosistema locale, contribuendo all’equilibrio di nutrienti e alla regolazione delle popolazioni di insetti. Il suo corpo piatto e allungato, adornato da una sorta di guscio protettivo, gli permette di muoversi agilmente sul fondo delle pozze, alla ricerca di detriti organici di cui si nutre. L’avvistamento del Lepidurus è un privilegio raro e inaspettato, un momento che porta il visitatore indietro nel tempo, a quando l’evoluzione seguiva percorsi che oggi possiamo solo immaginare. La sua esistenza rappresenta un legame tra il presente e il passato, un frammento di storia naturale che fa della Giara un luogo ancor più magico e prezioso.

Il Cavallino della Giara: simbolo dell’Altipiano (e della Sardegna tutta)

cavallini giara

Il Cavallino della Giara (Equus caballus jarae) è forse la creatura più emblematica dell’altopiano: uno degli ultimi cavalli selvatici d’Europa. Di dimensioni ridotte rispetto ai cavalli domestici, con un’altezza media al garrese che non supera il metro e venti, il Cavallino della Giara è caratterizzato da una robusta costituzione, un mantello scuro (morello, baio o sauro) e una criniera densa e folta. La sua testa, leggermente più pesante rispetto alle proporzioni tipiche dei cavalli, conferisce un aspetto antico, come se appartenesse a un’era passata. Questi cavallini, piccoli ma robusti, vivono in branchi liberi, guidati da uno stallone dominante e alcune femmine.

Nei mesi primaverili, quando i Paùlis – le pozze d’acqua temporanee dell’altopiano – sono colmi, i Cavallini della Giara si radunano attorno a queste risorse preziose per abbeverarsi e nutrirsi del ranuncolo acquatico, una delle loro principali fonti di sostentamento. È un periodo di grande attività e socializzazione, in cui è possibile ammirare i piccoli cavallini che muovono i primi passi, sotto l’occhio vigile degli adulti.

Per secoli, i Cavallini della Giara sono stati utilizzati nelle attività agricole locali, ma oggi sono protetti, riconosciuti come un patrimonio vivente della Sardegna, simbolo di resilienza e armonia con il territorio. A loro è dedicato anche un museo a Genoni che consigliamo di visitare per scoprire tutta l’unicità di questa specie, ma soprattutto il legame ancestrale con il territorio e la popolazione sarda.

Non solo cavallini, la Giara è un ecosistema ricco di biodiversità

rosa musqueta

Accanto ai Cavallini, l’Altopiano ospita una fauna diversificata: rapaci, volpi, lepri sarde, cinghiali, oltre alla rara lucertola nera, specie endemica sardo-corsa. La flora, tipica della macchia mediterranea, comprende querce da sughero, lecci, corbezzoli, mirti e cisti, formando una tavolozza di colori e profumi, specialmente in primavera.

La raccolta del sughero è una tradizione che si tramanda di generazione in generazione, e i “bocadores”, gli artigiani che si occupano dell’estrazione, operano durante i mesi estivi utilizzando tecniche antiche che richiedono abilità e precisione, sempre nel rispetto degli alberi.

sugherete

Uno spettacolo tutto l’anno, che cambia a ogni stagione

L’Altopiano della Giara è un luogo che si trasforma con il passare delle stagioni, regalando ai visitatori panorami sempre diversi e affascinanti. Ogni periodo dell’anno rivela un volto unico dell’altopiano, dalle tonalità rigogliose e vibranti della primavera alle atmosfere più intense dell’autunno. Visitare la Giara in stagioni diverse permette di scoprire le mille sfumature di questo altopiano antico, dove la natura mostra ogni volta nuovi dettagli e bellezze.

In primavera, la Giara si veste di colori vivaci: prati e arbusti sono in piena fioritura, e il verde brillante della macchia mediterranea si mescola ai colori dei fiori selvatici, come i cisti, i corbezzoli e i mirti. Questo è il periodo in cui i Paùlis, le pozze d’acqua temporanee, si riempiono grazie alle piogge invernali, creando specchi naturali che riflettono il cielo e le cime degli alberi. Intorno a questi stagni, il paesaggio si anima: i Cavallini della Giara vi si abbeverano, e si possono osservare piccoli gruppi di fauna selvatica. È un momento magico, in cui la Giara sembra risvegliarsi alla vita, offrendo uno spettacolo naturale ricco di suoni, colori e profumi.

Durante l’estate, l’altopiano assume un aspetto più aspro ma altrettanto affascinante. La vegetazione diventa più secca, e i colori vivaci della primavera lasciano il posto a tonalità dorate e brune. I Paùlis si prosciugano gradualmente, ma i Cavallini della Giara continuano a trovare rifugio sotto le querce da sughero e i lecci, che offrono ombra dal sole cocente. È un paesaggio più essenziale, quasi mistico, dove l’essenza della Giara si manifesta nella sua dimensione più arida e resistente.

In autunno, l’Altopiano della Giara si tinge di nuovi colori: il rosso dei corbezzoli e il giallo delle foglie dei mirti si mescolano con i toni bruni della macchia mediterranea. Le prime piogge portano sollievo al terreno, preparandolo a rigenerarsi. I Paùlis cominciano a riempirsi nuovamente, e l’altopiano accoglie uccelli migratori e nuovi insetti, arricchendo l’ecosistema. È una stagione in cui la Giara sembra riprendersi dalla calura estiva e riacquistare una vivacità che preannuncia il nuovo ciclo di vita.

Infine, l’inverno porta un’atmosfera intima e suggestiva. Le nebbie mattutine avvolgono l’altopiano, conferendogli un aspetto quasi surreale. Le piogge invernali trasformano i Paùlis in piccoli laghi, in cui la fauna trova riparo e nutrimento. I lecci e le querce da sughero, spesso spogli, si ergono come sentinelle, creando un paesaggio silenzioso e contemplativo. La Giara in inverno invita a una visita più introspettiva, in cui la bellezza sta nei dettagli e nella calma della natura.

Ogni stagione rende l’Altopiano della Giara un luogo speciale, dove la natura, pur cambiando aspetto, rimane sempre affascinante e incantevole.

La Fondazione Altopiano della Giara: tutela e valorizzazione

Giara chiesa

Per organizzare una visita vi consigliamo di visitare o contattare la Fondazione Altopiano della Giara , impegnata da anni a tutelare e promuovere questo territorio prezioso, con iniziative che spaziano dalle attività escursionistiche a programmi culturali che mirano a far conoscere le ricchezze dell’area. La Fondazione lavora affinché questo tesoro sia accessibile alle generazioni future, creando percorsi di visita, mantenendo puliti i sentieri, e organizzando eventi che coinvolgono anche le comunità locali.

Per chi desidera conoscere meglio la storia dell’Altopiano della Giara, inoltre, una visita ai musei locali di Genoni, Tuili e Setzu è d’obbligo. Qui è possibile ammirare reperti archeologici, antiche ceramiche, strumenti musicali e testimonianze della cultura locale. Questi musei rappresentano il punto d’incontro tra passato e presente, custodendo i segreti di un territorio che, nonostante le intemperie del tempo, conserva gelosamente il proprio patrimonio.

  • info@fondazionegiara.org
  • https://fondazionegiara.org/
  • TEL. (+39) 3701571599

L’Altopiano della Giara è una meta che offre molto più di una semplice escursione: è un viaggio nell’anima della Sardegna, un’opportunità per immergersi in un ambiente che combina storia, cultura e natura in un equilibrio perfetto. Attraverso i sentieri che lo attraversano, i visitatori possono ascoltare il respiro della storia, osservare animali unici e scoprire una natura incontaminata.

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