Sembrano uscite dalle fiabe e si dice abbiano ispirato il castello di " Frozen 2 – Il segreto di Arendelle". Sono le chiese di legno più antiche del cristianesimo pervenute fino a oggi
Avete mai sentito parlare delle famose chiese nere della Norvegia? Le “stavkirker”, come vengono chiamate in norvegese, hanno una bellezza enigmatica e un fascino misterioso. Interamente scolpite nel legno, abbellite da intagli decorativi estremamente minuziosi, sono sopravvissute allo scorrere del tempo oltrepassando secoli.
Arrivano dal Medioevo e sono le chiese di legno più antiche del cristianesimo pervenute fino a oggi: un tempo ne esistevano più di 1.300, ne sono rimaste 28 grazie a un artista che le ha salvate dall’oblio, riconoscendone il valore.
Sulle loro pareti motivi cristiani si intrecciano con animali e soggetti ispirati ai motivi vichinghi, mentre porte e pinnacoli meravigliosamente intagliati catturano lo sguardo incantato dei visitatori.
Nonostante le dovute differenze, tutte presentano pali angolari e assi portanti delle pareti che reggono la struttura: non a caso in italiano sono conosciute come “chiese a doghe o a pali portanti”.
Erette spesso nei boschi, in aree ritenute probabilmente sacre dai Norreni, queste costruzioni odorano di culti antichi. E al loro fascino contribuisce anche il colore nero, dovuto alla verniciatura con catrame naturale, estremamente protettiva.
La più famosa e più antica è la chiesa di Urnes, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1979, situata nella municipalità di Luster.
Altrettanto belle sono la stavkirke di Borgun, particolarmente conosciuta e visitata per via delle decorazioni a testa di drago, la piccola Eidsborg stavkyrkje, e la Stavkirke di Gol.
Visualizza questo post su Instagram
La maggior parte delle 28 chiese nere rimaste sono concentrate nelle regioni più interne della Norvegia orientale e nella Norvegia dei fiordi. Se doveste capitare da queste parti, non perdetevele!
Non vuoi perdere le nostre notizie?
- Iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite
FONTI: Visit Norway/World History
Leggi anche: