Sembra quasi galleggiare sull’acqua la casa solitaria e misteriosa arroccata su una piccola roccia nel bel mezzo del fiume Drina, in Serbia. Da quando una sua foto è stata pubblicata sul National Geographic, nel mese di agosto dello scorso anno, ha continuato ad attrarre viaggiatori curiosi da tutto il mondo.
Sembra quasi galleggiare sull’acqua la casa solitaria e misteriosa arroccata su una piccola roccia nel bel mezzo del fiume Drina, in Serbia. Da quando una sua foto è stata pubblicata sul National Geographic, nel mese di agosto dello scorso anno, ha continuato ad attrarre viaggiatori curiosi da tutto il mondo.
Ricorda un po’ le surreali case di Terunobu Fujimori. Anche lei sfida evidentemente le leggi della gravità, anche se in relazione a un altro elemento naturale: non gli alberi, ma una roccia, questa volta. A immortalare la piccola casa, situata vicino alla città di Bajina Basta, a margine del Parco Nazionale di Tara, era stato il fotografo ungherese Irene Becker.
Nonostante la sua fama sia piuttosto recente, dovuta soprattutto al suo grande successo su blog e social media, l’abitazione se ne sta in piedi in mezzo al fiume da più di 40 anni. Costruita nel 1968 con materiali di recupero, è opera (chi lo avrebbe mai detto) di un gruppo di ragazzi alla ricerca di un posto tranquillo e isolato per prendere il sole. Poiché la roccia non era esattamente il posto più comodo per sdraiarsi, i giovani hanno pensato di portare alcune tavole prese da un vicino capannone in rovina. L’anno successivo fu la volta del tetto e delle pareti.
Et volià, è così che la casa si materializzò nel letto del fiume. Per trasportare i materiali i ragazzi hanno usato barche e kayak, con i pezzi più grandi che sono stati fatti arrivare facendoli galleggiare in acqua grazie alle correnti. “Questa casa è stata costruita nel 1968. Non è stato facile realizzarla allora. Ma alla fine ce l’ho fatta, con l’aiuto dei miei amici”, racconta il proprietario, che ha trasformato la roccia in un luogo perfetto diventata per trascorrere le vacanze. A parte il fatto che la struttura è stata quasi distrutta più volte durante diluvi e inondazioni…
Roberta Ragni
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