L’albero di maggio: il rito arboreo sloveno che celebra la natura e la rinascita tutto l’anno

Questa è una delle tradizioni più affascinanti della Slovenia che celebra l'arrivo della primavera e coinvolge intere comunità. L'albero di maggio è un simbolo di rinascita e prosperità che attira visitatori da tutto il mondo!

L’albero di maggio è una delle tradizioni più antiche e rispettate in Slovenia, un rito annuale che celebra l’arrivo della primavera coinvolgendo le comunità locali in una cerimonia di innalzamento e decorazione di un albero, simbolo di rinascita e prosperità.

Origini e significato

Le radici della tradizione dell’albero di maggio in Slovenia risalgono a tempi antichi. La pratica prevede la selezione di un albero robusto, spesso un abete o una betulla, che viene tagliato, trasportato al centro del villaggio e decorato con nastri e fiori. Questo rito segna la fine dell’inverno e l’inizio di una nuova stagione di crescita, e viene celebrato con canti, balli e festeggiamenti che coinvolgono l’intera comunità. L’albero di maggio rappresenta la fertilità, la rinascita e la prosperità.

Nella storia, gli alberi di maggio sono stati associati principalmente alla nobiltà e alle città. A Lubiana, nel XIX secolo, gli alberi di maggio hanno avuto un ruolo significativo durante eventi importanti come la posa della prima pietra per la Chiesa di Trnovo nel 1845 e la visita dell’imperatore Francesco Giuseppe e Sisi nel 1856, quando numerosi alberi furono eretti in città con bandiere della Carniola e dell’Impero asburgico. Questi alberi venivano anche usati per illuminare Lubiana di sera con lanterne appese, aggiungendo un tocco festoso alle celebrazioni cittadine.

Il primo maggio: festa del lavoro e tradizioni antiche

In Slovenia, il primo maggio, conosciuto come “prvi maj”, è una celebrazione profondamente sentita.

mlaj

Ufficialmente istituita nel 1889 durante la Seconda Internazionale a Parigi, la festa del lavoro commemora gli eventi tragici dello sciopero dei lavoratori di Chicago nel 1886.

In Slovenia, il primo maggio, insieme al 2 maggio, è stato designato come giorno festivo nazionale dal 1948, durante l’epoca della Jugoslavia. In passato, fino agli anni Ottanta, in luoghi con un forte passato comunista e in alcuni villaggi della comunità etnica slovena in Italia questa giornata aveva forti connotazioni politiche, con manifestazioni di operai che portavano il garofano rosso come simbolo. Tuttavia, oltre al suo significato politico, il primo maggio era anche un momento di festa e gioia.

Al di là della sua istituzione come festa del lavoro, questa giornata è storicamente legata ai riti prepagani diffusi in tutta Europa, collegati con il culto della primavera e delle divinità femminili legate alla fertilità.

Preparazione e celebrazione

La preparazione dell’albero di maggio è un evento comunitario che coinvolge tutti, dai giovani agli anziani. L’albero viene tagliato con cura e poi trasportato al centro del villaggio, dove viene decorato con ghirlande intrecciate di rami e foglie, nastri colorati e, spesso, una bandiera slovena o rossa, a simboleggiare il movimento operaio.

albero di maggio

Questo rito, noto come “mlaj“, ha una storia ricca e variegata che si è evoluta nel tempo. In origine, il “mlaj” era un rituale pagano che simboleggiava l’avvento della primavera, celebrando il rinnovamento della natura e la connessione profonda tra l’uomo e la Madre Terra.

Nel corso dei secoli, il “mlaj” ha assunto nuovi significati e funzioni. È diventato un simbolo di potere e di influenza, utilizzato nelle celebrazioni di alcuni nobili influenti e persino nella città di Lubiana per accogliere l’imperatore. Questo segna un passaggio dal rituale pagano a una manifestazione di prestigio sociale e politico.

Con il tempo, il “mlaj” è stato integrato anche nelle cerimonie religiose, sia in città che in campagna. L’arrivo del vescovo per le cresime, le prime comunioni, i matrimoni e altre celebrazioni religiose vedevano la presenza del “mlaj” come elemento di festa e benedizione.

Nel ventesimo secolo, il “mlaj” ha trovato un nuovo ruolo come simbolo delle celebrazioni del primo maggio, mantenendo viva la tradizione in un contesto di festa lavorativa e sociale.

Con l’avvento del nuovo millennio, la pratica del “mlaj” si è diffusa anche per celebrare anniversari personali, inizialmente nelle campagne e poi anche nelle città. Questa tradizione si è intensificata soprattutto nel decennio successivo al 2010, entrando nella cultura popolare slovena come una forma di socializzazione e celebrazione comunitaria. Gli alberi di maggio per compleanni rappresentano una forma di riconoscimento e visibilità dell’individuo all’interno della comunità, e in un’epoca di crescente preoccupazione per la protezione dei dati personali, il festeggiato non sembra infastidito dalla visibilità pubblica della sua età e delle sue caratteristiche.

Parallelismi con i riti arborei di Rotonda

L’usanza di erigere pali di maggio o alberi di maggio non è esclusiva della Slovenia, poiché le sue radici si trovano in diverse culture europee. Un interessante confronto può essere infatti tracciato con i riti arborei di Rotonda, un piccolo borgo in Basilicata, Italia. Qui, durante la festa di Sant’Antonio da Padova che si svolge tra l’8 e il 13 giugno, si celebra una cerimonia unica che prevede l’unione simbolica tra un tronco di faggio, chiamato “a pitu”, e la cima di un abete, detta “rocca”.

Questo matrimonio simbolico rappresenta la fertilità e la vita, con profonde radici storiche che risalgono ai tempi della dominazione normanna e alla volontà di Federico II di Svevia di costruire un castello nelle vicinanze.

Nonostante la Chiesa abbia poi eliminato ogni riferimento alla cultura pagana, dedicando la celebrazione a Sant’Antonio, il rito ha mantenuto il suo significato originario di rinnovamento e fecondità. La preparazione e la celebrazione coinvolgono l’intera comunità, con canti, balli e processioni che rendono la festa un momento di grande convivialità e partecipazione, richiamando centinaia di turisti e cittadini. La tradizione di Rotonda è quindi simile a quella slovena, poiché entrambe celebrano la natura e il rinnovamento.

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