Albeinmalga è svegliarsi prima dell'alba quando il cielo è ancora scuro per giungere ad una malga mentre il viola, il rosso e l'arancione colorano il bosco per assistere alla vita quotidiano dell'alpeggio.
Il Trentino è una tra le regioni italiane più attente alla sostenibilità ambientale, per la conformazione stessa del territorio, in prevalenza montano e boschivo, ma anche per il legame che la sua gente ha da sempre con il paesaggio che lo circonda.
Non sorprende quindi che abbia creato un‘esperienza di turismo dove la tradizione si mescola al desiderio di cercare momenti di contatto profondo con la Natura. Albeinmalga è svegliarsi prima dell’alba quando il cielo è ancora scuro per giungere ad una malga mentre il viola, il rosso e l’arancione colorano il bosco per assistere alla vita quotidiano dell’alpeggio.
La mia esperienza è iniziata in un piccolo borgo della Val di Non, Smarano, prima dell’alba. Alle 5 sono partito per la Malga di Coredo a circa 1.600 metri s.l.m., dove sono stato accolto dal malgaro Lino, una persone piena di passione, ma anche di competenza e voglia di trasmettere il proprio lavoro. La cura degli animali, le loro particolarità, le piante del bosco, Lino dava la voglia di passare almeno una settimana con lui per imparare. Ho assistito così, insieme ad altre trenta persone, alla mungitura, la preparazione tradizionale del formaggio e ho visto alcuni rimedi naturali che si ricavano dalle piante che crescono spontanee nei dintorni della malga, come il pino mugo o la calendula.
Lino ci ha spiegato che il pascolo è un ecosistema complesso che per anni è stato abbandonato su quasi tutte le Alpi. Se all’apparenza questo può sembrare positivo per il rimboschimento delle montagne, non lo è per il generale equilibrio delle zone montane, perché il pascolo ha la funzione di preservare diverse specie endemiche di animali e di piante. Inoltre, garantisce la sopravvivenza di diverse razze di mucche tipiche delle valli alpine, dando loro la possibilità di nutrirsi di erbe e vivere in un ambiente naturale.
Dopo un’abbondante colazione fatta di prodotti della malga, tra cui formaggi freschi e una tisana di erbe, siamo stati accompagnati da Flavia per una passeggiata di circa 12 km lungo i sentieri che partono dalla malga. Questa accompagnatrice ha dimostrato una passione e una conoscenza che non invidiava quella di Lino e così ci ha raccontato degli usi tradizionali del bosco, delle resine utilizzate per le costruzioni o per curarsi, dei fiori rari che si trovano lungo i sentieri e di tutte quelle piante medicinali spontanee che erano i rimedi di un tempo e che ora rivivono grazia anche alla passione di persone come Flavia e Lino.
Albeinmalga è un’esperienza dal sapore semplice che permette il relax come la scoperta, è un richiamo per chi ama la montagna ed è curioso di tutte quelle conoscenze che fortunatamente continuano ad essere mantenute.
Sarà possibile visitare le malghe che aderiscono al progetto fino al 31 agosto.
Per maggiori info: http://www.visittrentino.it/it/cosa_fare/eventi/dettagli/dett/albe-in-malga-trentino
Luca Vivan