Tra alte vette e laghi straordinari in Svizzera, esattamente nella regione dell’Engadina è possibile fare un Clean Energy Tour,
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In Engadina si respira aria pulita. Qui, infatti, non c’è solo un puzzle di biodiversità, ma anche energia da fonti rinnovabili che rispetta l’ambiente proveniente da pannelli solari, impianti eolici e centrali idroelettriche. Benvenuti nel Clean Energy Tour.
Tra alte vette e laghi straordinari in Svizzera, esattamente nella regione dell’Engadina è possibile fare un Clean Energy Tour, ovvero un viaggio nella produzione di energia green che in questo campo è pioniera.
Basti pensare che la prima lampadina elettrica del Paese è stata accesa nel 1878 o ancora che il primo tram elettrico ha come data il 1896. Oggi, di passi avanti ne sono stati fatti e la direzione sembra essere univoca, ovvero quella della sostenibilità per preservare la natura.
Per questo motivo si produce dal sole, dall’acqua, dalla biomassa e dalla geotermia, sfruttando in maniera non invasiva i regali di Madre natura.
St Moritz e Samedan, città dell’energia
Nel 2012 St. Moritz è stata confermata per altri quattro anni come città svizzera dell’energia, mentre dal 2011 Samedan è la terza città dell’energia in Engadina. Riconoscimenti che valgono doppio perché entrambe, devono combattere temperature medie basse e un conseguente dispendio energetico.
A Samedan si lavora quindi per ridurre la dipendenza da fornitori stranieri preferendo quelli locali, mentre a St. Moritz chi lancia un progetto deve documentarne l’efficienza e la sostenibilità.
Il progetto Clean Energy
Va proprio in questa direzione il progetto Clean Energy nato nel 2003, in occasione dei mondiali Fis di sci alpino di St. Moritz. Una grande opportunità per il mondo degli sport invernali che è stata coniugata alla perfezione con la mission di non creare strutture impattanti.
Di fatto, i mondiali sono stati il primo grande evento alpino ad impiegare energia certificata che oggi si traduce in una pista, quella del Corviglia, con 180 pannelli solari che producono energia pulita sufficiente ad alimentare la funivia, una volta su sei.
A questi si aggiungono le facciate solari delle stazioni a monte e a valle della funivia del Piz Nair, un impianto eolico, la più antica centrale idroelettrica svizzera (con il lago di St. Moritz), energia da biomassa, ovvero da rifiuti organici e verde, costruzioni ecologiche grazie a impianti termici solari, calore terrestre e tanto altro.
L’architetto britannico Norman Foster ha poi rivestito le pareti a forma di zucca della sua Chesa Futura con 250mila lamelle di larice, l’albero della famiglia delle conifere simbolo dell’Engadina: il loro eccezionale potere isolante permette un utilizzo ridotto di riscaldamento.
L’unica e più antica pista da bob in ghiaccio naturale del mondo viene costruita ogni autunno con neve, acqua e freddo, da St. Moritz fino a Celerina e, sul lato sinistro della strada in modo analogo il leggendario Cresta Run. Entrambe le piste si presentano ogni anno, nella veste delle due più grandiosi sculture di ghiaccio del mondo.
Un circuito ben collaudato che sfrutta tutte le energie alternative neutralizzando l’emissione annua di Co2 pari a 134 tonnellate.
Il Clean Energy Tour
Per vederlo basta cimentarsi nel Clean Energy Tour che come dicevamo, ci porta alla scoperta della produzione di energia pulita in Engadina. Sono poco più di otto chilometri percorribili in due ore e mezzo di cammino o in mountain bike.
In generale, tutto l’altopiano engadinese è un autentico paradiso per le escursioni grazie a un paesaggio variegato incorniciato da ghiacciai, cime innevate e laghi. Scorci mozzafiato che passano dai 1770 ai 3056 metri di altitudine.
Chi si cimenta nel Clean Energy Tour parte dalla salita sul Piz Nair dove oltre a vedere i 180 pannelli solari è possibile ammirare lo stambecco ‘Guardiaun Grischun’, la scultura dell’artista di Zurigo Rosemarie Grieder, diventato il simbolo della zona.
Il primo tratto del percorso scende ripido fino al Munt da San Murezzan, quindi un sentiero quasi in piano porta al rifugio Alpina, seguito da un altro tratto ripido fino a Corviglia. Qui s’imbocca il sentiero che passa da Sass Runzöl, costeggia singolari formazioni calcaree e arriva all’Alp Nova. Poco dopo si passa sotto la funivia del Corviglia e con un ampio tornante si raggiunge Chantarella. Non perdete il punto più panoramico della regione, dove la funivia si libra nell’aria nella regione di Suvretta.