Creta: l’ultimo lembo d’Europa

Creta, l'isola più grande della Grecia, l'ultimo lembo d'Europa prima del continente africano, è solo in parte colpita dalla crisi economica che affligge il resto del paese.

Creta, l’isola più grande della Grecia, l’ultimo lembo d’Europa prima del continente africano, è solo in parte colpita dalla crisi economica che affligge il resto del paese.

Lo sciopero di una delle principali banche crea problemi ai turisti dell’isola, specialmente nei luoghi dove i bancomat scarseggiano. Ma per chi coltiva le olive d’inverno e vive di turismo in estate, la crisi si sente meno: grazie ad un territorio splendido e a una ospitalità vera, i visitatori non mancano.

A Creta si sta meglio anche grazie all‘agricoltura, come sostengono i cretesi stessi, che dimostrano allo stesso tempo una spiccata propensione per la modernità: il wifi è molto più diffuso che in Italia. La gente è orgogliosa delle proprie tradizioni e della loro lingua, nonostante per utilità alle scritte in alfabeto greco devono obbligatoriamente affiancare quelle in alfabeto internazionale.

Nella costa sud dell’isola c’è Matala, un piccolo paese che negli anni ’60 era luogo di ritrovo per gli hippy di tutta Europa. Ai quei tempi la Polizia era impegnata a liberare il cimitero romano, una serie di grotte scavate nella roccia lungo una ripida parete, che venivano occupate abusivamente. Le grotte sono visibili da tutta la baia e sono il simbolo, oggi turistico, di questa cittadina, dove si realizzano ancora murales dedicati a pace e amore e qualche nostalgico di quegli anni gira ancora.

creta hippy

Singolare accoglienza per chi entra nei paesi è la vista dei cartelli ufficiali che indicano l’inizio delle città crivellati dai proiettili: anche questa macabra particolarità finisce sulle magliette vendute ai turisti nei numerosi negozietti.

Gli incendi nella zona del sito archeologico di Festo hanno devastato una collina di ulivi: i pompieri quindi presidiano la zona. La deforestazione, la cementifcazione e l’ allevamento ovino intensivo hanno purtroppo ridotto l’originaria foresta, ecosistema unico e raro tra europa e africa, che copriva l’isola.

creta incendi

Le case sono tutte caratterizzate dalla presenza sui tetti di cisterna nera per l’acqua calda sanitaria. Alcuni edifici hanno un vero e proprio tetto fotovoltaico e si incontrano anche installazioni di pannelli a terra tra i filari di ulivi. Sulle montagne interne si scorgono numerose pale eoliche. Per scelta o esigenza le energie rinnovabili trovano spazio anche qui.

creta pannelli

Lungo le strade assolate dell’isola, ben tenute dal punto di vista delle manutenzioni, ma spesso un po’ sporche, si incontrano piccole chiesette in miniatura: segnano i luoghi dove sono avvenuti incidenti e ricordano la forte religiosità di questo popolo.

Nelle zone più interne è purtroppo frequente notare delle discariche di rifiuti, semi-coperte da terra e inerti. Nonostante il problema della depurazione delle acque e la presenza di fognature talmente strette da non consentire di buttare nel water neanche la carta igienica (è assolutamente vietato per non creare otturazioni), il Mar Libico, che bagna l’isola da sud, è lipidissimo, un acquario.

creta spiagge

creta1

In spiaggia non ci son più tutti i tamerici che una volta caratterizzavano il paesaggio, ma le fronde dei pochi esemplari scampati all’abbattimento causato dall’arrivo di ombrelloni e ristoranti, creano piacevoli zone d’ombra.

creta tartarughe

Tra la gente cresce fortunatamente la coscienza ambientale e la consapevolezza di avere ricchezze deboli da conservare. Grazie al volontariato locale ma aperto all’Europa, si può conoscere e approfondire le attività legate ai progetti di difesa delle tartarughe marine, della foca monaca e dei capodogli.

Luca D’Achille

Il racconto fa parte dell’iniziativa “Turisti per scelta…(green)

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